I BUONI-LAVORO COME BANDIERA DI UNA NUOVA CROCIATA TUTTA IDEOLOGICA

IL REFERENDUM PROMOSSO DALLA CGIL PORTERÀ ALLA RADICALIZZAZIONE DELLO SCONTRO; PECCATO CHE CON I VOUCHER IL CONFLITTO D’INTERESSI PADRONE/LAVORATORE C’ENTRI POCO: LA VERA CONTRADDIZIONE DA METTERE A FUOCO È QUELLA CITTADINO/BUROCRAZIA

Editoriale telegrafico di Michele Serra, pubblicato su Repubblica del 30 dicembre 2016 nella rubrica l’Amaca – In argomento v. anche Voucher: giusto impedirne l’abuso, eliminarli produrrebbe un danno grave    Continua…

VOUCHER: GIUSTO IMPEDIRNE L’ABUSO, ABOLIRLI SAREBBE GRAVEMENTE DANNOSO

150 MILIONI DI ORE DI LAVORO ACCESSORIO SVOLTE DA MEZZO MILIONE DI PERSONE NON POSSONO ESSERE CONSIDERATE DI PER SÉ UN’ANOMALIA, IN UN PAESE IN CUI LE ORE DI LAVORO SI CONTANO A MILIARDI E LA FORZA-LAVORO CONTA 23 MILIONI DI PERSONE – COMBATTERE GLI ABUSI È SACROSANTO, MA ABOLIRE I VOUCHER È IRRAGIONEVOLE

Testo integrale dell’intervista a cura di Mauro Bongiani, pubblicata sul Corriere fiorentino il 29 dicembre 2016 con alcuni tagli per motivi di spazio – In argomento v. anche La vera storia dei voucher   
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REFERENDUM: NON BUTTIAMO UN GROSSO BAMBINO PER ELIMINARE POCA ACQUA SPORCA

I MOTIVI PER CUI RITENGO CHE I TRE QUESITI REFERENDARI PROMOSSI DALLA CGIL SIANO O INAMMISSIBILI (QUELLO IN MATERIA DI LICENZIAMENTI) O GRAVEMENTE SBAGLIATI: LA DISCIPLINA DEI VOUCHER PUÒ E DEVE ESSERE RESA PIÙ RIGOROSA, MA I BUONI-LAVORO SONO NECESSARI IN TUTTA UNA ZONA MARGINALE DEL TESSUTO PRODUTTIVO

Intervista a cura di Adriana Comaschi pubblicata su l’Unità del 29 dicembre 2016 Continua…

LA VERA STORIA DEI VOUCHER

IL 55% DEI PERCETTORI DI BUONI-LAVORO SI DIVIDE TRA CHI HA UN ALTRO LAVORO E PERCETTORI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI; IL 10% SONO PENSIONATI, IL 14% GIOVANI INOCCUPATI – È SACROSANTO CONTROLLARE IL RESTANTE 20% E STANARE GLI ABUSI; MA  ABOLIRE I BUONI-LAVORO VORREBBE DIRE CONDANNARE QUASI TUTTI AL LAVORO NERO

Articolo di Filippo Taddei, pubblicato su l’Unità il 22 dicembre 2016 – In argomento v. anche Referendum sul Jobs Act: un’arma impropria    Continua…

REFERENDUM SUL JOBS ACT: UN’ARMA IMPROPRIA

IL QUESITO IN TEMA DI LICENZIAMENTI PRESENTA DUE PROFILI DI INAMMISSIBILITÀ, PER DIFETTO DI UNITARIETÀ E PER IL CONTENUTO NON SOLTANTO ABROGATIVO, MA ANCHE SOSTANZIALMENTE PROPOSITIVO; QUELLO SUI VOUCHER GETTA IL BIMBO INSIEME A (POCA) ACQUA SPORCA

Articolo pubblicato su lavoce.info il 22 dicembre 2016 – In argomento v. anche Referendum Cgil: non torniamo indietro di trent’anni!
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SIAE: IL GOVERNO CONTRO L’ANTITRUST (E CONTRO SE STESSO)?

IL MINISTRO DEI BENI CULTURALI SEMBRA PROCEDERE SULLA VIA DEL RAFFORZAMENTO DEL REGIME DI MONOPOLIO SIAE, IN NETTA CONTRADDIZIONE CON L’IMPEGNO ASSUNTO NEL LUGLIO SCORSO E CON IL PARERE DELL’AUTORITÀ ANTITRUST

Interrogazione presentata alla Presidenza del Senato nel corso della seduta del 21 dicembre 2016, in riferimento allo schema di decreto presentato dal Governo al Senato l 16 dicembre precedente (il testo dello schema di decreto può essere scaricato mediante il link che precede l’interrogazione) – Si può scaricare la risposta all’interrogazione del ministero dei Beni Culturali, del 13 giugno 2017 – In argomento v. anche l’ordine del giorno approvato quasi all’unanimità dal Senato il 28 luglio 2016, sul quale il Governo aveva espresso il proprio assenso (ivi ulteriori riferimenti a documenti e interventi precedenti)
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N. 419 – 19 dicembre 2016

Rajoy e Fernàndez

Mariano Rajoy e Javier Fernández

LA MEJOR DEFENSA DE LA CONSTITUCIÓN ES SU REFORMA
In Spagna centrosinistra e centrodestra si accordano per la necessaria riforma costituzionale; e l’intesa ha un’ottima probabilitaà di essere concludente. Da noi la faziositaà dominante impedisce un accordo bi-partisan non solo sulla riforma costituzionale e sulla legge elettorale, ma persino sui regolamenti dei due rami del Parlamento. Leggi l’editoriale telegrafico di Alessandro Maran per la Nwsl n. 419.
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RAJOY E FERNÁNDEZ: “LA MEJOR DEFENSA DE LA CONSTITUCIÓN ES SU REFORMA”

IN SPAGNA CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA SI ACCORDANO PER LA NECESSARIA RIFORMA COSTITUZIONALE; E L’INTESA HA UN’OTTIMA PROBABILITÁ DI ESSERE CONCLUDENTE – DA NOI LA FAZIOSITÁ DOMINANTE IMPEDISCE UN ACCORDO BI-PARTISAN NON SOLO SULLA LEGGE ELETTORALE, MA PERSINO SUI REGOLAMENTI DELLE CAMERE

Editoriale telegrafico di Alessandro Maran, vicepresidente del Gruppo dei senatori Pd, 19 dicembre 2016 – In argomento v. anche i numerosi documenti e interventi raccolti nella sezione Riforme istituzionali       Continua…

WHERE WERE TRUMP’S VOTES? WHERE THE JOBS WEREN’T

UN PUNTO DI VISTA INTERESSANTE SULLE CAUSE DELLA VITTORIA DI TRUMP: “GLI ELETTORI BIANCHI MENO ISTRUITI AVEVANO UN FORTE MOTIVO ECONOMICO PER VOTARE CONTRO LO STATUS QUO: QUASI TUTTI I GUADAGNI DALLA RIPRESA ECONOMICA È PASSATA SOPRA DI LORO SENZA TOCCARLI; NE HANNO BENEFICIATO DI PIÙ GLI ISPANICI, I NERI E GLI ASIATICI”

Articolo di Eduardo Porter pubblicato sul New York Times il 13 dicembre 2016 – In argomento v. anche l’articolo di Franco Bruni Come si combatte il voto di mera protesta fine a se stessa
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ANCORA UN EPISODIO DI PESSIMA INFORMAZIONE SUL MERCATO DEL LAVORO

L’INSPIEGABILE COMPORTAMENTO DEL QUOTIDIANO LA STAMPA, CHE PUBBLICA UN ARTICOLO VISTOSAMENTE POCO ACCURATO, SOTTO UN TITOLO GRAVEMENTE FUORVIANTE, E POI RIFIUTA, SENZA ALCUNA MOTIVAZIONE, DI PUBBLICARE UN INTERVENTO DI DISSENSO E RETTIFICA

Domenica scorsa – 11 dicembre 2016 – ho scritto una lettera al Direttore del quotidiano la Stampa, il giorno stesso in cui è uscito il paginone riprodotto qui sotto, contenente un articolo di Giacomo Galeazzi intitolato Effetto Jobs Act, crescono i licenziamenti disciplinari.

Stampa 11XII16

La Stampa, 11 dicembre 2016, pagine 12 e 13

Ho poi ripetutamente cercato di parlare con il Direttore stesso o un Vicedirettore, o un Caporedattore di turno, per tutta la settimana successiva, senza mai riuscire a superare il filtro della Segreteria e senza che alcuno di essi mi richiamasse, se non altro per comunicarmi il rifiuto del mio intervento. Poiché  a tutt’oggi, 17 dicembre 2016, la mia lettera non è stato pubblicata, né in tutto né in parte, non mi resta che pubblicarla su questo sito. Con lo stupore per il comportamento, a me incomprensibile, della Direzione di un quotidiano che considero al vertice dell’eccellenza nel panorama della stampa italiana, e che oltretutto – pur senza esservi in alcun modo tenuto – ha sempre mostrato attenzione nei confronti delle mie idee, pubblicando negli ultimi anni diversi miei interventi e interviste. Un caso precedente di informazione giornalistica gravemente scorretta sulle dinamiche del lavoro dopo la riforma è quello del quotidiano Libero dell’11 maggio di quest’anno, il quale però pubblicò immediatamente, il giorno dopo, il mio intervento di rettifica, sia pure con una replica del Direttore, e per giunta il 4 novembre successivo pubblicò sullo stesso tema una mia ampia intervista sotto il titolo 1,2 milioni di assunzioni in più in due anni, due terzi stabili.  Sul tema delle dinamiche del mercato del lavoro dopo la riforma v. anche l’editoriale di mio fratello Andrea, pubblicato sul Corriere della Sera del 5 dicembre scorso, Che cosa dicono veramente i dati Inps sugli effetti del Jobs Act. Continua…

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