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N. 492 – 21 gennaio 2019

IL LAVORO CHE UCCIDE, IL LAVORO CHE SALVA
La perfidia nazista sta nell’uso di questa omonimia per irridere, con la menzione del lavoro nella sua accezione più alta, milioni di persone che proprio attraverso il lavoro nell’altra sua accezione, quella infernale, stanno per percorrere l’ultimo tratto del percorso loro riservato verso lo sterminio: è online l’intervento che svolgerò domenica, Giornata della Memoria [1], al convegno su Il lavoro della memoria, la memoria del lavoro, promosso dal CMP-Centro Milanese di Psicanalisi Cesare Musattialla Casa della Cultura di Milano.

IL MANIFESTO PER UNA LISTA UNICA DEGLI EUROPEISTI
“L’Unione è […] un grande conseguimento della storia, ma come ogni costruzione umana è reversibile se non si è pronti a combattere per difenderla e farla progredire: i cittadini europei sono oggi chiamati a questo compito“. Ho ripreso su questo sito il manifesto lanciato da Carlo Calenda il 18 gennaio, con il link che consente l’adesione online [2]. Al manifesto hanno aderito tutti e tre i candidati alla Segreteria nazionale del Pd, Giachetti, Martina e Zingaretti. Invito tutti i frequentatori di questo sito a fare altrettanto.

ANTONIO PADOA SCHIOPPA SPIEGA “PERCHÉ L’EUROPA”
Nella forma dell’intervista fattagli da un giovane elettore, il pensatore europeista che oggi in Italia meglio incarna e aggiorna la tradizione europeista liberal-democratica propone un vero e proprio manuale, contenente le informazioni dettagliate su tutti gli aspetti e i problemi, istituzionali, politici e culturali della costruzione della nuova UE. Leggi una pagina di Perché l’Europa. Dialogo con un giovane elettore [3], Ledizioni, pp. 188, € 12 (ma scaricabile anche dal sito euwiki.eu [4]).

Mons parturiens murem

LOTTA ALLA POVERTÀ E “QUOTA 100”: I DUE TOPOLINI ZOPPI
Il meccanismo del sussidio varato dal Governo è viziato da tre gravi difetti. Quanto alle pensioni, per fortuna la misura varata non ha l’organicità e la definitività di una contro-riforma pensionistica, bensì è soltanto uno schema di pre-pensionamento “in deroga” destinato a cessare nel 2021; ma che senso ha spendere quattro miliardi (dei nostri figli) in questo modo? È online la mia intervista di giovedì all’Agenzia di stampa [5] AdnKronos [5].

Salvini a Ciampino

LE SGRAMMATICATURE DEL MINISTRO-POLIZIOTTO
Coll’auspicare che Cesare Battisti “marcisca in carcere fino all’ultimo dei suoi giorni” Salvini – ministro peraltro non competente – si è messo sul suo stesso piano, mostrando di ignorare l’articolo 27 della Costituzione: leggi il mio primo editoriale telegrafico per la [6] Nwsl n. 492 [6].

IL VERO CAMBIAMENTO DELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE…
… sarebbe la possibilità di scelta del mix delle materie, che è consentita dai sistemi scolasticipiù evoluti. Ma in Italia prevale ancora il vecchio sistema che offre solo “pacchetti a menù fisso”, relitto di una società classista che non vuole la mobilità sociale. Leggi l’articolo di Andrea Ichino sul [7] Corriere della Sera del 10 gennaio.

[8]

UN REALISMO CONQUISTATO SUL CAMPO
“[…] Il riformismo concreto di Pietro Ichino nasce dalla conoscenza diretta della realtà della fabbrica e lo porta a perseguire la difesa del lavoro attraverso soluzioni giuridiche e contrattuali diverse da quelle tradizionali […]”: è online la recensione de [9] La casa nella pineta a cura di Aldo Novellini, uscita su La Voce e il Tempo [9], organo della diocesi di Torino.

don Luigi Sturzo

A 100 ANNI DALLA FONDAZIONE DEL PARTITO POPOLARE
Un piccolo omaggio alla memoria di don Luigi Sturzo, che già nell’immediato dopoguerra denunciava la tendenza malsana alla moltiplicazione degli enti pubblici e sosteneva la necessità che lo Stato si limitasse a favorire lo sviluppo della capacità imprenditoriale dei cittadini: leggi due sue brevi citazioni, con un ancora più breve commento [10].

IL DEBITO DI LAVORO, LA PARITÀ DI TRATTAMENTO
Alle slides delle prime dodici lezioni del corso di Diritto del Lavoro, che sto svolgendo presso l’Università degli Studi di Milano, la settimana scorsa si sono aggiunte online quelle relative ad altre quattro lezioni [11], sul debito di lavoro (subordinazione, diligenza e “fedeltà”), lo ius variandi, la parità di trattamento, i divieti di discriminazione, l’inquadramento professionale.

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