SUL REGOLAMENTO DEL FONDO PER LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO ANCORA SILENZIO

DEL REGOLAMENTO DEL FONDO ISTITUITO DAL COMMA 215 DELLA LEGGE DI STABILITÀ PER IL FINANZIAMENTO DELLA SPERIMENTAZIONE REGIONALE DEL CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE, CHE DOVEVA ESSERE EMANATO ENTRO MARZO, ALLA FINE DI GIUGNO NON SI SA ANCORA NULLA

Interrogazione a risposta scritta presentata dai capigruppo di tutti i gruppi di maggioranza in Commissione Lavoro del Senato e altri senatori al Ministro del Lavoro e della Politica sociale il 25 giugno 2014, essendo rimasta senza risposta un’altra di contenuto identico, presentata il 9 aprile – In argomento v. anche il Portale del contratto di ricollocazione

Interrogazione
al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali

presentata dai senatori ICHINO, BERGER, DALLA ZUANNA, LANZILLOTTA, LEPRI, MARAN, MERLONI, PAGANO, PARENTE, SANTINI, SUSTA e TONINI

Premesso che

– gli stessi senatori sottoscritti hanno presentato il 9 aprile scorso l’interrogazione n. 4-02028, nella quale si chiedeva di sapere:

quali siano i motivi per i quali non è stato emanato entro il termine dovuto del 29 marzo 2014 il regolamento del Fondo per le politiche attive del lavoro istituito dal comma 215 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014);

se, come ed entro quando il Ministro in indirizzo intenda provvedere al riguardo, anche tenuto conto del fatto che nella medesima legge sono stati stanziati soltanto 50 milioni per le politiche attive del lavoro (misure per il reinserimento dei disoccupati nel tessuto produttivo), e in particolare per l’avvio della sperimentazione regionale del metodo di collocamento fondato sul “contratto di ricollocazione”, a fronte di quasi un miliardo stanziato per le politiche passive (sostegno del reddito ai disoccupati);

se non consideri davvero preoccupante che persino quell’esiguo 5 per cento dello stanziamento complessivo per le politiche del lavoro, destinato alle politiche attive, rischi di finire con l’essere di fatto annullato per effetto di difficoltà o ritardi nell’attuazione della normativa che ha disposto lo stanziamento medesimo;

– a tutt’oggi, né il suddetto regolamento è stato emanato, né la suddetta interrogazione ha avuto risposta;

si rinnova integralmente l’interrogazione, confidando che essa non rimanga ancora a lungo senza esito.

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