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N. 494 – 18 febbraio 2019

Un grande centro commerciale in una domenica qualsiasi

UN’IDEA PER LA CRESCITA: VIETIAMO IL LAVORO DI DOMENICA
Anzi, se il lavoro domenicale è dannoso per l’economia nazionale e le famiglie, perché vietarlo solo negli esercizi commerciali, e non anche nei ristoranti, nei bar, nei cinema e teatri, e in tutti gli altri settori in cui il lavoro finora è stato lasciato pericolosamente libero? Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi [1]. In argomento v. anche la scheda che fa il punto sul lavoro domenicale nell’ordinamento europeo e in quello italiano [2], dove spiego come la nostra Assemblea Costituente abbia volutamente escluso la costituzionalizzazione del divieto di lavoro domenicale e come la Corte di Giustizia europea nel 1996 lo abbia stralciato dalla direttiva sul tempo di lavoro del 1993.

IL PROBLEMA DELL’ACCESSO DEI GIOVANI AL LAVORO
I meriti e i limiti dell’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro, il difetto grave di un servizio efficace di orientamento scolastico-professionale: è online la mia intervista destinata al libro Gioventù bloccata [3], di Valentina Magri e Francesco Pastore. In argomento v. anche le slides del mio intervento al Focus Group sul contrasto alla disoccupazione giovanile [4] che si è svolto a Milano venerdì.

ITALIA E FRANCIA: UNA CRISI CHE DOVEVA ESSERE EVITATA
Vergogna e indignazione sono i sentimenti che si provano di fronte all’esplosione della crisi provocata dal Governo italiano nei confronti della Francia: il grido di dolore di Antonio Padoa Schioppa [5].

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LA CASA NELLA PINETA RACCONTATA IN DIRETTA
«[…] Credo che il mio essere sempre stato un po’ un irregolare, dovunque io abbia militato […], nasca da questo ammonimento di padre Acchiappati: “vai, vedi, frequenta, e poi, dove troverai maggiore sintonia, lì impegnati. Però stai attento, perché ti proporranno di trasformare in chiesa il partito. Tu rifiuta sempre questa pretesa”[…]». È online la trascrizione del mio intervento al Centro Culturale Milanese del dicembre scorso [7], nel corso di una serata dedicata al mio ultimo libro.

SU I CONTRATTI A TERMINE, GIÙ QUELLI STABILI
Il tasso di occupazione a dicembre segna un modesto aumento su novembre: +0,1; ma in ottobre e novembre, in termini di stock, si è registrato un forte aumento dei contratti a termine (+47.000) e una riduzione dei contratti a tempo indeterminato (-35.000), invertendosi il saldo positivo dei primi sei mesi dell’anno. Leggi il n. 43 del bollettino della Fondazione Anna Kuliscioff [8], Mercato del Lavoro News, a cura di Claudio Negro.

LA COSTITUZIOE E GLI STANDARD RETRIBUTIVI
È difficile giustificare sul piano costituzionale il fatto che i minimi tabellari, assunti dai giudici come parametri per la determinazione della giusta retribuzione, siano espressi in termini nominali e non in termini di potere d’acquisto effettivo, cioè tenendosi conto del costo della vita nella regione: sono online il testo scritto e il video del mio intervento al XIX Congresso dell’Associazione Italiana di Diritto del Lavoro e della Sicurezza Sociale [9], svoltosi a Palermo nel maggio scorso. Sono online anche le slides delle mie due lezioni sulla retribuzione [10] nell’ambito del corso che sto svolgendo all’Università di Milano.

LA PREVENZIONE DEL DANNO DA MOBBING E STRAINING
Alle slides delle prime ventuno lezioni del corso di diritto del lavoro, che sto svolgendo all’Università statale di Milano [11], si sono aggiunte quelle delle due lezioni sul tema del compenso dovuto alla persona che lavora (già menzionata sopra) e quelle delle due lezioni sulla sicurezza e l’igiene del lavoro e sulla prevenzione del disturbo psichico da mobbing o da straining, secondo l’approccio sistemico fatto proprio anche da alcune sentenze della Cassazione.

Re Arnolfo di Carinzia

“NON CI LAGNEREMMO COTANTO DE’ TEMPI PRESENTI…”
Come all’inizio del secolo X l’Imperatore Lamberto, avendo conquistato la città di Milano difesa valorosamente dal Conte Maginfredo, lo abbia fatto decapitare e abbia fatto cavare gli occhi a un suo figlio e a un suo genero. E come Ugone, egli pure figlio di Maginfredo, abbia vendicato padre, fratello e cognato ammazzando l’Imperatore con una bastonata. È online il primo di una serie di cinque estratti della Storia di Milano di Pietro Verri [12], che usciranno uno ogni due settimane sul sito da cui proviene questa Nwsl. Questo episodio insieme a innumerevoli altri – come quello del “giudizio di Dio” cui nel secolo successivo si sottopone il prete Liprando per dare fondamento alla propria accusa di simonia rivolta contro l’Arcivescovo di Milano, oppure il modo in cui amministrastrava la sua giustizia Galeazzo II Visconti nel Trecento, o il modo in cui in pieno Seicento il Senato milanese accertava i malefici delle streghe e le condannava al rogo – vengono raccontati dal Verri per mettere in evidenza l’enorme progresso politico e civile compiutosi nel secolo dei Lumi.

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