APPROVATO DAL CDM IL DECRETO SUL CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI

LA SVOLTA C’È, E NON PUÒ ESSERE SOTTOVALUTATA – MA IL TESTO DEL DECRETO RICHIEDE ANCORA IMPORTANTI INTEGRAZIONI E CORREZIONI; E IMPEGNA A REALIZZARE IN TEMPI BREVI IL NUOVO SISTEMA PROMESSO DEI SERVIZI, SUPERANDO GRAVI RITARDI E RESISTENZE TUTTORA BEN PERCEPIBILI DENTRO LA STESSA STRUTTURA GOVERNATIVA

Commento a caldo sullo schema di decreto delegato sul contratto di lavoro a tutele crescenti, approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 dicembre 2014 – Sono disponibili su questo sito il testo dello schema di decreto e la Storia segreta, articolo per articolo, del contratto a tutele crescenti.

Lo schema  di decreto delegato sul contratto di lavoro a tutele crescenti approvato oggi dal Governo segna una svolta importante nel nostro ordinamento del lavoro; richiede però ancora alcune integrazioni e correzioni, che dovranno essere apportate all’articolato legislativo dal Governo tra un mese in seconda lettura, a seguito del passaggio consultivo parlamentare.  Questa svolta impegna poi la comunità nazionale a realizzare concretamente in tempi molto rapidi l’organizzazione dei servizi per l’impiego promessa dalla legge-delega, fondata sulla cooperazione tra strutture pubbliche e imprese specializzate del settore, che costituisce elemento essenziale del nuovo sistema di protezione del lavoro. La riforma del diritto del lavoro dovrà essere completata con l’emanazione della nuova disciplina del trattamento di disoccupazione, in programma per metà gennaio, e del Codice semplificato, che sarà oggetto di un decreto in programma per marzo o al più tardi aprile. Sulla strada del completamento della riforma legislativa e dell’implementazione del nuovo sistema dei servizi dovranno essere superate gravi resistenze, tuttora ben manifeste anche all’interno della struttura governativa, come si è visto anche nelle fasi recenti della elaborazione del testo di questo primo decreto. C’è dunque ancora molto da fare, sia sul piano legislativo (anche sul testo di questo primo decreto), sia su quello della costruzione dei nuovi servizi, sia su quello della maturazione di una moderna cultura del lavoro e delle relazioni industriali. Ma non abbiamo alternative a questo percorso, se vogliamo dotare il Paese di un mercato del lavoro con regole e strutture moderne, senza il quale non ci possono essere né vera sicurezza economica e professionale delle persone, né solida crescita economica.

.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab