LA PROPOSTA DI SC PER UN CONTRATTO DI COALIZIONE

SULLA SCORTA DELL’ESPERIENZA TEDESCA, MARIO MONTI PROPONE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO UN PATTO TRA I PARTITI DELLA MAGGIORANZA, CHE INDICHI CON PRECISIONE GLI SNODI ESSENZIALI DELL’AZIONE DEL GOVERNO NEL PROSSIMO BIENNIO

Documento elaborato da un gruppo di lavoro coordinato da Pietro Ichino, inviato al Presidente del Consiglio il 14 ottobre 2013, con la lettera del Presidente di Scelta Civica


LA LETTERA DI MARIO MONTI A ENRICO LETTA

Roma, 14 ottobre 2013
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Enrico Letta

Nei mesi scorsi abbiamo proposto che l’azione del Governo da Te presieduto venisse rafforzata mediante un vero e proprio contratto di coalizione.
Le Tue reazioni sono state positive e nel discorso sulla fiducia al Senato del 2 ottobre hai ribadito la necessità di un “vero e proprio nuovo patto” per il prosieguo della Legislatura.
Il documento che Ti trasmetto qui unito (Elementi per un contratto di coalizione) intende essere il contributo di Scelta Civica.
Esso contiene proposte, molte delle quali sono alla base dell’adesione di Scelta Civica alla maggioranza di Governo.
Confido che vorrai dare corso sollecitamente alla predisposizione di una bozza di contratto.
Siamo ovviamente disponibili a collaborare con Te e con la Presidenza del Consiglio affinché il Governo e la maggioranza possano accrescere in questo modo la chiarezza reciproca, la convergenza di intenti e lo slancio nell’azione.

Mario Monti
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LA PROPOSTA DI SCELTA CIVICA

 ELEMENTI PER UN CONTRATTO DI COALIZIONE

Un contratto di coalizione in un orizzonte di legislatura
L’Italia soffre di una crisi profonda che investe tutti i settori dell’economia e della società. Possiamo uscirne solo a patto di insistere sul percorso di risanamento dei conti pubblici e di realizzazione delle riforme necessarie ad aumentare la nostra competitività. Questi obiettivi, molto impegnativi sul piano politico sono la ragione della grande coalizione, unica formula di governo che può consentire ai partiti di condividere il costo politico dei cambiamenti che, nel breve periodo, sono suscettibili di colpire gli interessi delle rispettive constituencies e di chiamare il Paese alla assunzione di una comune responsabilità.

Le condizioni per riattivare la crescita
Per scongiurare questo rischio e per dare al Paese una concreta, credibile e possibile prospettiva di fuoriuscita dalla crisi, SC propone al Presidente del Consiglio e agli altri partiti della maggioranza di sottoscrivere in tempi brevi un contratto di coalizione che definisca analiticamente  le riforme da attuare nel breve/medio termine già a partire dalla Legge di stabilità e le inserisca in un orizzonte di legislatura. Stabilità finanziaria e crescita impongono oggi la effettiva realizzazione in tempi rapidi delle riforme per la competitività, in particolare per quanto riguarda l’eliminazione di privilegi e rendite, ovunque si annidino (nel settore privato come in quello pubblico) che frenano la crescita e impediscono una maggiore equità sociale. Tali riforme sono in grado di riattivare un percorso di crescita capace di creare i margini finanziari per un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale che agisca come moltiplicatore della crescita. Nel frattempo, nell’obiettivo di realizzare concretamente le riforme strutturali indicate anche dalle organizzazioni internazionali (Commissione europea, OCSE, FMI) come indispensabili per la competitività  e la crescita, l’Italia può e deve sfruttare in pieno i margini di flessibilità offerti dal quadro europeo, in particolare per incrementare gli investimenti anche pubblici, rafforzare il credito alle imprese, utilizzare i fondi strutturali.

Le misure indicate in questo documento sono state selezionate secondo il criterio della loro urgenza, nonché secondo il criterio della loro appartenenza a un già acquisito patrimonio programmatico comune ai partiti della Coalizione. Esse richiedono tuttavia di essere accompagnate da un metodo di Governo coerente e rigoroso da parte di tutti i Ministri e quindi da un impegno, per un verso, alla verifica costante della legislazione di spesa sulla quale si è invece assistito nelle ultime settimane a preoccupanti cedimenti e, per altro verso, a  un’opera costante di riqualificazione della spesa e dell’organizzazione amministrativa, dalla quale dipende in  notevole misura il nostro gap di competitività.

L’agenda del Patto di Coalizione
Con questo intendimento, i Partiti che sostengono il Governo si impegnano a cooperare attivamente per il conseguimento degli obiettivi politico-programmatici che seguono.
1)    Riforme istituzionali – In coerenza con la missione essenziale e prioritaria che il Governo si è assegnato fin dalla sua nascita, le forze che compongono la maggioranza perseguiranno senza incertezze, cercando il massimo possibile di convergenza con le forze di opposizione, il disegno di riforma costituzionale delineato dal collegio di esperti a questo scopo istituito, nonché la riforma del sistema elettorale più coerente con tale disegno. Riteniamo si debba tuttavia accelerare, anche al di fuori della procedura speciale messa a punto per la riforma costituzionale, su alcuni punti urgentissimi per il buon funzionamento delle amministrazioni e delle attività economiche: riforma/soppressione delle Province e revisione dell’art.117 della Costituzione relativamente al riparto delle competenze tra Stato e Regioni.

2)    Disciplina di bilancio e finanziaria – Le forze che compongono la maggioranza riaffermano l’intendimento di rispettare rigorosamente gli impegni assunti dall’Italia con il Fiscal Compact; e confermano la propria determinazione a proseguire senza incertezze sulla strada delle riforme coerenti con quegli impegni. Tale impegno è peraltro la condizione indispensabile per avviare con l’UE un confronto per il recupero di margini di flessibilità  quantitativi  e temporali che possano consentire all’Italia margini di riduzione fiscale ben più ampi di quelli dei quali si sta discutendo, margini di  flessibilità peraltro indispensabili per il ritorno alla crescita economica. E perché l’Italia possa tornare a partecipare da protagonista alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa.
In questa prospettiva si valuta indispensabile:
– avviare senza indugio il programma di valorizzazione del patrimonio pubblico mobiliare  e immobiliare dello Stato e degli enti locali (inserendo per questi ultimi specifiche clausole nel Patto di stabilità interno) , come specificato nel successivo capitolo 3.2; per quanto riguarda la valorizzazione di asset mobiliari occorre identificare subito le partecipazioni da dismettere avendo cura delle implicazioni di carattere industriale  (la vicenda Alitalia da questo punto di vista suscita gravi preoccupazioni perché pare andare in direzione del tutto opposta); per quanto riguarda la valorizzazione di asset immobiliari deve essere attentamente valutata anche, caso per caso, l’opportunità di utilizzare lo strumento dell’enfiteusi, che consente di coniugare l’estrazione dal bene di una rendita e l’ammodernamento o il miglioramento dello stato di conservazione del bene stesso;
– utilizzare tutti i contributi offerti dall’UE e a tutt’oggi in larga parte non utilizzati;
– rilanciare sin dalla legge di stabilità per il 2014 – 2016 il processo di spending review avviato dal Governo Monti e di fatto congelato nel corso del 2013;
– in funzione della spending review attivare i nuovi strumenti dell’anagrafe della spesa, della dichiarazione annuale delle pubbliche amministrazioni e dell’Agenzia delle uscite;
– perseguire una rimodulazione dell’IMU che consenta il rientro rispetto allo scatto dell’IVA determinatosi il 1° ottobre (v. in proposito la scheda A);
– garantire che la nuova Tares non costituisca un modo surrettizio per aumentare la pressione fiscale.

3)    Misure per il recupero di competitività e la crescita

3.1. Lavoro – I partiti della Coalizione si impegnano ad appoggiare l’azione del Governo mirata:
3.1.1. – alla negoziazione con la UE di nuovi margini di flessibilità negli equilibri di bilancio strettamente legati a una riduzione del cuneo fiscale e contributivo, in funzione del suo allineamento ai livelli dei maggiori Partner europei; in questo quadro valutazione e review di risultato di tutti gli incentivi pubblici ed eventuale passaggio a crediti di imposta e/o tagli fiscali.
3.1.2. – all’attivazione senza indugio di una commissione composta da tre giuslavoristi designati rispettivamente da ciascuna delle componenti della Coalizione, per la redazione del disegno di legge-delega finalizzato all’emanazione di un Codice semplificato del lavoro, con l’obiettivo di una drastica semplificazione del contenitore normativo del diritto del lavoro italiano e sua maggiore traducibilità e leggibilità da parte di lavoratori e imprenditori italiani e stranieri, come indicato come “misura 5” nel documento Destinazione Italia emanato dal Governo il 19 settembre 2013 (v. bozza di disegno di legge, allegato B);
3.1.3. – all’attivazione immediata della sperimentazione regionale di un nuovo modello di cooperazione tra servizi pubblici e privati per l’impiego finalizzata alla massima diffusione del contratto di ricollocazione, come strumento per il collegamento tra politiche passive e politiche attive del lavoro, per l’effettiva condizionalità del sostegno del reddito, per l’incentivo alla mobilità della manodopera dai settori e aziende in fase di contrazione occupazionale a quelli in fase di espansione (v. ordine del giorno accolto dal Governo nella seduta dell’11 ottobre 2013, allegato C);
3.2. Liberalizzazioni – I partiti della Coalizione si impegnano – sulla scorta delle proposte formulate dall’Autorità per la Concorrenza nel 2012 e nel 2013 non ancora recepite come avrebbero dovuto da una Legge annuale della concorrenza, e la Relazione dei saggi nominati dal Presidente Napolitano prima della formazione del Governo – ad attuare, con un provvedimento legislativo da affiancare  alla legge di stabilità e che abbia nell’iter parlamentare lo stesso grado di urgenza e di certezza di approvazione, un processo di liberalizzazioni nei settori seguenti:
3.2.1. Energia elettrica e gas
3.2.2. Distribuzione carburanti
3.2.3. Comunicazioni
3.2.4. Settore postale
3.2.5. Settore bancario e assicurativo
3.2.6. Trasporto ferroviario
3.2.7. Settore autostradale
3.2.8. Sistema portuale e aeroportuale
3.2.9. Settore farmaceutico
3.2.10. Servizi professionali
3.2.11. Servizi pubblici locali
3.2.12. Sanita’
3.2.13. Il consumatore
3.2.14. Le competenze delle Autorita’
3.2.15. Legge quadro in materia di Autorità di regolazione e tutela
3.2.16. Pubblica amministrazione

Per quanto riguarda i contenuti e le modalità dell’intervento relativo ai singoli settori indicati si vedano rispettivamente le schede allegate.

3.3. Attrazione degli investimenti diretti stranieri – I partiti della Coalizione si impegnano a dare attuazione prioritaria, comunque entro l’anno 2014, alle seguenti misure individuate nel documento Destinazione Italia emanato dal Governo il 19 settembre 2013 (in aggiunta a quella indicata sopra, nel § 3.1.2):
3.3.1. regolamento degli accordi fiscali con gli investitori e desk dedicato (misura 1);
3.3.2. estensione a tutti gli uffici giudiziari delle buone pratiche organizzative già in corso di sperimentazione in alcuni di essi, mirate alla riduzione della durata dei procedimenti mediante il passaggio, con la strumentazione opportuna, dalla trattazione degli stessi “in parallelo” alla trattazione sequenziale delle controversie civili, con particolare riguardo a quelle di lavoro (misura 6);
3.3.3. ridefinizione del sistema sanzionatorio tributario, secondo il principio di proporzionalità della sanzione alla gravità dell’inadempimento (misura 9);
3.3.4. attuazione della strategia energetica nazionale per conseguire un ulteriore abbassamento del costo dell’energia elettrica e del gas, rispetto a quello già realizzato nell’ultimo biennio (misura 12);
3.3.5. dismissioni delle società partecipate dallo Stato (misura 17: v. in proposito più analiticamente il cap. 3.2.);
3.3.6. stimolo della crescita dimensionale delle imprese turistiche (misura 22: v. anche 4.1);
3.3.7. valorizzazione del patrimonio culturale italiano (misura 24: v. in proposito più ampiamente cap. 3);
3.3.8. liberalizzazione del mercato delle grandi locazioni a uso non abitativo (misura 26);
3.3.9. facilitazione del mutamento di destinazione d’uso degli immobili (misura 27);
3.3.10. stimolo allo sviluppo delle società di investimento immobiliare quotate (misura 28);
3.3.11. credito di imposta per ricerca e sviluppo (misura 29);
3.3.12. maggiore coinvolgimento dei capitali privati nelle grandi opere infrastrutturali (misura 37);
3.3.13. riforma dei porti (misura 38);
3.3.14. piano degli aeroporti (misura 39);
3.3.15. avvio di una politica dei visti di ingresso che consenta la promozione selettiva dei flussi che meglio corrispondono agli interessi economico-sociali del Paese (misura 44: v. anche § 7.2).

4)    Misure per la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e ambientale – I partiti della coalizione convengono sul carattere strategico che il patrimonio culturale  e il relativo sistema di manutenzione e valorizzazione devono rivestire  nell’economia italiana,  così come sulle potenzialità attrattive che la cultura italiana è in grado di riverberare su altri settori produttivi  e sulle grandi potenzialità occupazionali.  Per questo – secondo un orientamento che vede la convergenza delle forze politiche della maggioranza – occorre uno sforzo di progettazione strategica e l’attivazione di strumenti capaci di attrarre su questo terreno risorse private, essendo chiara l’insufficienza di quelle pubbliche.
I partiti della Coalizione si impegnano dunque

4.1. – quanto al settore del turismo, a varare:
4.1.1. misure di stimolo alla crescita dimensionale delle imprese turistiche;
4.1.2. misure volte all’attrazione di developers turistici;
4.1.3. una disciplina nazionale unitaria per la classificazione alberghiera;
4.1.4. misure volte a destagionalizzare i flussi turistici;
4.2. – quanto al settore della cultura, a varare le misure che seguono:
4.2.1. trattamento fiscale delle erogazioni liberali: occorre prevedere che il trattamento dei soggetti privati ed enti non commerciali sia uguale a quello delle persone giuridiche per esigenze di uguaglianza ed equità, modificando la detrazione fissata al 19% dall’art. 15, comma 1, lettera h) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi D.P.R. 917/1986 e rendendola totale;
4.2.2 perseguire l’obiettivo di riavviare il settore dell’edilizia di eccellenza e favorire la migliore conservazione dei beni culturali, superando il disposto dell’art. 1 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, recante la sospensione della concessione dei contributi di cui agli articoli 35 e 37 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni;
4.2.3. disporre agevolazioni fiscali per beni immobili di proprietà privata di interesse storico e artistico:
4.2.3.1. ridurre la base imponibile in caso di locazione dei beni culturali, tramite modifica del comma 4 bis dell’art. 37 del d.p.r. n. 917/1986 (testo unico delle imposte sui redditi);
4.2.3.2. ammettere la deduzione dei costi di manutenzione del bene;
4.2.3.3. prevedere la modifica dell’art.  5 bis del d.p.r. n. 601/1973. nel senso che non concorrono alla formazione del   reddito i redditi catastali degli immobili totalmente adibiti a sedi aperte al pubblico quando al possessore non derivi alcun reddito dalla utilizzazione dell’immobile ed estensione della disciplina ai giardini storici;
4.2.3.4. contributi per interventi sui beni culturali: occorre istituire, all’interno del sistema di classificazione catastale dei beni immobili, una specificazione catastale riferita agli immobili vincolati che consenta di dar vita a una banca dati catastale dei beni vincolati anche ai fini della corretta applicazione della fiscalità di vantaggio prevista per detti beni;
4.2.3.5. prevedere tributi locali agevolati in materia di rifiuti e servizi ambientali per gli immobili che ospitano iniziative culturali di rilievo.

5)    Promozione delle eccellenze nella didattica e ricerca universitaria – I partiti della Coalizione si impegnano a varare una nuova disciplina dell’autofinanziamento degli atenei che consenta loro investimenti straordinari su corsi di laurea e di dottorato, mediante aumenti delle tasse universitarie coperti interamente da prestiti d’onore garantiti dalla Fondazione per il Merito, secondo  il modello degli income contingent loans.

6)    Sussidiarietà, promozione del terzo settore, e cooperazione. – Sono aree di intervento indispensabili per rendere socialmente sostenibili alcune drammatiche crisi sociali e umanitarie. Ferma l’esigenza, per quanto riguarda l’immigrazione di definire una politica  a livello europeo , i partiti devono sin d’ora impegnarsi sui seguenti punti.
6.1. stabilizzazione del meccanismo del 5 per mille per il finanziamento del terzo settore (p.d.l. AC n. 1245, primo firmatario Bobba, sottoscritto da tutti i Gruppi della maggioranza).
6.2. attuazione dell’impegno contenuto nel DEF 2014-2017, nel senso di incrementare l’impegno della Repubblica italiana per la cooperazione internazionale almeno del 10%, in modo che si arrivi a stanziare sulla legge n. 49/87 nella tabella C della legge di stabilità 2014, 251 milioni di euro.

7)    Integrazione – I partiti della Coalizione si impegnano a operare per
7.1. l’incardinamento rapido delle proposte di legge di riforma della cittadinanza (secondo impegni programmatici assunti dal Governo fin  dalla sua costituzione);
7.2 la riforma della disciplina dell’immigrazione, con revisione del sistema sanzionatorio per l’ingresso clandestino sul territorio nazionale (essendosi la sanzione penale rivelatasi per un verso di pressoché impossibile applicazione, per altro verso causa di congestionamento degli uffici giudiziari) e avvio di una politica di incentivazione selettiva dei flussi in relazione alle esigenze economiche del Paese (v. anche § 3.3.15).

8)    Amministrazioni pubbliche – La ripresa della spending review e la nomina di un nuovo Commissario ad hoc devono essere l’occasione per una responsabilizzazione anche dei singoli Ministri sulla ottimizzazione della organizzazione, sull’efficienza ed economicità del comparto amministrativo che fa capo alla sua responsabilità politica. Occorre su questo punto anche un salto di qualità della cultura politica propria dell’Esecutivo: ogni Ministro deve essere responsabile direttamente di come funzionano il Ministero, le agenzie, le spa in house che ad esso fanno capo. In questo ordine di idee i partiti della Coalizione si impegnano:
8.1. – a operare affinché, in funzione della eliminazione delle situazioni di overstaffing e di quelle di difetto di organici, venga attivata senza indugio la necessaria mobilità interna alle amministrazioni (mediante esercizio da parte dei dirigenti delle loro prerogative manageriali); vengano altresì attivate le necessarie procedure di mobilità tra amministrazioni ex art. 33 T.U.;
8.2. – a operare per l’integrale implementazione del principio di trasparenza totale secondo il modello dei Freedom of Information Acts britannici e statunitensi, sia sul piano delle garanzie di effettiva accessibilità di tutti i documenti e dati detenuti dalle amministrazioni, sia sul piano della pubblicazione on line in forma agevolmente leggibile dei dati relativi a
–  ciascuna voce di  spesa;
–    funzionamento interno e risultati dell’attività di ciascun ufficio pubblico;
–    valutazioni relative espresse dagli organi competenti;
8.3. – a por mano a una revisione del sistema della valutazione delle performances delle amministrazioni, che deve uscire dalla fase di avvio e diventare più capillare e incisivo eventualmente indicando i punti di criticità del sistema proponendo una sua modifica;
8.4. – a generalizzare e rendere più incisivo il sistema di assegnazione ai dirigenti di obiettivi specifici, misurabili e legati a scadenze temporali precise, nonché di collegamento della parte variabile della retribuzione dei dirigenti stessi al raggiungimento degli obiettivi.
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