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N. 318 – 3 novembre 2014

CGIL: SCIOPERO POLITICO CONTRO IL JOBS ACT, MA SUL SUO CONTENUTO CONCORDA
Nel manifesto del sindacato guidato da Susanna Camusso una netta apertura al contratto a tutele crescenti, “se sostituirà le troppe forme di precariato esistenti”; ma allora, perché minacciare la guerra totale prima ancora di avere esaminato da vicino le nuove norme? Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi [1].

SALARIO ORARIO MINIMO ANCHE IN ITALIA? SÌ, NO, COME
Perché il progetto di istituzione di uno standard retributivo minimo nazionale,  contenuto nel Jobs Act, non piace ai sindacati; e un richiamo all’utilità del metodo sperimentale in questa materia: leggi un mio breve intervento su questo tema [2].

Portale della Semplificazione e della Flexsecurity [3]

RELAZIONI PUBBLICHE E LOBBYING: TRENT’ANNI PERSI, ORA SI RIPARTE
Avviato alla Commissione Affari Costituzionali l’iter parlamentare di un disegno di legge (d.d.l. Manconi e Ichino 5 agosto 2013 [4]) per una disciplina moderna dell’attività di relazioni pubbliche e dei rapporti tra rappresentanti di interessi privati e rappresentanti delle istituzioni, che attende ormai dal 1982: leggi la mia intervista a un laureando in Scienze politiche [5].

PERCHÉ NON HA MOLTO SENSO PARLARE DI UN “SINDACATO DEGLI OUTSIDER”
“Sindacato” significa monopolio dell’offerta da contrapporre a un monopolio della domanda. Gli outsider hanno bisogno di mercato del lavoro fluido, contendibilità delle funzioniparità di opportunità a tutti i livelli: compito di un partito più che di un sindacato. Leggi la mia dichiarazione pubblicata sul Foglio [6] di venerdì in risposta all’idea lanciata giovedì da Giuliano Ferrara.

Trasparenza e Valutazione nelle p.a. [7]

ANCORA SULLO SPARTIACQUE DESTRA/SINISTRA
Rispondo a un lettore [8], che mi scrive a proposito del mio editoriale telegrafico di lunedì scorso [9]: non sostengo che abbia perso valore la distinzione tra chi attribuisce più peso al valore dell’uguaglianza e chi a quello della libertà, ma mi sembra che, in Italia, da almeno un decennio stia progressivamente assumendo un rilievo maggiore il confine tra chi sostiene la strategia europea del nostro Paese e chi sostanzialmente la avversa. È questa, oggi, la scelta dalla quale discendono le conseguenze maggiori, sia sul piano delle pari opportunità sia su quello delle libertà fondamentali.

MOLTO MIGLIORATO IL REGOLAMENTO DEL FONDO PER LE POLITICHE ATTIVE
È on line il nuovo schema del decreto [10], che ha già ottenuto giovedì scorso il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni. Le osservazioni fortemente negative sulla prima versione hanno ottenuto un buon risultato: ora il contratto di ricollocazione è al primo posto tra le misure da sperimentare e non è più indispensabile il cofinanziamento. Per rendersi conto del cambiamento ottenuto, basta confrontare questo nuovo con il primo schema proposto dal Governo alla Conferenza Stato-Regioni [11] il 20 ottobre scorso.

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