I CONSERVATORI MUSICALI, DOVE LE NUOVE GENERAZIONI NON POSSONO INSEGNARE

ANCORA UNA DENUNCIA CONTRO LA SCANDALOSA CHIUSURA ORMAI VENTENNALE DI QUESTO SETTORE DELL’ISTRUZIONE ALLA NUOVA GENERAZIONE DI ASPIRANTI INSEGNANTI

Lettera pervenuta il 10 novembre 2011 – In argomento v. anche la mia interrogazione parlamentare del 10 novembre 2009, rimasta senza alcuna risposta da parte del Governo

Gentile dottor Ichino,
seguo da anni con ammirazione e gratitudine la Sua battaglia a favore del miglioramento dei Conservatori italiani. Lei è certamente già molto ben informato dei vari gravi problemi che affliggono oggi queste Istituzioni, ma forse ancora pochi sanno che il livello artistico e professionale dei Conservatori  (dove un tempo insegnavano Arturo Benedetti Michelangeli, Goffredo Petrassi, Luigi Dallapiccola) è oggi drasticamente sceso. Basta scorrere gli elenchi degli attuali insegnanti dei principali Conservatori (la maggior parte assunta per chiamata diretta o per sanatorie, e solo pochi per concorso: l’ultimo concorso a cattedre risale al 1990!) per rendersi conto solo una piccola parte di loro svolge una concreta attività artistica di livello internazionale. Viceversa, quasi tutti i grandi concertisti e compositori italiani non possono insegnare in Conservatorio.
La conseguenza è che oggi praticamente nessun allievo che esce da un Conservatorio italiano è pronto per una carriera concertistica: sono indispensabili ulteriori studi in altre istituzioni straniere, o in accademie private anche italiane, in cui insegnano i grandi maestri che i Conservatori non accolgono. Un’inchiesta pubblicata sul Giornale della Musica di novembre dichiara che solo il 4 per mille dei diplomati nei Conservatori italiani trovano lavoro in ambito musicale.
Ma oggi il problema, come Lei sa bene,  è anche di ordine legislativo: nel 1999 è stata approvata la legge quadro n. 508 che prevede concorsi per le nuove assunzioni, e da allora, passati ormai 12 anni, nessun concorso è stato mai bandito. Le assunzioni in ruolo ancora avvengono sulla base della graduatoria nazionale ad esaurimento stilata a seguito del concorso a cattedre del 1990. Per le materie le cui graduatorie siano esaurite, si nominano supplenti annuali sulla base di graduatorie d’istituto. Eppure già nel 1843 Felix Mendelssohn, che di musica e di didattica qualcosa sapeva, fondò il Conservatorio di Lipsia chiamando ad insegnare colleghi come Robert Schumann, Ignaz Moscheles e le prime parti dell’Orchestra del Gewandhaus. Nessuno di loro poteva vantare “titoli di servizio” come quelli richiesti dalle attuali graduatorie d’istituto per le supplenze dei Conservatori italiani, ma il Conservatorio di Lipsia diventò in pochi anni il più qualificato d’Europa.
La ringrazio molto per la Sua considerazione e Le invio i migliori saluti.
Roberto Prosseda
http://www.robertoprosseda.com/

Ps. Le segnalo anche alcuni interessanti dibattiti sull’argomento che stanno nascendo in questi giorni:

www.giornaledellamusica.it/blog/?b=223

http://www.ilcorrieremusicale.it/insegnare-musica-negli-states/

http://www.ilcorrieremusicale.it/valutare-i-titoli-artistici-tra-contraddizioni-e-scandali/

http://www.ilcorrieremusicale.it/ripartire-dal-basso/

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