111.000 STATALI IN MENO, MA LA SPESA PER STIPENDI AUMENTA DI QUASI 40 MLD

I DATI SULL’IMPIEGO PUBBLICO ELABORATI DAL CENTRO STUDI VENETO MOSTRANO QUANTO AMPIO SIA ANCORA NEL SETTORE PUBBLICO IL MARGINE DI MIGLIORAMENTO, OVVERO DI TAGLIO DI SPRECHI E PICCOLE E GRANDI RENDITE

Estratti da un comunicato dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, 6 giugno 2012

“Tra il 2001 e il 2009 i dipendenti pubblici sono diminuiti di quasi 111.000 unità, pari ad una contrazione del 3%. Tuttavia, la spesa per le retribuzioni, in termini assoluti, è aumentata di 39,4 miliardi di euro (+29,9%). Al netto dell’inflazione, invece, la stessa è stata più contenuta: solo, si fa per dire, dell’8,3%, che corrisponde, in termini assoluti, a circa 13 mld di €”.
A sottolineare l’andamento retributivo degli statali è il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi che, grazie al lavoro effettuato dal suo ufficio studi, ha messo a confronto il trend di spesa dei travet italiani, con quelli francesi e con quelli tedeschi.
“É evidente – prosegue Bortolussi – che questi aumenti non sono finiti in tasca agli infermieri, ai bidelli o alle maestre elementari. É molto probabile che ad avvantaggiarsene economicamente siano stati i livelli dirigenziali medio alti del nostro pubblico impiego”.
Il numero dei dipendenti pubblici, ricorda la CGIA, è passato da 3.637.503 unità nel 2001 a 3.526.586 nel 2009: la riduzione è stata di 3 punti percentuali. In termini di dotazione del personale rapportato alla popolazione, l’Italia fa registrare un valore di 58,4 dipendenti ogni 1.000 abitanti, collocandosi su una soglia molto vicina a quella della Germania (55,4 ogni 1.000 abitanti, per un totale di 4,5 milioni di dipendenti pubblici), che a quella della Francia (80,8 ogni 1.000 abitanti, per un totale di 5,2 milioni di dipendenti pubblici).
Tuttavia, la spesa complessiva per le retribuzioni del settore pubblico è continuata a crescere, sia in rapporto al Pil, sia in valore assoluto. Tra il 2001 e il 2009 la spesa per il personale pubblico in Italia è passata dal 10,5% all’11,2% del Pil (+0,7 punti percentuali), attestandosi, nel 2009, sui 171 mld di euro. Il costo dei travet francesi, invece, è rimasto stabile ed in Germania è addirittura calato di 0,5 punti percentuali. Considerando i valori assoluti, tra il 2001 e il 2009 tale voce di spesa è cresciuta del 29,9% in Italia, del 27,7% in Francia e del 6,9% in Germania. Il quadro migliora se si depurano gli effetti dell’inflazione: la crescita della spesa in Italia si ferma al +8,3%, a fronte del +9,9% della Francia e addirittura del -6,2% della Germania.
“Facendo un rapido esercizio matematico – conclude Giuseppe Bortolussi – se in Italia i costi per il pubblico impiego al netto dell’inflazione fossero cresciuti seguendo il trend tedesco (-6,2%), la spesa per tale voce nel 2009 sarebbe stata di 148,1 miliardi di euro, anziché 171, vale a dire 22,9 miliardi di euro in meno. Si tratta di una simulazione che presenta ovviamente dei limiti di comparazione tra le istituzioni pubbliche dei due Paesi, ma che rende bene l’idea di quanto si possa ancora migliorare in Italia in questo settore, nonostante i progressi effettuati finora non siano affatto trascurabili”.

jj

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