NASCE “ITALIA APERTA” (PER DARE LA PAGELLA ALLE POLICIES)

SI PROPONE COME CANE DA GUARDIA DELLE POLITICHE NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI, CON IL PROGETTO DI ASSEGNARE UN RATING A CIASCUNA INIZIATIVA CONCRETA DI POLITICA ECONOMICA – I PROMOTORI RAPPRESENTANO LE COMPONENTI MAGGIORI DI UNA GRANDE AREA LIBERAL, TRASVERSALE RISPETTO AGLI SCHIERAMENTI POLITICI TRADIZIONALI

La breve nota con la quale viene convocata per giovedì prossimo a Roma la conferenza-stampa per la presentazione di Italia Aperta – Segue la mia dichiarazione in proposito – La settimana successiva ci sarà il varo del nuovo portale Lib, che si proporrà come luogo virtuale di incontro e confronto fra i movimenti, associazioni e gruppi della stessa area liberal

Italia Aperta nasce per impulso di molti profili e personalità di diversa provenienza e cultura che si riconoscono nei principi dell’economia di mercato e si impegnano a promuovere la libera iniziativa, la concorrenza, la riduzione e la congruità della spesa pubblica e a contrastare monopoli, rendite parassitarie e sfruttamenti abusivi di posizioni dominanti.

Italia Aperta si propone di monitorare e seguire le politiche nazionali, regionali, provinciali e comunali concrete assegnando loro un voto in “pagella”: un vero e proprio strumento di aggregazione e visibilità per i liberali e di affinamento delle idee liberali nel nostro Paese. Come parametro di valutazione, adattato alla realtà italiana, Italia Aperta si serve principalmente dell’indice di competitività della Banca Mondiale usato per la compilazione di  Doing Business in …  e delle peculiarità, specificità e competenze di ciascuno degli aderenti.

I risultati delle nostre analisi saranno a disposizione di chiunque le voglia utilizzare anche per ogni elezione locale o nazionale, ed è nostra intenzione far lavorare insieme su fatti e problemi concreti, anche aggregando gruppi di lavoro locali, esponenti ed elettori provenienti da quell’area politico-culturale liberaldemocratica favorevole all’economia di mercato tuttora sparsa in differenti partiti o rifugiatasi nell’astensione.

Italia Aperta è una sfida che vale la pena di tentare, la creazione di un valido e incisivo strumento per le policies del nostro Paese che potrà essere utile anche per chi vuole impegnarsi sul terreno del politics.

 I promotori di Italia Aperta sono: Ugo Arrigo (economista, Università Bicocca), Michele Calzolari (presidente Assosim), Benedetto Della Vedova (senatore, portavoce di Scelta Civica), Alessandro De Nicola (avvocato, presidente Adam Smith Society, editorialista Repubblica ed Espresso), Pietro Ichino (co-fondatore e senatore di Scelta Civica, giuslavorista, Università di Milano), Enrico Musso (Presidente di Costituente Liberale, economista ed ex senatore, Università di Genova), Stefano Parisi (Presidente di Confindustria Digitale, già DG di Confindustria e AD di Fastweb), Maria Elena Olante (assegnista di ricerca dell’Università Cattolica, capolista per Fare in Lombardia), Nicola Rossi (economista, già senatore, presidente di Italia Futura, Università Tor Vergata), Alberto Saravalle ( avvocato, socio fondatore dello Studio Bonelli Erede, Università di Padova), Carlo Scarpa (economista, coordinatore Nera, co-fondatore LaVoce.info, Università di Brescia), Irene Tinagli (economista, co-fondatrice e deputata di Scelta Civica, direttivo Italia Futura, Università di Madrid).

Sono state inoltre raccolte molte prime firme a supporto all’iniziativa nel mondo accademico, imprenditoriale, delle professioni e della politica, tra cui quelle di Giorgio Arfaras, Ilaria Borletti Buitoni, Angelo Busani, Giuliano Cazzola, Fabio Cerchiai, Edoardo Croci, Domenico Da Empoli, Silvia Enrico, Piercamillo Falasca, Adriana Galgano, Paolo Garonna, Anna Gervasoni, Stefania Giannini, Luigi Guiso, Stefano Micossi, Enrico Morando, Alessandro Ortis, Maricla Pennesi, Alberto Pera, Salvatore Rebecchini, Marina Salamon, Sergio Scalpelli, Carlo Scognamiglio, Carlo Stagnaro, Guido Tabellini, Andrea Tavecchio, Claudio Tesauro, Chicco Testa, Marianna Vintiadis.

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LA MIA DICHIARAZIONE DI ADESIONE

Ho dato il mio piccolo contributo alla nascita di Italia Aperta perché sono convinto che al fondo di ciascuno dei problemi di questo Paese ci sia sempre una corporazione da smontare, una rendita di posizione da superare, una barriera posta da insiders contro la concorrenza di outsiders, una asimmetria informativa da correggere o un arcanum imperii da svelare.  (p.i.)

 

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