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N. 520 – 20 aprile 2020

[1]FASE 2: ASSE IMPRESA-SINDACATO IN CIASCUNA AZIENDA
Il sindacato deve imparare in fretta il mestiere di partner dell’imprenditore nell’individuazione delle scelte di organizzazione del lavoro che che consentono una corretta riapertura e producono i risultati complessivamente migliori per i lavoratori, per l’azienda e per la collettività: leggi la mia intervista pubblicata sabato su il Riformista [2].

[3]LE CONDIZIONI (NON FACILI) PER RIDURRE LA BUROCRAZIA
I difetti di capitale umano e di capitale sociale che ci impediscono di fare a meno di procedure amministrative e regole. Ma snellire si può e si possono anche tagliare le unghie ai burosauri. Leggi il mio editoriale telegrafico per la Nwsl n. 520 [4], con le quattro vignette migliori in argomento.

[5]

La senatrice Nunzia Catalfo

CINQUE DOMANDE ALLA MINISTRA DEL LAVORO
Quanto e come il Governo intende investire sulle politiche attive del lavoro? Qual è il bilancio dell’attività dell’ANPAL nell’ultimo anno e mezzo? Come valuta il Governo l’esperimento di smart working apicale transatlantico del presidente dell’ANPAL? Quale contributo intende dare l’Amministrazione del Lavoro alla ripresa, dopo l’epidemia? Sono online i miei appunti per l’intervento di un deputato nel dibattito [6] che si è svolto mercoledì alla Camera su questo argomento.

[7]UN NUOVO PORTALE DEDICATO ALLA PANDEMIA
L’epidemia da Covid-19, la recessione economica, i rischi di involuzione politica e culturale, le opportunità che può offrire: un nuovo portale per facilitare il reperimento di tutti gli [8]articoli, interviste e documenti sulle conseguenze delle misure anticontagio [8], disponibili su questo sito dal febbraio 2020.

[9]

Alberto Brambilla

L’IMPATTO DEL VIRUS SULL’ECONOMIA E L’OCCUPAZIONE
Senza interventi rapidi e convincenti del Governo, COVID-19 potrebbe mettere a rischio fallimento più di 100.000 imprese, minacciando soprattutto contratti part-time, a termine e in somministrazione e le filiere più esposte. Leggi l’articolo di Alberto Brambilla e Claudio Negro [10] pubblicato sul sito Il Punto Pensioni & Lavoro [11].

[12]QUANDO IL “CHILOMETRO ZERO” È VINCENTE
Mai come in questo momento le imprese agricole operanti in un mercato di prossimità si rivelano indispensabili; però non si possono produrre in questo stesso modo né i computer con cui comunichiamo, né i frigoriferi e le lavatrici che ci facilitano la vita, né i farmaci che la salvano. Leggi la lettera di un amico su una bella esperienza agricola nel bolognese, con la mia risposta [13].

[14]“SOGNO UN’ILVA OLIVETTIANA”
Una grande fabbrica, redditizia, responsabile dei propri dipendenti e fornitori, amica della città, partner propulsore di progresso e di crescita culturale del territorio, è nel novero delle cose possibili: leggi l’intervento di Biagio De Marzo [15], ex-dirigente Italsider. Ma riavviare una fabbrica ferma, ferita e senza un mercato, richiede che si trovino nuovi privati disponibili ad affiancare lo Stato: leggi le considerazioni di Roberto Pensa [16], ex-dirigente Italsider e Ilva. [17]

[18]I TRE COLLOQUI ADAPT SU 75 ANNI DI DIRITTO DEL LAVORO
Cercare nella storia della nostra materia gli insegnamenti utili per interpretare il presente e costruire il futuro delle relazioni industriali nel post-pandemia: 1. Mezzo secolo di Statuto dei Lavoratori, 2. La crepa interna dell’articolo 39, 3. Contrattualismo e a-contrattualismo nel diritto del lavoro del Novecento. Sono online sia le tre video-registrazioni [19], sia i miei appunti preparatori [19] di ciascuna delle tre.

[20]“L’INTELLIGENZA DEL LAVORO”
In una video-intervista trasmessa dal canale Liberi Oltre [21], l’anticipazione del contenuto di un libro che uscirà a maggio. I “giacimenti occupazionali” inutilizzati, il rovesciamento del paradigma del mercato del lavoro,  il ruolo del sindacato in azienda come partner dell’imprenditore, nell’individuazione delle forme nuove di organizzazione del lavoro e di coinvolgimento dei lavoratori nell’impresa.

[22]IL SIGNOR BONAVENTURA E GLI ARRESTI DOMICILIARI
Manoscritto inedito di Sergio Tofano [23]
(ma alcuni critici sollevano dubbi su questa attribuzione), ritrovato inopinatamente a cento anni dall’epidemia di influenza spagnola che costrinse mezzo mondo a restare a casa per molte settimane. Se la sorte si accanisce contro il povero Bonaventura,  nonostante l’autocertificazione, ci pensa il bassotto a cavarlo d’impiccio e a procurargli l’immancabile guiderdone.

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