LA STABILITA’ DEL LAVORO E IL VALORE DELL’UGUALIANZA

Relazione al convegno dell’Accademia dei Lincei su “Il nuovo volto del diritto italiano del lavoro”
Roma, 13-14 dicembre 2004

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SOMMARIO: 1. Un quesito cruciale in tema di uguaglianza: è giusto licenziare il lavoratore inefficiente? ‑ 2. La stabilità del rapporto di lavoro come garanzia dell’eguaglianza. ‑ 3. Eguaglianza vs. parità di trattamento. ‑ 4. Uguaglianza e parità di trattamento vs. libertà di impresa. ‑ 5. Il licenziamento del lavoratore inefficiente alla luce dei tre principi costituzionali. ‑ 6. La stabilità del lavoro regolare come fattore di diseguaglianza. ‑ 7. La crisi del vecchio dispositivo egualitario. ‑ 8. Segue. Un meccanismo ostile verso i più sfortunati. ‑ 9. Come si incarna una opzione egualitaria “rawlsiana” nel sistema occidentale di mercato del XXI secolo.

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L’ANIMA LABURISTA DELLA LEGGE BIAGI

Subordinazione e “dipendenza”nella definizione della fattispecie di riferimento del diritto del lavoro

Relazione di Pietro Ichino al convegno del Centro Nazionale Studi di Diritto del Lavoro “Domenico Napoletano” su “Nuovi lavori e tutele”
Napoli, 28-29 gennaio 2005

Perché era prevedibile (e previsto) fin dall’inizio che il d.lgs. n. 276/2003 avrebbe finito col costituire l’arma migliore in mano al Governo Prodi per combattere l’abuso del lavoro precario.

 

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SOMMARIO ‑ I. – La ratio della nuova norma: svincolare il diritto del lavoro dalla subordinazione. ‑ 1. Le due anime della riforma. ‑ 2. La questione se il bisogno di tutela nasca dall’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo o dalla sua posizione di “dipendenza”. ‑ 3. La svalutazione dell’assoggettamento della prestazione al potere direttivo del creditore come elemento essenziale della fattispecie nella costruzione di Mario Napoli. ‑ 4. La ratio severa della nuova norma e le difficoltà della sua traduzione in atto. ‑ II. La law in action: come funzionerà di fatto la nuova norma. ‑ 5. L’interesse produttivo temporalmente limitato come nuovo discrimine decisivo, almeno sul piano dell’azione amministrativa. ‑ 6. L’effetto pratico della riforma: l’assoggettamento pieno al potere direttivo non è più necessario perché si applichi il diritto del lavoro nella sua versione più incisiva ‑ 7. Una facile profezia: l’alto rischio che ancora una volta i furbi finiscano coll’essere premiati. ‑ III. La law in the code: alcuni problemi interpretativi e una nuova prospettiva sistematica. – 8. Una lettura logica del primo comma dell’art. 61, coerente con l’intendimento pratico del legislatore. ‑ 9. Il tentativo di superare contraddizioni e sofferenze della nuova norma, nella lettura sofisticata proposta da Marcello Pedrazzoli che la svuota di significato pratico. ‑ 10. L’opzione per la lettura più rigorista e l’argomentazione proponibile in difesa della sua compatibilità con la Costituzione. ‑ 11. Il rischio di ineffettività della riforma e il rischio che il nuovo “Statuto dei lavori” segni un ritorno indietro.

 

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LA RESPONSABILITA’ CONTRATTUALE DEL DATORE DI LAVORO IN MATERIA DI MOBBING E STRAINING

Comunicazione di Pietro Ichino al Convegno su “Mobbing. problematiche, effetti, soluzioni” – Milano, 3 maggio 2007
(trascrizione dalla presentazione orale registrata)

 

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HARASSMENT AND WORKERS’ PSYCHIC HEALTH PROTECTION

JURIDICAL RESPONSIBILITY FOR WORKERS’ HEALTH AND SAFETY IN THE POST-INDUSTRIAL SYSTEM

SUMMARY
1. The enlargement of the labour law application area in the post-industrial system. ‑ 2. The enormous growth of differences in productivity between workers and its consequences on the employer’s safety obligation. – 3. Depressive disorders as a typical professional risk in the post-industrial system and the employer’s prevention responsibility. – 4. Harassment in the work-place as a typical pathologic consequence of the de-standardization of jobs. The specific employer’s prevention responsibility in this field. – 5. A conclusive remark.

The structure of employers’ juridical responsibility for workers’ health and safety has undergone several transformations in the passage from industrial to post-industrial system, i.e. from a system essentially focused on the production of material goods to a system essentially focused on the production of immaterial goods: information, new ideas, projects, services, design, and so on. I’ll try to outline the main changes in the structure of this juridical responsibility.

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IL PREMIO HEMINGWAY 2009

“PER AVER SOSTENUTO CON DETERMINAZIONE E CON PROPOSTE CONVINCENTI LA NECESSITA’ DI UNA RIFORMA PROFONDA DEI RAPPORTI DI LAVORO”

Cerimonia di consegna del Premio Hemingway 2009, Lignano Sabbiadoro, 13 giugno 2009

                                                       

Motivazione del premio, consegnato il 13 giugno 2009 a Lignano Sabbiadoro

Nato professionalmente come dirigente sindacale, Pietro Ichino ha portato l’esperienza diretta acquisita nel mondo degli studi del diritto del lavoro, materia di cui oggi è riconosciuto maestro nelle università e seguitissima firma del Corriere della Sera.

Riflettendo sulle strutture giuslavoristiche italiane, Ichino ha elaborato proposte di svecchiamento culturale nel campo dei patti tra datori di lavoro e lavoratori, che gli hanno attirato le minacce del nuovo terrorismo: minacce assai preoccupanti visto che le idee riformistiche in materia sono costate la vita a due studiosi come Massimo D’Antona e Marco Biagi. Per questo vive da anni sotto scorta, coraggiosamente fermo nel suo convincimento – ribadito in centinaia di articoli e nei libri pubblicati – che l’Italia abbia bisogno di rinnovare il sistema delle relazioni industriali e, più generalmente, il sistema dei rapporti di lavoro.

IL PREMIO MARCO BIAGI “MILANO LAVORA” – 2011

“SONO ONORATO CHE, CON QUESTO PREMIO, IL MIO NOME SIA ANCORA UNA VOLTA ACCOMUNATO A QUELLO DI MARCO – L’ATTRIBUZIONE A ME DI QUESTO RICONOSCIMENTO E’ ESPRESSIONE DI QUELLO SPIRITO AMBROSIANO CHE DOVREBBE SEMPRE UNIRE TUTTI I MILANESI DI BUONA VOLONTA’, INDIPENDENTEMENTE DAGLI SCHIERAMENTI POLITICI, NELLA RICERCA FATTIVA E PRAGMATICA DELLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DELLA NOSTRA MERAVIGLIOSA E AMATISSIMA CITTA'”

L’11 marzo 2011, nel corso di una cerimonia svoltasi nella grande Sala Alessi di Palazzo Marino, il sindaco di Milano Letizia Moratti e l’assessore al Lavoro Andrea Mascaretti mi hanno insignito del premio “Milano Lavora” in memoria di Marco Biagi – Nel sottotitolo, qui sopra, la mia dichiarazione al momento della premiazione – Segue la motivazione, redatta dalla Giuria del premio, composta dai Direttori delle principali testate giornalistiche nazionali – Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa, il Sole 24 Ore, Italia Oggi, il Giornale, Libero, l’Espresso, Panorama. AffarItaliani -, i quali, secondo quanto è stato riferito nel corso della cerimonia, mi hanno assegnato il premio all’unanimità

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PAUL HARRIS FELLOW

UN RICONOSCIMENTO DALLA ROTARY FOUNDATION

Il 30 maggio 2011, al termine di una mia conferenza, i circoli Rotary di Novara, facendosi carico a questo fine di un contributo di 1000 euro al Fondo Annuale Programmi della Rotary Foundation, hanno ritenuto di attribuirmi il titolo di PAUL HARRIS FELLOW con la motivazione che segue

Al Professor Pietro Ichino

– per avere dedicato il suo insegnamento e la sua attività professionale al miglioramento delle relazioni industriali e allo studio dei problemi del mondo del lavoro nel difficile e complesso contesto di una economia globalizzata;

– per avere suscitato interesse a attenzione per tali tematiche rendendole argomento di dibattito per il grande pubblico;

– per avere indicato soluzioni concrete per la modernizzazione del diritto del lavoro italiano, in continuità con la nostra migliore dottrina giuslavoristica.

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