N. 27 – 6 ottobre 2008

RELAZIONI SINDACALI: PERCHE’ NON POSSIAMO RASSEGNARCI AL FALLIMENTO DEL NEGOZIATO 
Gli ostacoli all’accordo tra Confindustria e sindacati sono superabili; e, in questo momento di crisi economica e finanziaria gravissima, nel quale occorre serrare le fila ed evitare qualsiasi spreco di risorse, superarli è di vitale importanza. V. in proposito il mio articolo pubblicato ieri su la Repubblica.

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COME LEGARE I SALARI ALL’ANDAMENTO AZIENDALE SENZA RIDURRE LO STANDARD NAZIONALE

UN CONTRIBUTO AL NEGOZIATO INTERCONFEDERALE: DUE IPOTESI DI CONFIGURAZIONE DELL'”ELEMENTO RETRIBUTIVO DI GARANZIA” IN FORMA DI “PREMIO DI DEFAULT

Possibile formulazione della clausola dell’accordo interconfederale sull’E.R.G. 

      1. ‑ I contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria prevedono un premio di default legato a uno o più indici dell’andamento aziendale, destinato ad applicarsi nelle aziende nelle quali non sia applicata alcuna voce retributiva aggiuntiva rispetto allo standard minimo nazionale. Salvo diversa pattuizione esplicita in forma scritta, detto premio è assorbito fino a concorrenza in qualsiasi superminimo ad personam, o premio o altro importo comunque soggetto a contribuzione previdenziale di cui il singolo prestatore goda da meno di quattro anni sulla base di una pattuizione individuale, o per effetto di una erogazione unilaterale da parte dell’azienda datrice di lavoro, in aggiunta rispetto allo standard minimo nazionale. Continua…

LA RAPPRESENTANZA DIMENTICATA

GLI OSTACOLI ALL’ACCORDO SULLA RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA SONO SUPERABILI.  E, IN QUESTO MOMENTO DI CRISI GRAVE, SUPERARLI E’ NECESSARIO

Articolo pubblicato su la Repubblica del 5 ottobre 2008         

          Un sistema di relazioni sindacali che funziona bene è un grande gioco a somma positiva. Esso, producendo accordo e cooperazione, consente che si ingrandisca la “torta” da spartire; e la distribuisce in modo che tutti ci guadagnino. Nel momento attuale di gravissima crisi economica e finanziaria mondiale, il nostro Paese – già da tempo in affanno – avrebbe un estremo bisogno di attivare questo gioco a somma positiva. Ecco perché non possiamo rassegnarci al collasso del sistema di relazioni sindacali, che invece conseguirebbe a un fallimento del negoziato in corso tra Confindustria e confederazioni sindacali maggiori. Continua…

L’INTERVENTO DI ENRICO MORANDO NEL DIBATTITO SUL “DECRETO ALITALIA”

LA POSIZIONE DEL PD SULL’INTERA VICENDA, A CONFRONTO CON QUELLA DEL CENTRO-DESTRA

Gli interventi di Enrico Morando (Pd, coordinatore del Governo-ombra) e di Cesare Cursi (Pdl) nella discussione generale al Senato sulla conversione in legge del decreto-legge 28 agosto 2008 n. 134 (c.d. “decreto-Alitalia”), nella seduta pomeridiana del 1° ottobre 2008

PRESIDENTE (Bonino). È iscritto a parlare il senatore Morando. Ne ha facoltà.

 

MORANDO (PD). Signora Presidente, cosa sta succedendo nel mondo, ormai da mesi, nel settore del trasporto aereo? Anche sotto l’impulso dell’ultimo shock petrolifero si sta determinando una fortissima concentrazione dalle imprese operatrici in questo campo, nell’Unione europea così come negli Stati Uniti d’America, in Asia, in America Latina. Alla fine di questo processo, che sta correndo molto rapidamente, pochissimi grandi protagonisti competeranno tra loro in un mercato fortemente integrato non solo, come sto dicendo, dal lato dall’offerta ma anche dal lato della domanda.

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N. 26 – 29 settembre 2008

RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: CHE COSA ACCADE SE IL NEGOZIATO FALLISCE
In realtà tutti, dalla Cgil alla Confindustria, difendono la struttura fortemente centralizzata del nostro sistema di relazioni industriali. Ciononostante, il negoziato è sull’orlo del fallimento; e il suo fallimento metterebbe a grave rischio l’istituto stesso del contratto nazionale, col risultato di un brusco decentramento di fatto del sistema delle relazioni industriali. Su questo ennesimo paradosso italiano e su come è possibile venirne fuori V. il mio articolo che uscirà sul Corriere della Sera domani (martedì) e l’articolo un po’ più ampio in corso di pubblicazione sulla rivista mensile dell’Arel.

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CHE COSA ACCADE SE NON SI ACCORDANO?

APPUNTI SUL DIFFICILE NEGOZIATO PER LA RIFORMA DELLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 30 settembre 2008

        Una parte della Cgil è convinta che sia sbagliato proprio l’obiettivo di fondo della trattativa aperta nel maggio scorso dai sindacati confederali con la Confindustria: cioè l’aumento del ruolo della contrattazione aziendale, per legare la retribuzione all’andamento dell’impresa, con corrispondente riduzione del salario negoziato al livello centrale. Così stando le cose, qualsiasi accordo venga raggiunto con questo negoziato, esso sembra destinato a essere considerato da quella corrente sindacale come una sconfitta. Per evitare la spaccatura, la segreteria della Cgil è andata alla trattativa indicando questo obiettivo: aumentare il ruolo della contrattazione aziendale, senza però ridurre il ruolo del contratto collettivo nazionale, che anzi va difeso. Ma, finché la torta da spartire non aumenta, come si fa a dare più spazio alla contrattazione aziendale, se non a spese di quella nazionale? Continua…

QUANDO I FATTI VANNO IN DIREZIONE OPPOSTA ALLE PAROLE

BRUNETTA DICHIARA DI VOLER COMMISURARE LE RETRIBUZIONI PUBBLICHE A QUANTITA’ E QUALITA’ DEL LAVORO, MA INTANTO TAGLIA I PREMI INCENTIVANTI

 Scarica la risposta del Ministro Renato Brunetta, pervenuta – a sette mesi di distanza – il 4 maggio 2009, e che sostanzialemnte conferma la fondatezza dell’interrogazione a risposta scritta presentata alla Presidenza del Senato il 30 settembre 2008

INTERROGAZIONE n° 4-00586
al Ministro per la Funzione pubblica e l’Innovazione tecnologica
presentata il 30 settembre 2008 dai senatori Pietro ICHINO e Paolo NEROZZI

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CHI VUOLE DAVVERO IL DECENTRAMENTO DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E CHI NO?

CHE COSA ACCADE SE L’ACCORDO NON SI FA E COME SI PUO’ EVITARE IN EXTREMIS QUESTO ESITO

Articolo pubblicato nel numero di settembre della rivista Arel – Europa Lavoro Economia

        Una parte della Cgil è convinta che sia sbagliato proprio l’obiettivo di fondo della trattativa aperta nel maggio scorso dai sindacati confederali con la Confindustria: cioè l’aumento del ruolo della contrattazione aziendale, della porzione di retribuzione negoziata al livello dell’impresa, con corrispondente riduzione della porzione negoziata al livello centrale. Così stando le cose, qualsiasi accordo venga raggiunto con questo negoziato, esso sembra destinato a essere considerato da quella corrente sindacale come una sconfitta. Per evitare la spaccatura tra le due anime della Cgil, la sua segreteria è andata alla trattativa indicando questo obiettivo: occorre aumentare il ruolo della contrattazione aziendale, senza però ridurre il ruolo del contratto collettivo nazionale, che anzi va difeso. Ma come si fa a dare più spazio alla contrattazione aziendale se non a spese di quella nazionale? Continua…

ALITALIA: LE COLPE DI SINDACATI E GOVERNO NELLA TRATTATIVA

Intervista a Pietro Ichino pubblicata giovedì 25 settembre 2008 sul giornale online il sussidiario.net
Link alla pagina del il sussidiario.net e alla pagina dell’archivio di Pietro Ichino

N. 25 – 22 settembre 2008

ALITALIA: L’APPLAUSO DI FIUMICINO SCUOTE IL PAESELa soluzione messa in piedi dal Governo per la crisi Alitalia ha molti gravi difetti e limiti. Ciò non toglie che l’applauso di piloti e hostess, giovedì scorso a Fiumicino, alla notizia della rottura della trattativa con la Cai e del prossimo fallimento della loro datrice di lavoro Alitalia, abbia evidenziato sui teleschermi di tutta Italia uno dei grandi nodi di un diritto del lavoro che funziona a rovescio: ne parlo nell’articolo pubblicato sul Corriere della Sera ieri, 21 settembre.

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