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N. 253 – 17 giugno 2013

DISOCCUPAZIONE: GUAI SE SI TORNASSE INDIETRO
Si parla di un impegno che il Governo avrebbe preso per abrogare la norma della legge Fornero che condiziona i trattamenti di disoccupazione a una adeguata disponibilità dei disoccupati per la ricerca del nuovo lavoro. Chiediamo una immediata smentita, altrimenti in Parlamento sarà battaglia dura: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi [1].

LE RICHIESTE DI SCELTA CIVICA AL GOVERNO PER IL DECRETO-LEGGE “FARE”
Le priorità in materia di lavoro, impresa e fisco: consentire la sperimentazione di un rapporto di lavoro dipendente meno costoso e più snello, detassare i redditi di chi produce, incentivare gli investimenti, semplificare la vita ai contribuenti; e sugli ammortizzatori sociali non si torni indietro. Leggi il documento presentato al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio giovedì scorso [2]. Per lavoro e welfare tutto è stato rinviato alla fine di questa settimana.

Portale della Semplificazione e della Flexsecurity [3]

NASCE “ITALIA APERTA” PER DARE UN RATING ALLE POLITICHE ECONOMICHE
Giovedì in una conferenza-stampa a Roma verrà presentata la neonata associazione, di cui sono fondatore insieme ad Alessandro De Nicola, Benedetto Della Vedova, Enrico Musso, Irene Tinagli, e numerosi altri esponenti dell’area liberal, che si propone di valutare sistematicamente le politiche economiche nazionali e locali in relazione all’obiettivo di costruire mercati concorrenziali aperti e di consentire agli outsider di competere con gli insider. Leggi la breve presentazione con cui viene convocata la conferenza-stampa di avvio [4]. La settimana prossima verrà invece inaugurato il Portale Lib, luogo virtuale di incontro e dialogo di tutta l’area liberal [5].

IN GERMANIA UN MILIONE DI SKILL SHORTAGES
In una intervista al Corriere della Sera della settimana scorsa [6]la ministra del Lavoro tedesca fornisce questo dato impressionante circa i posti di lavoro che restano permanentemente scoperti per mancanza di manodopera adatta. Un dato che corrisponde bene a quello di mezzo milione di scoperture analoghe in Italia, da me fornito qualche tempo fa sulla base dei dati regionali disponibili: v. la mia relazione Che cosa ci impedisce di lavorare [7].

APPRENDISTATO: LA LEZIONE TEDESCA
Dopo la lettera di una imprenditrice [8] pubblicata la settimana scorsa sugli ostacoli burocratici alla pratica dell’apprendistato, leggi ora l’articolo di Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera [9] di martedì sul know-how che all’Italia manca, rispetto ai Paesi germanici e scandinavi, in materia di formazione professionale “vocazionale” e alternanza scuola-lavoro.

       Trasparenza e Valutazione nelle p.a. [10]

TAGLIARE IL 2 PER CENTO DELLA SPESA PUBBLICA È POSSIBILE, CON UN PO’ DI CORAGGIO
Al netto della spesa sociale, la spesa dello Stato ammonta a circa 350 miliardi: ridurla a 340 non dovrebbe essere considerata un’impresa titanica. Leggi in proposito l’editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera di oggi [11].

WELFARE ALL’ITALIANA: LA VIA INDIVIDUALE AL SOCIALISMO
Alle radici dei difetti del nostro sistema pensionistico una cultura sostanzialmente assistenzialistica: leggi l’articolo di Giuliano Cazzola su Mondoperaio [12], nel quale il responsabile nazionale del Welfare di Scelta Civica descrive magistralmente il gap tra il modo in cui la sicurezza sociale è diffusamente concepita in Italia e il solo modo in cui essa può concretamente funzionare.

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