I 780.000 POSTI DI LAVORO ITALIANI PERSI NELLA CRISI, SECONDO I DATI PUBBLICATI DALL’ISTAT IN QUESTI GIORNI, SONO QUASI TUTTI RAPPORTI A TERMINE O ATIPICI. E QUASI TUTTI DI GIOVANI. AI QUALI STIAMO PREPARANDO UN FUTURO DI LAVORO SENZA SICUREZZA DI CONTINUITA’ DEL REDDITO, CON POCA FORMAZIONE E PROSPETTIVE PENSIONISTICHE MOLTO POVERE. E’ UN’INTERA GENERAZIONE SACRIFICATA DALLE GENERAZIONI PRECEDENTI, SULLA QUALE E PER LA QUALE IL PAESE NON E’ CAPACE DI INVESTIRE.
Articolo di Pietro Garibaldi, ordinario di economia del lavoro nell’Università di Torino, pubblicato su La Stampa del 18 dicembre 2009
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IL COMPARTO BANCARIO DEL NOSTRO SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI, CHE DIECI ANNI OR SONO SI ERA DOTATO DI UN SUO AMMORTIZZATORE SOCIALE CONSISTENTE ESSENZIALMENTE IN UNA FORMA DI PREPENSIONAMENTO DEL PERSONALE, INTRODUCE UN MODELLO NUOVO DI PROTEZIONE DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI CHE PERDONO IL POSTO, CONSISTENTE IN UN TRATTAMENTO COMPLEMENTARE DI DISOCCUPAZIONE E IN FORME DI ASSISTENZA INTENSIVA ALLA RICOLLOCAZIONE, INTERAMENTE A CARICO DELLE AZIENDE
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LA LETTERA CORAGGIOSA DI UNA STAGISTA CONFERMA LA FONDATEZZA DELLE CRITICHE MOSSE FIN DALL’INIZIO ALL’INIZIATIVA SCONSIDERATA DELLA REGIONE CALABRIA
Lettera pervenuta il 10 dicembre 2009; segue un mio breve commento – V. in proposito anche l’interrogazione presentata al ministro Sacconi il 15 gennaio 2009; sullo stesso tema v. anche gli scambi di lettere con i Presidenti del Consiglio e della Giunta della Regione Calabria, del 14 e 15 gennaio, e la lettera al Corriere di alcuni dei laureati interessati agli stage
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I MINISTRI DEL LAVORO E DELLE PARI OPPORTUNITA’ PROPONGONO UN PROGETTO CHE PRESENTA QUALCHE ASSONANZA CON QUELLO (PERALTRO ASSAI PIU’ ORGANICO) CONTENUTO DEGLI ARTICOLI 2101 E 2132-2134 DEL DISEGNO DI LEGGE PER IL NUOVO CODICE DEL LAVORO SEMPLIFICATO
Stralcio dal documento programmatico presentato dai ministri Maurizio Sacconi e Mara Carfagna il 1° dicembre 2009 – Segue il testo degli articoli 2132-2134 del nuovo Codice del lavoro, oggetto del mio disegno di legge n. 1873/2009
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IL LIBRO BIANCO DEL MINISTRO SACCONI ESALTA I MERITI DEL “MODELLO MEDITERRANEO” DI WELFARE, FONDATO SULLA FAMIGLIA CHE GARANTISCE ASSISTENZA AI NON AUTOSUFFICIENTI E SOSTEGNO A CHI NON HA LAVORO O LO PERDE. UN SAGGIO FRESCO DI STAMPA CI FORNISCE ALCUNE MISURE PRECISE DEL COSPICUO VALORE DEL LAVORO CASALINGO DEGLI ITALIANI (SOPRATTUTTO DELLE ITALIANE), MA CI MOSTRA ANCHE L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA
Recensione di Francesco Giavazzi al libro di Alberto Alesina e Andrea Ichino, L’Italia fatta in casa (Mondadori, 2009), pubblicata sul Corriere della Sera del 29 novembre 2009
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UNA NORMA SU LICENZIAMENTI E TRASFERIMENTI NEL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA (D.D.L. N. 1167) ALLARGA INCREDIBILMENTE LA DISCREZIONALITA’ DEL CONTROLLO GIUDIZIALE SUL GIUSTIFICATO MOTIVO, FACENDO DEL GIUDICE DEL LAVORO L’INTERPRETE UNICO DELL'”INTERESSE OGGETTIVO DELL’IMPRESA”
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 29 novembre 2009
Se tutto va secondo le previsioni, tra breve comparirà sulla Gazzetta Ufficiale una norma che affida al giudice del lavoro il compito di controllare i licenziamenti e i trasferimenti alla stregua non soltanto del vecchio criterio del “giustificato motivo”, bensì anche del criterio della loro corrispondenza – niente meno – a un “interesse oggettivo dell’organizzazione aziendale”.
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DISCUSSIONE DEL “COLLEGATO ALLA FINANZIARIA”, COL QUALE IL GOVERNO SI PROPONE ALCUNI INTERVENTI INCISIVI IN MATERIA DI LAVORO. UNA RIFORMA PROFONDA DEL DIRITTO DEL LAVORO E’ INDISPENSABILE, MA NON LA SI FA IN QUESTO MODO, DI SOPPIATTO, CON INTERVENTI DISORGANICI E TECNICAMENTE IMPROPONIBILI (TRA I QUALI ANCHE UN CLAMOROSO AUTOGOL IN MATERIA DI LICENZIAMENTI)
Selezione di interventI svolti da me e da altri in Aula nelle sedute del 24, 25 e 26 novembre 2009, sul disegno di legge n. 1167
Sommario:
1. Sulla pregiudiziale di non passaggio agli articoli
2. Sulla delega legislativa al Governo in materia di orario di lavoro (articolo 8 )
3. Sull’accreditamento, per la contrattazione in deroga sull’orario di lavoro, ai sindacati maggiormente rappresentativi “a livello territoriale”
4. Sulla compartimentazione delle carriere dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche (art. 9)
5. Sulla delega legislativa al Governo in materia di congedi parentali (art. 17)
6. Sui criteri del controllo giudiziale in materia di licenziamenti e di qualificazione del contratto di lavoro (art. 23)
7. Su conciliazione e arbitrato in materia di lavoro (modifica del Codice di procedura civile: art. 24)
8. Sulla disciplina dell’impugnazione del licenziamento, del contratto a termine e delle dimissioni (art. 25)
9. Sulla norma transitoria della Legge Biagi in materia di collaborazioni autonome continuative (art. 28-octies)
10. Dichiarazioni di voto finali sul disegno di legge nel suo complesso
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IN TEMA DI POLITICHE DI OUTPLACEMENT, L’ITALIA ZOPPICA: NON RIESCE A STARE AL PASSO DI ALTRE ESPERIENZE EUROPEE E SI MANTIENE LONTANA DALLA PROSPETTIVA DI ADEGUAMENTO AGLI OBIETTIVI DELLA STRATEGIA DI LISBONA. I BENEFICI CHE POTREBBERO DERIVARE DAL PROGETTO DELINEATO NEL DDL N.1481/2009
Tesi di Giovanni Donegà – Master in Diritto del Lavoro presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia (Anno Accademico 2008 / 2009)
IL GIUSLAVORISTA, ESPONENTE DEL PD EMILIANO, DISSENTE DAL “METODO POLITICO” DEL PROGETTO. E, NEL MERITO, DALLA DEFINIZIONE DEL LAVORO DIPENDENTE (ARTICOLO 2094) E DALLA DISCIPLINA DELLA STABILITA’ DEL POSTO DI LAVORO (ARTICOLI 2118-2120). GLI REPLICO SUL METODO E SUL MERITO, CHIEDENDOGLI COME, A SUO AVVISO, E’ POSSIBILE SUPERARE IN MODO DIVERSO L’ATTUALE DUALISMO TRA PROTETTI E NON PROTETTI
Lo scritto qui riprodotto di Luigi Mariucci, ordinario di diritto del lavoro nell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è pervenuto il 20 novembre 2009 – Seguono una mia replica, una controreplica del 27 novembre 2009 e una mia ultima breve risposta
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UNO STUDIO METTE IN GUARDIA CONTRO ALCUNI EFFETTI INDESIDERABILI CHE UN REGIME DI FLEXSECURITY FONDATO SU DI UN INCREMENTO DELLA SPESA PUBBLICA POTREBBE PRODURRE SULLA DISTRIBUZIONE DEL REDDITO NEL NOSTRO PAESE. MA I DDL N. 1481/2009 E N. 1873/2009 NON FONDANO IL NUOVO REGIME SU DI UN FINANZIAMENTO PUBBLICO, BENSI’ SULLA RESPONSABILIZZAZIONE DELLE IMPRESE PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI NEL MERCATO
Saggio di Guglielmo Forges Davanzati (professore associato di Storia del pensiero economico nell’Università del Salento di Lecce e titolare dell’insegnamento di Economia Politica presso la medesima sede) pubblicato nella rivista on-line www.economiaepolitica.it (novembre 2009) – Segue una mia replica, in riferimento al progetto per la transizione a un regime di flexsecurity contenuto nei disegni di legge n. 1481/2009 e 1873/2009
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