LE ATMOSFERE DI GIOCO E L’USO DIDATTICO DELL’ENIGMISTICA

“[…] ho rivissuto nel tuo libro le atmosfere di gioco e di scambio che anche mio padre mi ha descritto nei suoi racconti di infanzia e gioventù con tuo zio Giangiotto […] Penso che l’enigmistica dovrebbe essere introdotta nelle scuole perché fornisce col gioco strumenti logici matematici e lessicali straordinari! […]”

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Lettera di Rosamaria Brugnatelli pervenuta il 12 luglio 2021 – Le altre lettere, come le recensioni e i commenti, sul libro
L’ora desiata vola sono raccolte nella pagina web dedicata al libro

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Caro Pietro colgo l’occasione offertami dalla pubblicazione del tuo rebus proposto oggi sul Corriere per mandarti, come già volevo fare, le mie impressioni sul tuo ultimo libro.
Anzitutto complimenti per il rigore con cui accompagni anche un profano a impadronirsi delle “tecniche”. È la stessa semplicità nella complessità con cui spiegavi il diritto del lavoro nel tuo (forse) primo libro che proposi ai miei studenti lavoratori di Quarto Oggiaro nei tardi anni 70 per dare loro qualche strumento in più per orientarsi in fabbrica.
E complimenti per aver esercitato la tua capacità di scrittura non solo nell’ambito tecnico professionale, ma anche in quelli dell’autobiografia, della descrizione di un mondo milanese ormai quasi dimenticato e infine nell’ambito di un divertissement un po’ elitario ma da rivalutare, il rebus.
Penso che l’enigmistica dovrebbe essere introdotta nelle scuole perché fornisce col gioco strumenti logici matematici e lessicali straordinari! A mio figlio ho proposto fin da piccolissimo molti giochi enigmistici, in particolare i calcoli enigmatici, basati più sulla logica algebrica che su competenze matematiche più strutturate. Ora fa il programmatore e mi dice che il suo lavoro lo diverte ….

Enrico Brugnatelli

Come surplus, destinato a chi ha conosciuto te e soprattutto la tua famiglia di origine, ho rivissuto nel tuo libro le atmosfere di gioco e di scambio che anche mio padre mi ha descritto nei suoi racconti di infanzia e gioventù con tuo zio Giangiotto. Sai che idearono anche un gioco di carte abbastanza complicato, (Pennone) con regole diverse per le versioni da due a più giocatori?
E anche mio padre a noi bambini in vacanza faceva arrivare lettere piene di giochi enigmistici, sciarade rebus anagrammi basati sui nostri nomi o su cose a noi famigliari, ricordi molto belli che il tuo libro ha ridestato in me.
Te ne sono grata e aspetto con impazienza la tua prossima avventura editoriale.
Rosamaria

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