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N. 548 – 12 luglio 2021

SALVARE LA S [1]CUOLA CON L’OBBLIGO DI VACCINARSI
Una legge che, come nella sanità, prevedesse l’obbligo di vaccinarsi per tutto il personale scolastico sarebbe altamente auspicabile; ma la misura potrebbe anche essere adottata direttamente dal ministero, quale datore di lavoro, a norma dell’articolo 2087 del codice civile. Leggi il  mio articolo pubblicato venerdì su lavoce.info [2]. Un lettore mi chiede come la mettiamo con le indicazioni contrarie del Garante della Privacy; qui la lettera e la mia risposta [3].

LICENZIAMENTI; [4]LO SBLOCCO E GLI ERRORI DI SEMPRE
Alla parola “licenziamento collettivo”, subito scatta il riflesso pavloviano: sindacati, partiti e istituzioni, invece di rimboccarsi le maniche per ricollocare i lavoratori coinvolti presso le imprese che cercano e non trovano, magari compensando le eventuali perdite retributive, li incoraggiano a erigere le barricate e ad aggrapparsi con le unghie e coi denti alla struttura che sta chiudendo. Leggi la mia intervista a Le Figaro [5], pubblicata il 30 giugno.

[6]CONTRATTO PER I RIDER: UN “SEMBRA” NON BASTA
Un decreto del Tribunale di  Bologna del 30 giugno pretende di risolvere la questione della disciplina applicabile al lavoro dei ciclofattorini senza indicare i confini della “categoria” cui si riferisce e prescindendo da qualsiasi verifica della rappresentatività dei sindacati concorrenti  in seno ad essa, solo sulla base di una (ritenuta) apparenza: leggi il mio commento “a caldo” a questa decisione [7], in corso di pubblicazione sulla rivista Lavoro Diritti Europa.

[8]LA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE SUI LICENZIAMENTI PER GMO
Commento delle sentenze n. 194/2019 e n. 59/2021 sulla riforma dell’apparato sanzionatorio per il caso di difetto o insufficienza del motivo economico addotto a giustificazione del recesso del datore di lavoro. È online la mia comunicazione al webinar promosso dall’Università Ca’ Foscari [9] di Venezia, in corso di pubblicazione sulla rivista Lavoro Diritti Europa.

[10]TALIERCIO: QUANDO LA VITTIMA È PIÙ FORTE DEL CARNEFICE
La sua serenità seminò nelle menti dei carcerieri il germe di un pentimento che sarebbe maturato a distanza di tempo. Distrussero le sue lettere per non rendere pubblica la propria sconfitta. Leggi il mio editoriale telegrafico nel quarantesimo anniversario [11] del sequestro e assassinio del direttore del Petrolchimico di Marghera.

[12]IL GUAIO DELLA NOSTRA DESTRA, SOVRANISTA E ILLIBERALE
Col tramonto di Forza Italia, l’ala conservatrice in bilico tra Meloni e Salvini si caratterizza non solo per l’antieuropeismo, ma anche per il suo essere “liberale” soltanto a parole, sia in campo economico sia in quello dei diritti civili. Leggi il mio editoriale telegrafico per questa ultima Nwsl [13] prima della pausa estiva.

[14]

[15]TRE PROBLEMI PER IL MINIMUM WAGE ALL’ITALIANA
La prima difficoltà riguarda la struttura non trasparente delle nostre retribuzioni; la seconda nasce dalla diffidenza delle confederazioni sindacali maggiori; la terza dai gravi squilibri tra le regioni italiane, sia sul piano della produttività, sia su quello del costo della vita. Come provare a risolverle: leggi il mio articolo pubblicato sul Riformista [16] di martedì scorso.

[17]

Maurizio Ferrera

LAVORO: L’ECCEZIONE ITALIANA
La knowledge economy aiuta a mantenere alti livelli di occupazione, ma l’Italia è ancora in mezzo al guado; e il suo tessuto produttivo non è in grado di produrre nuova occupazione: leggi il fondo di Maurizio Ferrera [18] pubblicato sul Corriere della Sera la settimana scorsa. In argomento v. anche Non solo salari da fame [19], di Claudio Negro, della Fondazione Anna Kuliscioff.

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Francesco Verbaro

PER ATTIRARE I TALENTI LA P.A. IMPARARI A PREMIARE IL MERITO
“[…] Perché la PA non è attraente? Perché non sa remunerare le competenze, le esperienze, i rischi e responsabilità. Ha retribuzioni di ingresso non competitive per i profili specialistici e percorsi di carriera condizionati dall’anzianità […] secondo il patto non scritto per cui ‘ti pago poco ma ti chiedo poco’ […]”. È online l’articolo di Francesco Verbaro pubblicato sul Sole 24 Ore di sabato scorso [21].

[22]

[23]

Barbara Notaro Dietrich

IL GIUSLAVORISTA E GLI ENIGMI, METAFORE DELLA VITA
Conoscere l’analisi logica e la sintassi aiuta
, ma il percorso può essere anche l’inverso: può essere anche il gioco dei rebus ad aiutare la conoscenza dei meccanismi della lingua; è online la recensione de L’ora desiata vola [24] a cura di Barbara Notaro Dietrich pubblicata ieri sulla Gazzetta di Parma.

[25]COS’È IL REBUS?
“[…] Con una scrittura semplice e chiara L’ora desiata vola spiega i procedimenti e i ragionamenti necessari sia per risolvere, sia per creare anche i rebus più difficili, con vari esempi di giochi creati dai migliori autori […]”: leggi la recensione del libro pubblicata su Penombra [26], per quel che ne so la più antica rivista di enigmistica italiana (ha compiuto due anni fa il primo secolo di vita).

[27]

Questo e il primo di una serie di rebus che, a partire da domani,
compariranno sul Corriere di Milano ogni lunedì fino a fine agosto.
A partire da martedì su questo sito comparirà
un post contenente via via la soluzione ragionata di ciascuno dei rebus pubblicati

[28]I REBUS NEL GIOCO, NELLA POLITICA E NEL LAVORO

La pluralità dei significati di un testo parlato o scritto non è necessariamente un male: i rebus ci insegnano a vederne, al contrario, il fascino e la ricchezza. Con possibile beneficio in tutti i campi in cui la parola conta, compresi quello della politica e del lavoro: è online la mia intervista a cura di Alessandra Ricciardi [29], pubblicata sulla rivista Cubo dell’Università di Bologna.

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