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N. 549 – 13 settembre 2021

[1]LA GRANDE OCCASIONE PERSA DAL SISTEMA DELLE R.I.
Sul fronte dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid nelle aziende, la linea tenuta dalle confederazioni sindacali maggiori, guidate dalla Cgil, ha sancito una rinuncia esplicita all’autonomia e al rafforzamento del ruolo della contrattazione collettiva nel governo delle condizioni di lavoro. È online il mio articolo pubblicato venerdì su lavoce.info [2].

[3]LA LUNGA MARCIA DELL’OBBLIGO DI VACCINARSI
Una legge che, come nella sanità e nella scuola, prevedesse il requisito del vaccino per l’accesso al luogo di lavoro sarebbe altamente auspicabile; ma la misura potrebbe anche essere adottata direttamente dalle singole amministrazioni, quali datori di lavoro, a norma dell’articolo 2087 del codice civile. Sono online tutti i miei articoli e interviste di quest’estate, successivi all’ultima Nwsl, nei quali ho sostenuto questa tesi:
–   l’intervista del 26 agosto sull’inserto Salute de la Repubblica [4];
–   la scheda tecnica pubblicata sul Foglio il 12 agosto: Le norme che consentono già oggi alle imprese di richiedere la vaccinazione [5]
–   l’articolo del 31 luglio su il Foglio: Un’idea del Governo da sostenere: vaccinare la P.A. [6]
–   l’intervista del 28 luglio sul sito Corriere.it [7];
–   l’intervista del 27 luglio sull0 Huffington Post [8];
–   l’intervista del 24 luglio sul sito Firstonline [9];
–   l’articolo del 23 luglio sul Corriere della Sera [10];
–   l’intervista del 22 luglio su Italia Oggi [11].

[12]

[13]DDL ZAN: IL VALORE DI UNA MAGGIORANZA MOLTO AMPIA
Se il provvedimento venisse approvato da una maggioranza larga, il suo più efficace impatto sulla cultura diffusa nel Paese compenserebbe largamente i tagli apportati, secondo gli emendamenti proposti da Italia Viva. Leggi il mio editoriale telegrafico [14] per l’inizio dell’esame di questo provvedimento in Senato.

[15]FAR IN MODO CHE CIASCUNO POSSA AMARE IL SUO LAVORO
Un contenuto profetico che si colloca al di sopra del discorso giuridico-economico; ma anche qualche punto a rischio di generare equivoci, come la polemica con l’Illuminismo, l’immaginario legato al dio-denaro e la questione della parità di genere. Leggi il mio commento al video-messaggio inviato dal Papa alla 109ma Conferenza Internazionale del Lavoro [16],  pubblicato nel numero di agosto-settembre 2021 della rivista dei Gesuiti Aggiornamenti Sociali (e anch’esso qui disponibile), insieme al commento di Gaetano Sateriale, già segretario confederale della Cgil e poi sindaco di Ferrara.

[17]

Con le presentazioni del libro [17] a Milano, Forte dei Marmi e Querceta (Lucca),
San Giuliano Terme (Pisa), Pordenone e Conversano (Bari),
questa mia estate ben può dirsi trascorsa
prevalentemente all’insegna della promozione del gioco dei rebus

[18]C’È CHI TROVA QUESTA MIA PASSIONE UN REBUS
I rebus sono una metafora della realtà, e in particolare della politica; quel che vediamo è spesso solo apparenza sotto cui si cela una verità nascosta: dobbiamo imparare a leggerla. È online la mia intervista a cura di Antonio Di Pollina pubblicata sul Venerdì di Repubblica il 23 luglio [19]. Sullo stesso libro, L’ora desiata vola,  v. anche
– la recensione di Giovanni Rossi sul sito Unlibrotiralaltro [20], del 31 luglio;
– l’intervista a cura di Orsola Vetri pubblicata sul numero di Ferragosto di Famiglia Cristiana [21];
– la recensione di Piero Meucci sul sito StampToscana [22] a Ferragosto;
– la recensione di Emanuele Miola, ricercatore di Filologia classica a Bologna, sul numero di agosto de La Sibilla [23].

UNA INTERESSANTE QUESTIONE DI FILOSOFIA DEL REBUS
È ammissibile che la chiave per la soluzione di un rebus sia la frase tra virgolette (discorso diretto) pronunciata da una persona ivi raffigurata, che si riferisce a un’altra persona anch’essa ivi raffigurata nominandola con il grafema che la identifica? Leggi il rilievo critico che Luca Fiocchi Nicolai muove al mio rebus pubblicato sul Foglio [24] di lunedì 23 agosto (che può leggersi ne I nuovi rebus spiegati [25]).

CHE COSA HANNO IN COMUNE I REBUS E I TITOLI DI CREDITO
“[…] Come nei rebus l’apparenza lascia il posto a una diversa lettura, a una diversa sostanza, anche nei titoli di credito coesistono la letteralità (che regola i rapporti tra l’obbligato e i successivi portatori del titolo) e la causalità (che regola i rapporti fra le parti che lo hanno negoziato): una  sorta di ‘doppio binario’ […]”. Leggi la lettera dell’amico avvocato Alessandro Nicolini [26], a proposito del mio ultimo libro L’ora desiata vola [17].

[27]

Enrico Brugnatelli

LE ATMOSFERE DI GIOCO E L’USO DIDATTICO DELL’ENIGMISTICA
“[…] ho rivissuto nel tuo libro le atmosfere di gioco e di scambio che anche mio padre [nella foto qui a destra – n.d.r.] mi ha descritto nei suoi racconti di infanzia e gioventù con tuo zio Giangiotto […] Penso che l’enigmistica dovrebbe essere introdotta nelle scuole perché fornisce col gioco strumenti logici matematici e lessicali straordinari! […]”. È online la lettera di Rosa Maria Brugnatelli [28], anch’essa riferita al mio libro L’ora desiata vola [17]..

[29]
Questo è il rebus pubblicato oggi sul Foglio
(la cui soluzione ha a che fare con la sconfitta di sabato della Juve)
nell’ambito di un corso programmato
per tutti i lunedì di quest’estate. Mercoledì la soluzione.
In un apposito post compare via via
la soluzione ragionata [25] di ciascuno dei rebus pubblicati
(compreso questo): una sorta di prosecuzione
del discorso didattico avviato con L’ora desiata vola [17].