LA VISIONE ANTAGONISTICA DEI RAPPORTI TRA CAPITALE E LAVORO CHE HA PREVALSO PER MEZZO SECOLO NELLA CULTURA ITALIANA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI HA ANCHE FRENATO LE PRATICHE DI COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI NELLA GESTIONE AZIENDALE
Saggio pubblicato nella Rivista Italiana di Diritto del Lavoro, 2014, n. 1, parte I – È disponibile su questo sito il testo unificato dei disegni di legge in materia di partecipazione dei lavoratori in azienda, approvato dalla Commissione Lavoro del Senato nel corso della XVI legislatura, dal quale è nata la delega legislativa contenuta nella legge Fornero (28 giugno 2012 n. 92), rimasta disattesa, poi il disegno di legge bi-partisan 4 dicembre 2013 n. 1051, presentato dal Presidente della Commissione Lavoro del Senato con le firme di senatori di tutti i gruppi
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DOPO LA SENTENZA N. 231/2013 DELLA CORTE COSTITUZIONALE È URGENTE UN INTERVENTO LEGISLATIVO LEGGERO, CHE RISPETTI L’AUTONOMIA DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI, MA IN VIA SUSSIDIARIA DETTI UNA DISCIPLINA DI DEFAULT PER LE SITUAZIONI NELLE QUALI – COME ALLA FIAT – GLI ACCORDI INTERCONFEDERALI DEL 2011 E DEL 2013 NON SI APPLICANO
Disegno di legge n. S-993/2013 – Esso riprende largamente i contenuti del mio disegno di legge n. S-1982/2009, ripreso nel disegno di legge 31 luglio 2013 n. 986 costituente parte del progetto del Codice del lavoro semplificato
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L’AUTONOMIA DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI È UN PRINCIPIO DA DIFENDERE, MA LA MATERIA DELLA RAPPRESENTANZA IN AZIENDA È GIÀ ORA REGOLATA DA UNA NORMA LEGISLATIVA, PIÙ VOLTE MANIPOLATA, CHE GENERA NON POCHE INCERTEZZE E CONFLITTUALITÀ GIUDIZIALE
Articolo pubblicato su lavoce.info il 7 settembre 2013, in risposta all’intervento di Maurizio Del Conte – In argomento v. anche il disegno di legge n. 993 presentato il 5 agosto 2013
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UN INTERVENTO LEGISLATIVO E’ INDISPENSABILE PER TUTTE LE SITUAZIONI DOVE MANCHI UNA DISCIPLINA COLLETTIVA DELLA MATERIA – OCCORRE ATTRIBUIRE ALLE MINORANZE SINDACALI IL DIRITTO ALLA RAPPRESENTANZA, ALLA COALIZIONE MAGGIORITARIA IL POTERE DI NEGOZIARE CON EFFETTI VINCOLANTI PER TUTTI
Il mio commento a caldo al comunicato-stampa con cui la Fiat ha annunciato il riconoscimento delle r.s.a. Fiom a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 231/2013, avvertendo tuttavia che è indispensabile un intervento legislativo che faccia chiarezza sulla materia – 2 settembre 2013 Continua…
STRALCIO DELLA RIFORMA ORGANICA OGGETTO DEL CODICE DEL LAVORO SEMPLIFICATO, PRESENTATO AL FINE DI RENDERE POSSIBILE LA SOLUZIONE URGENTE DELLA QUESTIONE DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI, DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE N. 231/2013
Disegno di legge, costituito da due articoli tratti dal d.d.l. n. 986/2013, più una norma transitoria, presentato il 5 agosto 2013 Continua…
DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULLE RSA SI IMPONE UN INTERVENTO LEGISLATIVO SULLA MATERIA, CHE RISOLVA I PROBLEMI RIMASTI APERTI PONENDOSI IN RAPPORTO DI SUSSIDIARIETA’ RISPETTO ALLE SCELTE COMPIUTE AUTONOMAMENTE DAL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
Quello che segue è il disegno di legge presentato alla Presidenza del Senato il 31 luglio 2013 – Esso riprende largamente i contenuti del mio disegno di legge n. S-1982/2009, costituente parte del progetto del Codice del lavoro semplificato – Poiché la riforma organica può richiedere un tempo eccessivo rispetto all’urgenza determinata dalla sentenza della Corte costituzionale n. 231, proponiamo anche uno stralcio, costituito da un disegno di legge leggero, di tre soli articoli Continua…
LA SENTENZA COSTITUZIONALE DETTA UNA NUOVA REGOLA SOLO APPARENTEMENTE INNOVATIVA: GLI EFFETTI PRATICI SONO PRESSOCHÉ NULLI – È COMUNQUE NECESSARIO UN INTERVENTO LEGISLATIVO
Commento alla sentenza della Corte costituzionale 23 luglio 2013 n. 231, pubblicato su Linkiesta il giorno successivo – In argomento v. anche la mia intervista del 4 luglio scorso pubblicata su la Repubblica
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LA DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULL’ARTICOLO 19 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI NON AVRÀ PROBABILMENTE EFFETTI PRATICI RILEVANTI, MA SEGNALA LA NECESSITÀ DI UN INTERVENTO LEGISLATIVO DI SISTEMAZIONE DELLA MATERIA, IN ADERENZA AI CRITERI ADOTTATI CON L’ACCORDO INTERCONFEDERALE DEL 31 MAGGIO
Intervista a cura di Paolo Griseri, pubblicata da la Repubblica il 4 luglio 2013 Continua…
IL NUOVO ACCORDO INTERCONFEDERALE NON DEVE ESSERE VISTO IN CONTRAPPOSIZIONE CON QUELLO DEL 2011, COME SE SI TRATTASSE DI UNA RIVINCITA DELLA CONTRATTAZIONE NAZIONALE CONTRO QUELLA AZIENDALE
Alcune note di commento “a caldo” all’accordo interconfederale stipulato da Confindustria con Cgil, Cisl e Uil il 31 maggio 2013 Continua…
IL PRINCIPIO DEL PLURALISMO SINDACALE VALE ANCHE SUL VERSANTE IMPRENDITORIALE – E IL PLURALISMO SERVE PERCHÉ MODELLI DIVERSI DI RELAZIONI INDUSTRIALI POSSANO CONFRONTARSI E COMPETERE TRA LORO (MA QUESTO IN ITALIA È COMUNEMENTE RIFIUTATO DALLA CULTURA DOMINANTE)
Intervista a cura di Valerio Lo Prete, pubblicata sul Foglio il 2 novembre 2012 – In argomento v. anche le interviste pubblicate nello stesso giorno sul Secolo XIX e su Europa
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