UNA PRIMA TIMIDA APERTURA DALLA MAGGIORANZA SUL PROGETTO PER LA FLEXSECURITY

Interviste a Giuliano Cazzola e a Pietro Ichino pubblicate su l’Avvenire del 4 febbraio 2009, a cura di Francesco Riccardi
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino

I TERRORISTI NON SANNO NULLA DI ME: SEMMAI SONO TROPPO GIACOBINO NELLA MIA BATTAGLIA PER I PRECARI

Intervista a cura di Marco Imarisio pubblicata sul Corriere della Sera il 24 gennaio 2009
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino

IL PROGETTO PER LA TRANSIZIONE A UN SISTEMA DI FLEXSECURITY

Relazione introduttiva al Convegno del Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale (GIDP-HR) – Milano, 6 febbraio 2009 

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N. 43 – 2 febbraio 2009

LA LETTERA DEL FRATELLO DI UN BRIGATISTA
Dopo la mia intervista pubblicata da la Repubblica il 27 gennaio, ho ricevuto da Paride Bortolato questa lettera, cui è seguita una mia risposta. Il dialogo sta proseguendo; ma sarà mia cura sottrarlo ai riflettori dei media: anche su questo sito, pertanto, non ne darò ulteriore notizia.

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MARCEGAGLIA: SIAMO INTERESSATI AL PROGETTO CUI STA LAVORANDO IL PD

DAVANTI ALLA PLATEA INTERNAZIONALE DI DAVOS, LA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA PRENDE POSIZIONE A FAVORE DEL PROGETTO PER LA TRANSIZIONE ALLA FLEXSECURITY

Articolo tratto da il Sole 24 Ore del 31 gennaio 2009

     Bisogna “sfruttare la crisi per riconvertire il sistema e dare più potere e maggiori opportunità ai giovani”. Per questo bisogna evitare nel lavoro “la divisione per i lavoratori tra anziani di fatto stabili e inamovibili e i giovani che invece sono in prevalenza precari”. E questo potrebbe essere realizzato “non con licenziamenti più facili, ma studiando un contratto unico, come sta ora ipotizzando il PD, che preveda inizialmente meno tutele e poi progressivamente un loro aumento, evitando così l’attuale segmentazione netta tra anziani e giovani”.
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CURRICULUM ENG

Pietro Ichino

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Prof. Avv. Pietro Ichino

Studio legale Ichino Brugnatelli e Associati, Partner

email: pietro.ichino@ichinobrugnatelli.it

tel.:  +390248193249 Continua…

SALARI E PROFITTI: LE VERITA’ NASCOSTE

UN SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI NEL QUALE CIASCUNA PARTE RAGIONA SU DATI DIVERSI, SENZA CHE SI POSSA DISPORRE DI UNA BASE-DATI CONDIVISA, NON POTRA’ MAI FUNZIONARE BENE

Articolo di Andrea Ichino, Giovanni Pica e Valentina Adorno pubblicato su il Sole 24 Ore del 28 gennaio 2009

      L’accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali reggerà alla prova dei fatti? Avvantaggerà i lavoratori? Le imprese? Entrambi? Alla fine del periodo di sperimentazione di quattro anni, dicono le parti, tireremo le somme. Perché lo possano davvero fare, però, sarebbe necessario un monitoraggio immediato e continuativo dell’andamento delle retribuzioni reali e dei margini di profitto. Purtroppo questo monitoraggio non sarà possibile perché mancano i dati statistici necessari per la sua realizzazione. Se la situazione rimanesse questa, l’esperimento non potrebbe generare in tempi utili un insieme di dati accettati da entrambe le parti in base ai quali trarre conclusioni.
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UNO STUDENTE CORAGGIOSO SMENTISCE I TRE RETTORI CALABRESI E I VERTICI DELLA REGIONE

UNA LETTERA FIRMATA RACCONTA LA TOTALE VACUITA’ DELLA “FORMAZIONE” IMPARTITA AI “SUPERSTAGISTI” BENEFICIARI DELL’INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE

In una lettera del 29 gennaio 2009 i tre rettori delle Università della Calabria difendono l’iniziativa regionale, rammaricandosi della mia interrogazione parlamentare in proposito (v. anche, sulla stessa vicenda, lo scambio di lettere aperte tra me, il Presidente del Consiglio regionale e il Presidente della Giunta della Regione Calabria). Segue la testimonianza di un giovane interessato, che spiega come stanno andando realmente le cose.

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NOTE TECNICHE SULL’ACCORDO DI RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

PERCHE’ E’ TECNICAMENTE IMPOSSIBILE STABILIRE SE L’INTESA FIRMATO DA CONFINDUSTRIA CON CISL, UIL E UGL CAUSERA’ UN AUMENTO O UNA RIDUZIONE DELLA PARTE DELLE RETRIBUZIONI NEGOZIATA AL LIVELLO NAZIONALE

Articolo pubblicato sul sito lavoce.info il 30 gennaio 2009 

</p> Scarica l’accordo quadro

 

 Il motivo principale per cui la Cgil ha rifiutato l’intesa sulla riforma della contrattazione collettiva è la prospettiva che nei futuri rinnovi nazionali esso produca una riduzione degli adeguamenti retributivi rispetto all’inflazione. Cisl, Uil, Ugl e Confindustria, che lo hanno firmato, negano invece questa prospettiva. Cerchiamo di capire come stanno realmente le cose.

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RISPOSTA A DONATA GOTTARDI E LUIGI MARIUCCI

Rispondo analiticamente alle osservazioni critiche e agli interrogativi sul “progetto per la transizione a un sistema di flexsecurity”, proposti da Donata Gottardi e Luigi Mariucci nei rispettivi documenti distribuiti ai membri della Consulta del Lavoro e del Welfare del Pd in preparazione della sessione del 4 febbraio prossimo.

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