LA PESTE DEI CONCORSI UNIVERSITARI: CHE COS’È E COME LA SI CURA

È LA DISTORSIONE STRUTTURALE DI UN SISTEMA NEL QUALE MANCA QUASI DEL TUTTO L’INCENTIVO A SCEGLIERE I MIGLIORI – COME SI PUÒ ATTIVARE QUELL’INCENTIVO

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 407, 24 settembre 2016 – Sul progetto a cui faccio riferimento nell’articolo v. il portale sul Finanziamento indiretto degli atenei mediante gli income contingent loans        .
.

concorsi truccatiIl capo dell’anticorruzione Cantone denuncia la corruzione dilagante negli atenei italiani, indicandola come la causa della fuga degli studenti migliori all’estero. Il fenomeno è reale, altroché se è reale; ma non si tratta della stessa “corruzione” di cui soffrono diffusamente le nostre amministrazioni pubbliche. Si tratta, più precisamente, del fatto che nei concorsi per ricercatore o per professore le commissioni sono composte da professori che hanno quasi sempre qualche allievo “da sistemare”: per lo più giovani che hanno lavorato per loro come portaborse, li hanno sostituiti negli esami e persino nelle lezioni, con retribuzione scarsa o nulla e talvolta per molti anni; a quel punto il cattedratico si sente obbligato a ripagare il fedele assistente facendogli vincere il concorso. E ne ha di fatto il potere, perché il concorso è gestito dal suo stesso ateneo, che dispone nella commissione giudicatrice di un “membro interno” e decide la rosa nella quale verranno sorteggiati gli altri membri. In genere si sa fin dall’inizio “per chi viene indetto il concorso”; e a quel punto anche un Einstein che venga da fuori non ci prova neppure a partecipare, perché sa che sarebbe tempo perso. Così si spiegano i tanti concorsi nei quali alla fine il candidato è uno solo perché tutti gli altri non si sono presentati o si sono persuasi a ritirarsi prima della prova. Questa peste che ammorba l’intero tessuto accademico nel nostro Paese non si guarirà mai con le denunce penali. Se vogliamo sradicarla dobbiamo responsabilizzare severamente gli atenei per la qualità della didattica e della ricerca, facendo sì che i peggiori vengano disertati dagli studenti e finiscano col dover chiudere (e i loro professori col perdere il posto).income contingent loans Il modo migliore per imboccare questa strada, innescando il circolo virtuoso, è introdurre il finanziamento degli atenei con il sistema degli income contingent loans, proposto e studiato nel libro di Daniele Terlizzese e altri Facoltà di scelta, fatto proprio nel programma di Matteo Renzi per le primarie del 2012, e del quale ci siamo occupati approfonditamente anche su questo sito. Vogliamo incominciare a parlarne seriamente?

.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab