PER PENATI: UN VOTO ALLA COMPETENZA E AL PROGETTO. PER IL “SI” AL REFERENDUM: UN VOTO PER LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE (E COMUNQUE PER RENDERE PIU’ FACILE CONTENDERE LO SCETTRO AL PDL)
“PENSO A UN PARTITO DEMOCRATICO DEROMANIZZATO E CHE NON HA PAURA DI FAR PROPRIO IL PROGETTO DI CONTRATTO DI LAVORO A STABILITA’ CRESCENTE DI ICHINO E BOERI”
Dall’intervista a cura di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera del 14 giugno 2009
[…] Al congresso Enrico Letta porterà la sua idea di partito. “Un partito autonomo dal sindacato: il Pd faccia il suo mestiere, che non è quello di organizzare manifestazioni sindacali, scioperare o firmare contratti; e l’autonomia farà bene pure al sindacato. Un partito che non ha paura di sposare sul contratto di lavoro a stabilità crescente le tesi di Ichino e Boeri, né di tutelare il welfare futuro di donne e giovani, trovando le risorse necessarie attraverso l’innalzamento dell’età pensionabile, Un partito deromanizzato, che valorizzi i territori, per cui si sta a Roma il meno possibile, si spostano risorse dal centro alla periferia…”
C’E’ UNA CONTRADDIZIONE TRA LA LINEA DIFENSIVA SEGUITA DAI LORO AVVOCATI – SECONDO CUI LA MINACCIA NON SAREBBE MAI ESISTITA, SAREBBE TUTTA UNA MONTATURA DELLA POLIZIA – E IL LORO RIFIUTO NEI CONFRONTI DELLA MIA PROPOSTA DI INCONTRARCI E RICONOSCERCI RECIPROCAMENTE IL DIRITTO DI ESISTERE E LA LIBERTA’ DI PENSIERO
Articolo pubblicato, con alcuni tagli per ragioni di spazio, sul Corriere della Sera il 14 giugno 2009, il giorno dopo la pronuncia della sentenza con la quale la Corte d’Assise di Milano ha condannato 14 imputati di associazione terroristica, oltre che alle pene previste per i reati contestati, anche a un risarcimento del danno nei miei confronti.
Nel febbraio 2003 ho scritto sul Corriere una lettera aperta ai terroristi, chiedendo loro di guardarmi negli occhi e accettare di parlarmi, anche soltanto per dirmi che le mie idee sono per loro detestabili. Già solo questo avrebbe significato per me un qualche guadagno: non essere più, per loro, soltanto un bersaglio su cui sparare, ma una persona, un appartenente alla loro stessa specie.
OCCORRE FARE ORA LE RIFORME DI STRUTTURA, PERCHE’ IL PAESE SIA PRONTO AL MOMENTO IN CUI L’ECONOMIA MONDIALE SI RIMETTERA’ IN MOTO
Intervista a cura di Anna Buttazzoni, per il Messaggero Veneto – 13 giugno 2009
UN’AZIONE CREDIBILE E RIGOROSA DI RIEQUILIBRIO DEI CONTI PUBBLICI, IN UN ORIZZONTE TEMPORALE PRESTABILITO, PUO’ PERMETTERE UNA POLITICA ECONOMICA PIU’ INCISIVA. OCCORRE GARANTIRE AI LAVORATORI UN SOSTEGNO DEL REDDITO DEFINITO, NON DISCREZIONALE, CONDIZIONATO ALLA RICERCA ATTIVA DI UNA OCCUPAZIONE: E QUI UN RAFFORZAMENTO DEI MECCANISMI DI VERIFICA E’ INELUDIBILE
Dalle “Considerazioni finali” esposte dal Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi all’Assemblea Ordinaria dei Partecipanti dell’Istituto il 29 maggio 2009
LA PARIFICAZIONE DELL’ETA’ DI PENSIONAMENTO FEMMINILE NON PUO’ ANDARE DISGIUNTA DA UNA RIFORMA DEL WELFARE CHE TENGA CONTO DELLA PECULIARITA’ DELLA CONDIZIONE DELLA DONNA NELLA SOCIETA’ ATTUALE
Documento a cura di Marina Piazza, Anna M. Ponzellini e Anna Soru, diffuso in preparazione del convegno promosso a Milano il 29 giugno 2009
UNA RISTRUTTURAZIONE INCISIVA È IN MOLTI CASI IL MODO IN CUI L’IMPRESA PUÒ SUPERARE LA CONGIUNTURA RECESSIVA. MA NON È IL SOLO.
Intervista a cura di Lorenzo Morelli per il mensile Capital – 11 giugno 2009
QUALE LAVORO NELLA GRANDE CRISI: FLESSIBILITÀ E GARANZIE PER SCONFIGGERE LA PRECARIETÀ
Dibattito con Pierluigi Bersani a Roma sul progetto flexsecurity, 14 maggio 2009 – Convegno organizzato dal Circolo Pd Communitas
INTERVISTA A BERSANI A UN MESE DI DISTANZA: “LA DIREZIONE E’ QUELLA”
Dal Sole 24 Ore del 13 giugno 2009
[…] Quando gli si chiede se manterrà il profilo operaista versus riformisti, sbuffa e ribatte: “Che sciocchezze. Ho un’idea del Paese che tiene insieme imprese e lavoro: e si fa con una riforma del welfare che arrivi a tutti. E con una riforma del mercato del lavoro che superi questo dualismo. Non va mica bene che c’è una parte di protetti e la metà che è senza tutele. anche perché i ‘tutelati’ stanno andando man mano in pensione e sul mercato ci resteranno solo gli altri”.
La domanda è d’obbligo: scusi ma lei propone quel contratto unico di cui parlano anche Pietro Ichino e Tito Boeri? “Non è che mi vada bene al cento per cento. Ma la direzione è quella. Questo doppio regime nel lavoro non funziona più. E sono pronto alla battaglia con i sindacati. Perché, pure loro, si dimostrano miopi. E auando tutti i protetti andranno in pensione? Cosa rimane? rimane il far west“. […]
DODICI ORE SENZA LA MINIMA POSSIBILE DISTRAZIONE E SENZA NEPPURE LA PAUSA PER ESIGENZE FISIOLOGICHE, NELL’ATTIVITA’ DI PESCA FLUVIALE DEL SALMONE
Una documentazione impressionante sullo stato di nervosismo e reattività esasperata che affligge gli orsi pescatori di salmoni: guarda questo video davvero straordinario, che mostra la reazione del plantigrado contro un assistente della società di consulenza incaricata del controllo del peso e del tasso di colesterolemia dei salmoni pescati. Data la violenza delle immagini, si raccomanda di non mostrarle a bambini.
UNA ANALISI DELLE POLITICHE EUROPEE IN TEMA DI CONIUGAZIONE TRA FLESSIBILITA’ DELLE STRUTTURE PRODUTTIVE E SICUREZZA NEL MERCATO PER I LAVORATORI
Saggio a cura di Silvana Sciarra, Ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Firenze, in Skrifter till Anders Victorins minne, Iustus Forlag, 2009