IL DISCRIMINE FONDAMENTALE DELLA POLITICA IN EUROPA
Lo spartiacque principale della politica, in Europa, non passa tra destra e sinistra, ma tra chi vuole il processo di integrazione dell’Unione e chi vi si oppone. La distinzione tra destra e sinistra conserva un valore, ma oggi meno rilevante rispetto allo spartiacque principale. È online anche su questo sito la mia intervista pubblicata su Il Riformista l’8 agosto scorso.
I DIALOGHI DI ADAPT SUL DIRITTO DEL LAVORO
Sono online altre due delle quindici ampie interviste con le quali, per iniziativa di Adapt, ritorno sugli itinerari giuslavoristici percorsi nell’arco di mezzo secolo:
. – La segmentazione dell’impresa e l’interposizione nelle prestazioni di lavoro, a cura di Nicoletta Serrani e Irene Tagliabue, nella quale ritorno sulla vicenda del divieto di interposizione e della disciplina del decentramento produttivo;
. – La disciplina del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, a cura di Michele Dalla Sega, nella quale ripropongo – riordinandoli – gli argomenti su cui si è fondata negli ultimi trent’anni la mia iniziativa volta alla riforma della disciplina dei licenziamenti.
L’ATTRITO FRA DUE SECOLI
Forse non siamo ancora alla “guerra mondiale a pezzi”; ma il moltiplicarsi degli scontri sui confini tra Est e Ovest pone a U.S.A. e U.E. il problema del difficile equilibrio tra la necessità di arginare ogni pulsione aggressiva dei regimi autocratici e la necessità di evitare che gli episodi di scontro faccian9 deflagrare un conflitto globale. Leggi il mio editoriale pubblicato il 29 gennaio scorso sulla Gazzetta di Parma, il cui contenuto mi sembra ancora quanto mai attuale.
PRIMO LEVI: IL RIFIUTO DELLA PREGHIERA BLASFEMA
Partecipo alla celebrazione del Giorno della Memoria proponendo un brano nel quale Primo Levi racconta come visse nell’intimo della sua coscienza uno dei passaggi più atroci dell’esperienza del Lager (quello della c.d. “selezione”), nel quale pregare per la propria salvezza avrebbe significato chiedere a Dio la morte di un altro. Il brano è tratto da I sommersi e i salvati. Continua…
BORSE-LAVORO: UNA “POLITICA ATTIVA” CHE FUNZIONA
Da anni, e in anticipo sul riconoscimento legislativo, il Tribunale dei minori di Milano utilizza lo strumento delle borse-lavoro per l’inserimento di ragazzi difficili nel mondo del lavoro. Il bilancio dell’esperienza è decisamente positivo: leggi una anticipazione del saggio nel quale vengono riportati i risultati di 12 anni di sperimentazione di questa misura.
SCIOPERO GENERALE: SALVINI E LANDINI, STESSI OBIETTIVI
Leggi il mio articolo I paradossi dello sciopero, pubblicato il 16 novembre sul sito lavoce.info, dove propongo alcune considerazioni sulla sostanziale convergenza delle proposte di Cgil e Uil con quelle del Segretario della Lega in tema di legge di bilancio. È lo stesso tema che ho proposto nell’intervista dello stesso giorno sui quotidiani del gruppo QN, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, e la sera dello stesso giorno nella trasmissione di Nicola Porro su Canale 4.
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SE È IL GIUDICE A STABILIRE IL MINIMUM WAGE
Un nuovo orientamento giurisprudenziale, che vede la magistratura assumersi il compito di determinare direttamente la giusta retribuzione caso per caso, evidenzia l’urgenza dell’istituzione per legge di uno standard minimo. Che però, per non far danni, dovrà essere stabilito con precisione chirurgica, tenendo conto anche delle differenze del costo della vita. Sono online su questo sito:
– il mio articolo pubblicato il 6 ottobre sul sito lavoce.info;
– la mia intervista al quotidiano La Stampa del 10 ottobre;
– la mia intervista all’agenzia ADN Kronos del 19 ottobre sul parere espresso dal CNEL sull’argomento.
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UN BILANCIO DEL DIBATTITO SULL’EREDITÀ DI DON MILANI
L’attualità del messaggio del Priore di Barbiana, di cui si celebra il centenario della nascita, nel ricordo di un “Pierino”, testimone diretto; e una discussione pacata della critica durissima mossa da Scotto di Luzio a quel messaggio nel suo libro L’equivoco don Milani: è online anche su questo sito la mia ampia intervista a cura di Vincenzo Antonio Poso, pubblicata il 16 settembre sul settimanale Giustizia Insieme.
UN BILANCIO DEL JOBS ACT
I decreti emanati sulla base della legge-delega del 2014 sono otto e riscrivono quasi tutto il nostro diritto del lavoro; ma si discute soltanto di quello che ha riscritto la disciplina dei licenziamenti, armonizzandola con quella degli altri Paesi della UE. Esso non ha ridotto la stabilità dei rapporti di lavoro; abrogarlo serve solo a riprodurre una perniciosa anomalia del diritto del lavoro italiano rispetto quello degli altri Paesi europei. Leggi la mia dichiarazione pubblicata da Il Riformista.
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È PIÙ IMPORTANTE IL PIL O IL BES?
Perché la crescita economica è indispensabile, se si vuole anche correggere le disuguaglianze e proteggere l’equilibrio ecologico del pianeta: è online il mio editoriale telegrafico pubblicato sulla Gazzetta di Parma e sui quotidiani l’Adige e Alto Adige il 4 giugno.