GRAVEMENTE DIFETTOSA LA PARTE DEL DECRETO RELATIVA ALL’AUTONOMIA DEGLI ORGANI PREPOSTI ALLA TRASPARENZA E ALLA VALUTAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. BUONA LA PARTE DEL DECRETO SULL’INCENTIVAZIONE DELLA PERFORMANCE E SULLE PARI OPPORTUNITA’
Intervento della prof.ssa Fiorella Kostoris nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera dei Deputati – 17 giugno 2009
IL CEDIMENTO DI BRUNETTA SULLA VALUTAZIONE INDIPENDENTE
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IL CONTRATTO UNICO E’ DI GRANDE INTERESSE PER LE PMI
Articolo a cura di Valentina Sanfelice di Bagnoli – Presidente Nazionale Giovani Confapi, pubblicato sul Riformista il 20 giugno 2009
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LE RESISTENZE POLITICHE E DELL’APPARATO HANNO AVUTO LA MEGLIO. IL DECRETO E’ STATO RISCRITTO; L’AUTORITA’ INDIPENDENTE E’ SOSTITUITA DA UNA GRIGIA “COMMISSIONE MINISTERIALE”, LA QUALE DEVE OPERARE “IN COLLABORAZIONE CON LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO”. LA QUALE E’, PERALTRO, ESENTATA (CHI SA PERCHE’) DA TRASPARENZA E VALUTAZIONE
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 19 giugno 2009. Seguono l’intervento di replica del ministro Renato Brunetta e la mia controreplica
Nell’autunno scorso riconobbi al ministro della Funzione Pubblica Brunetta coraggio e determinazione nell’affrontare la questione dell’efficienza degli apparati burocratici dello Stato e degli Enti locali (Corriere, 17 novembre 2008). Con la stessa franchezza e senza alcuno spirito di parte registro oggi il suo cedimento alle resistenze che gli si sono opposte dall’interno dello stesso Governo e da una parte degli apparati ministeriali.
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COME GLI STRANIERI VEDONO IL NOSTRO PREMIER E IL NOSTRO PAESE
Lettera di uno studioso italiano che da molti anni vive e insegna in Canada – 16 giugno 2009
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IL PROGETTO FLEXSECURITY AL CENTRO DEL DIBATTITO IN SENO ALLA CONFEDERAZIONE SINDACALE MAGGIORE, IN VISTA DELL’ASSEMBLEA DI PROGRAMMA CHE SI SVOLGERA’ A META’ LUGLIO
Articolo di Giorgio Pogliotti sul Sole 24 Ore del 18 giugno 2009
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AI NUOVI BRIGATISTI CHIEDO SOLO DI RICONOSCERMI COME PERSONA (E DI RINUNCIARE ALLA PENA DI MORTE)
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PER PENATI: UN VOTO ALLA COMPETENZA E AL PROGETTO. PER IL “SI” AL REFERENDUM: UN VOTO PER LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE (E COMUNQUE PER RENDERE PIU’ FACILE CONTENDERE LO SCETTRO AL PDL)
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“PENSO A UN PARTITO DEMOCRATICO DEROMANIZZATO E CHE NON HA PAURA DI FAR PROPRIO IL PROGETTO DI CONTRATTO DI LAVORO A STABILITA’ CRESCENTE DI ICHINO E BOERI”
Dall’intervista a cura di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera del 14 giugno 2009
[…] Al congresso Enrico Letta porterà la sua idea di partito. “Un partito autonomo dal sindacato: il Pd faccia il suo mestiere, che non è quello di organizzare manifestazioni sindacali, scioperare o firmare contratti; e l’autonomia farà bene pure al sindacato. Un partito che non ha paura di sposare sul contratto di lavoro a stabilità crescente le tesi di Ichino e Boeri, né di tutelare il welfare futuro di donne e giovani, trovando le risorse necessarie attraverso l’innalzamento dell’età pensionabile, Un partito deromanizzato, che valorizzi i territori, per cui si sta a Roma il meno possibile, si spostano risorse dal centro alla periferia…”
C’E’ UNA CONTRADDIZIONE TRA LA LINEA DIFENSIVA SEGUITA DAI LORO AVVOCATI – SECONDO CUI LA MINACCIA NON SAREBBE MAI ESISTITA, SAREBBE TUTTA UNA MONTATURA DELLA POLIZIA – E IL LORO RIFIUTO NEI CONFRONTI DELLA MIA PROPOSTA DI INCONTRARCI E RICONOSCERCI RECIPROCAMENTE IL DIRITTO DI ESISTERE E LA LIBERTA’ DI PENSIERO
Articolo pubblicato, con alcuni tagli per ragioni di spazio, sul Corriere della Sera il 14 giugno 2009, il giorno dopo la pronuncia della sentenza con la quale la Corte d’Assise di Milano ha condannato 14 imputati di associazione terroristica, oltre che alle pene previste per i reati contestati, anche a un risarcimento del danno nei miei confronti.
Nel febbraio 2003 ho scritto sul Corriere una lettera aperta ai terroristi, chiedendo loro di guardarmi negli occhi e accettare di parlarmi, anche soltanto per dirmi che le mie idee sono per loro detestabili. Già solo questo avrebbe significato per me un qualche guadagno: non essere più, per loro, soltanto un bersaglio su cui sparare, ma una persona, un appartenente alla loro stessa specie.
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