ROULETTE RUSSA DEI GIUDIZI – 3 – IL DIBATTITO CON MAGISTRATURA DEMOCRATICA PROSEGUE

Lettera di Margherita Leone (Presidente della Sezione lavoro Tribunale di Roma) e Amelia Torrice (Presidente della Sezione lavoro  della Corte di Appello di Roma), pubblicata su Lavoce.info il 12 marzo 2012, a seguito dell’articolo di Andrea Ichino e Paolo Pinotti pubblicato sul Corriere della Sera del 3 marzo 2012 – Segue la replica degli stessi Andrea Ichino e Paolo Pinotti – Allo stesso articolo hanno risposto anche Pietro Martello con lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 7 marzo 2012, Carla Ponterio e Roberto Riverso con lettera pubblicata su Lavoce.info il 6 marzo 2012

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FONDATA SUL LAVORO, NON SUI PRIVILEGI

I DIVERSI SIGNIFICATI CHE IL TERMINE LAVORO ASSUME NELLA COSTITUZIONE ITALIANA E I PRINCIPI CHE ESSA DETTA IN RIFERIMENTO A CIASCUNO DI ESSI

Intervista a cura di Dino Messina, pubblicata nel libro Salviamo la Costituzione italiana, Bompiani, 2008, pp. 123-145

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IL VALORE DEL LAVORO NELLA COSTITUZIONE

I DIVERSI SIGNIFICATI CON I QUALI QUESTO TERMINE COMPARE NEI TITOLI I E III DELLA CARTA E I PRINCIPI CHE ESSA ENUNCIA IN RELAZIONE A CIASCUNO DI ESSI

Lezione svolta nell’ambito del Seminario Ryla – Università degli Studi di Milano, 12 marzo 2012

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PERCHÉ IN ITALIA GLI OUTSIDERS STANNO COSÌ MALE

LA RAGION D’ESSERE ESSENZIALE DEL PROGETTO DI RIFORMA DEL LAVORO A CUI STA LAVORANDO IL GOVERNO

Editoriale per la Newsletter n. 191, 12 marzo 2012

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AMMORTIZZATORI SOCIALI: IL PROBLEMA PIÙ GRAVE NON SONO LE RISORSE

IL NODO CRUCIALE DELLA QUESTIONE CHE OGGI IL GOVERNO AFFRONTA CON LE PARTI SOCIALI CONSISTE IN QUESTO: COME IL SOSTEGNO DEL REDDITO DEL LAVORATORE DISOCCUPATO PUÒ ESSERE CONDIZIONATO EFFICACEMENTE ALLA SUA DISPONIBILITÀ EFFETTIVA

Nota tecnica sulla necessità di coniugare con il trattamento di disoccupazione universale un trattamento complementare a carico dell’impresa, redatta in occasione dell’incontro tra Governo e Parti sociali sulla riforma degli ammortizzzatori previsto per il 12 marzo 2012 Continua…

ROULETTE RUSSA DEI GIUDIZI – 2 – LA REPLICA DEL PRESIDENTE DELLA SEZIONE-LAVORO DEL TRIBUNALE DI MILANO

IL PROBLEMA NON RIGUARDA SOLTANTO IL TEMPO MEDIO DEI GIUDIZI, BENSÌ LA VARIABILITÀ DA GIUDICE A GIUDICE – E IL PROBLEMA SI AGGRAVA SE A VARIARE STABILMENTE NON È SOLO LA DURATA, MA ANCHE IL CRITERIO DI GIUDIZIO

Lettera di Pietro Martello (Presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Milano), pubblicata sul Corriere della Sera del 7 marzo 2012, a seguito dell’articolo di Andrea Ichino e Paolo Pinotti pubblicato sullo stesso quotidiano il 3 marzo 2012 – segue la replica degli stessi Andrea Ichino e Paolo Pinotti – A questo articolo hanno risposto anche Carla Ponterio e Roberto Riverso con lettera pubblicata su Lavoce.info il 6 marzo 2012

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ROULETTE RUSSA DEI GIUDIZI – 1 – LA REPLICA DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA

I RISULTATI DELLA RICERCA SUI COMPORTAMENTI DIVERSI DEI SINGOLI MAGISTRATI, PER QUEL CHE RIGUARDA SIA LA DURATA DI PROCEDIMENTI SIMILI, SIA I LORO ESITI, METTONO A FUOCO UNA QUESTIONE CRUCIALE PER LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

Lettera di Carla Ponterio e Roberto Riverso (esponenti di Magistratura Democratica), pubblicata su Lavoce.info il 6 marzo, a seguito dell’articolo di Andrea Ichino e Paolo Pinotti pubblicato sul Corriere della Sera del 3 marzo 2012 – Segue la replica degli stessi Andrea Ichino e Paolo Pinotti – A questo articolo ha risposto anche Pietro Martello con lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 7 marzo 2012

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LA ROULETTE RUSSA DELLE CAUSE IN TEMA DI LICENZIAMENTO

UNA RICERCA SULLE CONTROVERSIE IN QUESTA MATERIA NEI TRE MAGGIORI TRIBUNALI ITALIANI (MILANO, ROMA E TORINO) MOSTRA CHE GLI ESITI, IN LARGHISSIMA MISURA, SONO AFFIDATI AL CASO 

Articolo di Andrea Ichino e Paolo Pinotti pubblicato sul Corriere della Sera il 3 marzo 2012 – V. anche una versione più ampia dello stesso articolo, e corredata delle tabelle e grafici, sul sito lavoce.info

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CHE COSA MANTIENE BASSE LE RETRIBUZIONI ITALIANE

I DIFETTI DI UN MERCATO CHIUSO AGLI INVESTIMENTI ESTERI, VISCHIOSO E PRIVO DI UNA RETE CAPILLARE DI SERVIZI EFFICIENTI 

Intervento pubblicato sul settimanale Gente, 2 marzo 2012 – In proposito v. anche un brano del quinto capitolo di Inchiesta sul lavoro (Mondadori, 2011), dove racconto un esempio dell’effetto depressivo sui livelli retributivi italiani prodotto dalla chiusura del nostro sistema delle relazioni industriali ai modelli di organizzazione del lavoro stranieri 

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QUANDO IL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI CONTRIBUISCE A TENERE BASSE LE RETRIBUZIONI

IL CASO DELLA TICINO-LOMBARDIA, IN CUI I SINDACATI SACRIFICARONO CONDIZIONI DI LAVORO MIGLIORI E TRATTAMENTI ECONOMICI SUPERIORI SULL’ALTARE DI UNA RIGIDA INDEROGABILITÀ DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI SETTORE

Estratto dal quinto capitolo di Inchiesta sul lavoro. Percé non dobbiamo avere paura di una grande riforma (Mondadori, 2011) – Questo capitolo riprende il tema centrale del mio libro A che cosa serve il sindacato? Le follie di un sistema bloccato e la scommessa per uscirne (Mondadori 2005), nel quale mi sono proposto di argomentare la tesi secondo cui la possibilità di scostamento dal modello di organizzazione del lavoro e di struttura della retribuzione incorporato nei nostri contratti collettivi nazionali può, in molti casi, consentire un netto miglioramento delle condizioni di lavoro e dei trattamenti retributivi

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