NASCE IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE DELLE SCUOLE

UNA INFRASTRUTTURA DI IMPORTANZA DECISIVA PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ ED EFFICIENZA DEGLI ISTITUTI PREPOSTI ALL’ISTRUZIONE ELEMENTARE E MEDIA

Articolo di Andrea Ichino pubblicato sul Corriere della Sera del 23 agosto 2012

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Come un’infaticabile formichina, incurante degli enormi stacoli che le bloccano la strada, il Governo Monti continua a trasportare pesanti carichi di piccole e grandi riforme. In alcuni casi la formichina non basta (e ci vorrebbe un bulldozer), ma in altri Monti e i suoi ministri stanno mettendo le basi per cambiamenti strutturali che avranno nel lungo termine effetti importantissimi. E i mercati finanziari, che speculando guardano lontano, se ne accorgeranno, purché la formichina non venga fermata.
. Uno dei prossimi Consigli dei Ministri esaminerà le linee guida del Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole, che si fonderà su tre pilastri. In primo luogo l’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), a cui è affidato il coordinamento del Sistema oltre che la definizione e la misurazione degli indicatori necessari per capire in quali scuole e presso quali dirigenti sia necessario intervenire per migliorare le cose. Tra questi indicatori ci sono anche i test standardizzati degli apprendimenti che tante ottuse obiezioni hanno sollevato in una parte del mondo della scuola, incapace di capire che, come il termometro, essi possono dirci dove la temperatura è alta e dove quindi potrebbe essere necessario intervenire. Ma proprio perché il termometro non basta da solo a formulare una diagnosi, il Sistema di Valutazione si fonda anche sulle informazioni raccolte da un nuovo Contingente Ispettivo, il secondo pilastro, fatto di dirigenti scolastici ed esperti selezionati dall’INVALSI, esplicitamente finalizzato a misurare ciò che il termometro, per quanto utile, da solo non può dire. Infine, sarà l’INDIRE (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), il terzo pilastro, a studiare come intervenire nelle situazioni di disagio e sofferenza evidenziate dalle informazioni quantitive (test standardizzati) e qualitative (ispettori).
. Di un sistema di valutazione con queste caratteristiche già si parlava ai tempi del Ministro Gelmini, ma solo il governo Monti, con perseveranza, sembra volere arrivare in fondo nonostante le obiezioni di chi vorrebbe scuole autoreferenziali, che non debbano render conto a nessuno.
. L’idea esplicita di una Rendicontazione sociale è forse proprio l’aspetto più innovativo di queste linee guida. Alle scuole, e in particolare ai loro dirigenti, fino a oggi raramente menzionati nel dibattito sulla valutazione, quasi interamente focalizzato sugli insegnanti, verrà richiesto di dare informazioni alle famiglie e al Paese, secondo una griglia precostituita di indicatori che le scuole stesse o il Ministero dovranno procurare. Non quindi l’inutile autovalutazione che i sindacati vorrebberro, ossia quella in cui ognuno può dir di sè quel che vuole: alle scuole verra richiesta la “pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili”. Chi per questo teme non meglio
precisati effetti distorsivi di una competizione superficiale, dimentica, colpevolmente o peggio dolosamente, quel che in questi giorni sta accadendo nelle scuole italiane dove le famiglie informate (e generalmente abbienti) stanno facendo di tutto, grazie alle loro conoscenze, per mandare i figli nelle scuole e nelle sezioni migliori; mentre le altre famiglie, quelle che di una buona scuola avrebbero maggiore bisogno, finiscono, per mancanza di informazioni, nei ghetti peggiori, senza alcuna prospettiva di miglioramento ell’istituzione in cui sono finite. La trasparenza totale sui servizi pubblici, è una condizione essenziale per una vera democrazia.
. Manca ancora molto, in termini di definizione dei dettagli, a queste linee guida che necessariamente devono essere generali. Mancano anche nuove risorse che la crisi attuale non consente di reperire, ma che quando ci saranno, grazie a questo Sistema potranno finalmente non essere sprecate. Manca infine il nodo fondamentale della valutazione dei singoli insegnanti, ai migliori dei quali devono essere finalmente riconosciuti i meriti, mentre ai peggiori dovrà esser offerta la possibilità di fare altro. Una scuola migliore si regge principalmeente su ottimi insegnanti e dirigenti, non su persone che si rivolgano al mondo della scuola per assenza di alternative e con la speranza di avanzare nelle graduatorie ad esaurimento per sola, mera anzianità.  Ma arriveremo anche a questo: per ora il nuovo Sistema è già un enorme passo avanti.

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