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N. 565 – 2 maggio 2022

[1]IL 1° MAGGIO NON È ANCORA UNA FESTA DI TUTTI GLI ITALIANI
Sarà davvero la festa di tutti quando il sistema dell’educazione, quello dell’orientamento e (soprattutto) quello della formazione professionale saranno più capaci di prendere per mano i più deboli e guidarli sui percorsi giusti verso una domanda di lavoro che resta in gran parte insoddisfatta. Leggi il mio fondo pubblicato ieri sulla Gazzetta di Parma [2].

[3]MACRON, LE PEN E IL NUOVO SPARTIACQUE POLITICO
Non solo in Francia: anche in ogni altro Paese occidentale, come nel mondo arabo e in seno alla Federazione russa, assistiamo allo scontro tra sovranismo e società aperta, che nasce sul terreno politico, ma talvolta continua su altri terreni e con altri mezzi. È online anche su questo sito il mio articolo pubblicato sul sito Linkiesta martedì scorso [4].

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[6]ANCORA SULLA GREAT RESIGNATION
Si è rotta quella sorta di “incantesimo” per cui, fino all’arrivo della pandemia, nessuno metteva in discussione che si dovesse uscire tutti i giorni di casa alle otto per andare al lavoro; le persone si guardano attorno per cercare un lavoro migliore e talvolta si chiedono anche se non sia il caso di fare proprio a meno del lavoro. Leggi l’intervista a cura di Nadia Anzani [7], in corso di pubblicazione sul blog di GI-Group.

[8]UN PO’ DI SERIETÀ IN TEMA DI MORTI SUL LAVORO
Secondo le rilevazioni INAIL tra il 1971 e il 1980 la media dei decessi sul luogo di lavoro era 8,1 al giorno, fra il 1981 e 1990 era 5,7 al giorno, fra il 1991 e il 2000 era 4,1; fra il 2001 e il 2020 intorno 3,5. Fossero anche dieci volte di meno, sarebbero troppi; ma questo non giustifica la fake news secondo cui il dato sarebbe in aumento. Leggi l’articolo pubblicato da Claudio Negro sul suo blog venerdì [9].

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È UN BEL REBUS! -4. LE STAR SPALMATE DI CREMA E IL TECNICO SENZA QUALITÀ
Quando il soggetto che compie l’azione deve essere nominato, ed eventualmente anche qualificato con un aggettivo, e quando invece nella soluzione esso è rappresentato soltanto dal grafema: è online la quarta lezione del corso [11] che la Gazzetta di Parma sta pubblicando bisettimanalmente.

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Un rebus di Leonardo

[14] [14]NON È UN GIOCO ESOTERICO: È UN TESORO APERTO A TUTTI
La cultura del rebus è una nicchia peculiare della letteratura italiana, sorprendentemente ricca di metamorfosi e paradossi, contenuti apparenti e significati nascosti, che riserva sorprese meravigliose a chi sa entrarvi: che io sappia non esiste nulla di paragonabile in alcuna altra lingua. Leggi la mia intervista pubblicata dal Giornale di Lecco il 25 aprile [15].

 

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