L’ABUSO DEL DIRITTO DI ASSEMBLEA SINDACALE, CONTRO STUDENTI E FAMIGLIE

L’ASSEMBLEA SINDACALE DI QUATTRO ORE CONVOCATA PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA È L’EMBLEMA DI UN SINDACATO AL QUALE DELLA SCUOLA STESSA, DEGLI STUDENTI E DEI CITTADINI IN GENERALE NON INTERESSA NIENTE

Intervista a cura di Mauro Bonciani, pubblicata sul Corriere Fiorentino il 9 agosto 2015 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico Per la difesa del diritto di sciopero contro lo sciopero del 7,5 per cento Continua…

PER LA DIFESA DEL DIRITTO DI SCIOPERO CONTRO LO SCIOPERO DEL 7,5%

L’ENNESIMO EPISODIO DI DITTATURA DI UNA PICCOLA MINORANZA, CON DANNO GRAVISSIMO PER LA COLLETTIVITÀ E PER LA GRANDE MAGGIORANZA DEI LAVORATORI INTERESSATI, IMPONE L’INTRODUZIONE DI UNA REGOLA DI DEMOCRAZIA SINDACALE PER L’ESERCIZIO DEL DIRITTO DI SCIOPERO NEL SETTORE DEI TRASPORTI

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 357, 10 agosto 2015 – In argomento v. anche la mia intervista al Corriere della Sera del 27 luglio sul disegno di legge 14 luglio 2015 n. 2006 presentato da un gruppo di senatori del Pd e Svp

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LA MOBILITÀ SPONTANEA E IL JOBS ACT

SONO NUMEROSE LE PROTEZIONI AGGIUNTIVE DELLA CONTINUITÀ DEL RAPPORTO DI LAVORO CHE POSSONO ESSERE NEGOZIATE DA CHI PASSA SPONTANEAMENTE DA UN POSTO DI LAVORO STABILE A UN ALTRO, SENZA PENSARE ALLA NEGOZIAZIONE REGRESSIVA DEL RIPRISTINO DELLA DISCIPLINA PREVIGENTE RISPETTO ALLA RIFORMA DEI LICENZIAMENTI

Lettera pervenuta il 4 agosto 2015 – Segue la mia risposta Continua…

GLI EFFETTI DEL JOBS ACT SUL MERCATO DEL LAVORO

IL SOLO EFFETTO CHE CI SI POTESSE ATTENDERE SUBITO DALLA RIFORMA DEI LICENZIAMENTI E DALL’INCENTIVO ERA L’AUMENTO DEI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO, CHE SI È VERIFICATO IN MODO NETTO – L’AUMENTO DELL’OCCUPAZIONE PUÒ VENIRE SOLO DA PROCESSI FAVORITI DALLA RIFORMA, CHE RICHIEDONO PIÙ TEMPO

Lettera pervenuta il 3 agosto 2015 – Segue la mia risposta Continua…

QUANDO (E PERCHÉ) IL DISOCCUPATO PREFERISCE RESTARE TALE

SE SOLTANTO 184 DI 1199 LICENZIATI DA ALITALIA HANNO APPROFITTATO DEL CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE OFFERTO LORO, È PERCHÉ RICEVONO DAL FONDO VOLO UN TRATTAMENTO MOLTO LAUTO SENZA ALCUNA CONDIZIONALITÀ – SONO SPRECHI DI DENARO PUBBLICO E RISORSE UMANE CHE NON POSSIAMO PIÙ PERMETTERCI 

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 357, 10 agosto 2015 – Sulle vicende di Alitalia nell’ultimo quindicennio v., su questo sito, il portale a esse dedicato Continua…

IL BUFALO E LA LOCOMOTIVA

UN BREVE SAGGIO SUL RUOLO DEI LIBERAL-DEMOCRATICI NEL CENTROSINISTRA ITALIANO, SULLE SUE DIFFICOLTÀ E SUI SUOI PRODOTTI CONCRETI

Introduzione di Alessandro Maran – confluito con tutto il Gruppo dei senatori SC in quello del Pd nel febbraio 2015 e nel giugno successivo eletto vicepresidente di quest’ultimo Gruppo – al proprio E-Book Una lunga fedeltà. La fatica di Sisifo di chi vuole cambiare le cose, luglio 2015 Continua…

ANCORA SUL VOTO IN SENATO PER AZZOLLINI: UNO SCAMBIO CON PASQUINO

IL POLITOLOGO BOLOGNESE CONTESTA IL ROVESCIAMENTO IN AULA DELLA DECISIONE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI SULLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALL’ARRESTO DA PARTE DEL TRIBUNALE DI TRANI

Scambio di messaggi email svoltosi fra il 3 e il 4 agosto tra il professor Gianfranco Pasquino e me, a seguito della pubblicazione sul Corriere della Sera della mia lettera Un caso di buona politica e di cattiva informazione Continua…

RICOLLOCAZIONE: PARTE L’ESPERIMENTO-PILOTA PER ALITALIA, MA SOLO PER POCHI

PERCHÉ SOLTANTO UNO SU SEI DEI NUOVI LICENZIATI HA ACCETTATO LA PROPOSTA DI AVVALERSI DEL NUOVO STRUMENTO PER IL REINSERIMENTO NEL TESSUTO PRODUTTIVO, MENTRE CINQUE SU SEI HANNO PREFERITO STARE ALLA FINESTRA, BENEFICIANDO FINO IN FONDO DEL TRATTAMENTO SPECIALE OFFERTO DAL “FONDO VOLO”

Articolo di Claudio Tucci, pubblicato sul Sole 24 Ore del 4 agosto 2015 Continua…

N. 356 – 3 agosto 2015

UN CASO DI BUONA POLITICA E DI CATTIVA INFORMAZIONE
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LO IUS LOCI DELL’INSEGNANTE È INCOMPATIBILE CON LA BUONA SCUOLA

ALL’INSEGNANTE PRECARIO CHE PROTESTA CONTRO LA NECESSITÀ DI SPOSTARSI PER OTTENERE L’ASSUNZIONE IN RUOLO OBIETTO CHE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE  DEVONO SMETTERE DI ATTRIBUIRE ALL’INTERESSE DEGLI ADDETTI VALORE PRIORITARIO RISPETTO A QUELLI DEGLI UTENTI

Lettera pervenuta il 1° agosto 2015 – Segue la mia risposta

Gent.mo Senatore, mi chiamo Michele Ragazzon e ho 46 anni; abito a Treviso con la mia famiglia: Elena, mia moglie, insegnante precaria di scuola dell’infanzia,  Simonetta 17 anni, Silvia 8 e Luca 6. Appena ci avete informati delle immissioni in ruolo abbiamo festeggiato… (al giorno d’oggi, dopo circa una ventina di anni di precariato, ricevere un posto a tempo indeterminato…vale oro); poi però arriva la doccia fredda: “il candidato deve inserire tutte le province secondo ordine di preferenza, se rinuncia viene depennato”, A questo punto come famiglia ci siamo riuniti e abbiamo deciso: ci trasferiamo… qualunque sia la sede (da Verbania a Vibo Valentia). Ma voi… che dai vostri curriculum siete sposati con figli…avete pensato che non è giusto scardinare una famiglia dai propri luoghi d’origine…i bambini che a Treviso hanno i loro amici, i loro nonni, i loro cugini verranno a perdere tutto questo… e solo per un posto fisso… Dove sono i vostri tanto enunciati proclami sulla famiglia??? E le spese per l’affitto, il vitto, i trasferimenti per tornare qualche volta a trovare le nostre famiglie??? Avete pensato a tutto questo prima di votare la fiducia??? Come sistemerete tutto questo dopo aver concluso le assunzioni??? Resto in attesa di una vostra cortese risposta (anche se credo che questa non arriverà), vi ringrazio e vi saluto.
Michele Ragazzon e famiglia (Treviso)

Il punto è che nell’organizzazione di un servizio pubblico, e quindi anche nell’acquisizione della collaborazione delle persone necessarie per farlo funzionare bene, il criterio prioritario deve essere costituito dall’interesse degli utenti – nel caso della scuola: degli studenti, quindi della qualità dell’insegnamento – e non dall’interesse degli addetti al servizio stesso, ove contrastante con il primo. Le amministrazioni pubbliche italiane e quella scolastica in particolare negli ultimi decenni hanno troppo frequentemente e sistematicamente invertito la priorità. Rispetto a questo errore, che ha finito per porle troppo spesso al servizio dei propri addetti più e prima che dei cittadini-utenti, ora è giusto e doveroso voltare pagina.  Se un insegnante di matematica è necessario a Rovigo e non a Pavia, occorre assumerlo soltanto se è disposto a lavorare a Rovigo. Va poi osservato che la maggiore efficienza e produttività del servizio, in ultima analisi, rafforza anche il prestigio degli addetti e la possibilità per loro di ottenere condizioni di lavoro migliori. E in un Paese nel quale le amministrazioni funzionano meglio gli imprenditori sono più propensi a investire, creando più occasioni di lavoro per tutti.    (p.i.)

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