MARIO MONTI: LA PROPOSTA DI ICHINO, UNA SPERANZA PER I GIOVANI

CONTRO LA RECESSIONE OCCORRONO RIFORME STRUTTURALI CAPACI DI RAFFORZARE LA DOMANDA PIU’ CHE L’OFFERTA, PROMUOVERE IL NUOVO PIU’ CHE DIFENDERE IL VECCHIO: IL PROGETTO PER LA TRANSIZIONE ALLA FLEXSECURITY VA ESATTAMENTE IN QUESTA DIREZIONE

E’ riportata qui di seguito l’ultima parte del fondo di apertura del Corriere della Sera dell’8 febbraio 2009, a firma di Mario Monti. Nella prima parte dell’articolo il noto economista, Presidente dell’Università Bocconi ed ex-Commissario UE per la concorrenza, critica le misure che stanno essendo prevalentemente adottate, sui due lati dell’Atlantico, per rilanciare l’economia, volte più a salvare vecchie strutture produttive e imbrigliare verso di esse i consumi, che a rafforzare la domanda lasciando che sia essa a scegliere dove indirizzarsi, anche verso nuovi prodotti e servizi liberamente scelti. Nella seconda parte egli osserva che l’adozione di riforme strutturali coraggiose abiliterebbe il Governo italiano, agli occhi dei mercati finanziari, a praticare anche una politica di bilancio più incisiva. Una di queste riforme strutturali fondamentali è mirata alla transizione alla flexsecurity.

[…]   Un esempio di riforma strutturale utile per non penalizzare i giovani nel mercato del lavoro è quella proposta dal senatore Pietro Ichino. Essa mira a superare la divisione tra lavoratori anziani di fatto stabili e i giovani che invece, quando riescono ad avere un’occupazione, sono in prevalenza precari. E rispetta anche l’esigenza delle imprese di avere la necessaria flessibilità. Un progetto concreto per introdurre in Italia quella flexsecurity  che ha consentito ai Paesi nordici  di conciliare alta competitività ed equità.
        L’idea di Ichino sta facendo strada tra i sindacati, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, la appoggia. Si registra interesse da parte sia della sinistra che del vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola.
       I dettagli sono da discutere, ma una riforma di questo tipo potrebbe dare ai giovani speranza oltre la crisi e preparare l’Italia alle dure sfide della competitività internazionale con una maggiore coesione.

 

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