OBAMA, ISRAELE E I PALESTINESI

UN LETTORE CHIEDE CHE COSA PENSO DELL’INTERVENTO MILITARE DI ISRAELE A GAZA, “CRONOMETRICAMENTE CONCLUSO NEL GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DI UN NUOVO PRESIDENTE AMERICANO, CHE RISPONDE ANCHE AL NOME DI HUSSEIN”. UNA RISPOSTA SUL PIANO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE, UNA SUL PIANO PRAGMATICO, DELL’ETICA POLITICA

Lettera pervenuta il 20 gennaio 2008

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N. 41 – 19 gennaio 2009

AGLI ITALIANI MANCA UNA RELIGIONE CIVILE
Leggi lo splendido editoriale di Vito Mancuso, pubblicato su la Repubblica martedì scorso. La forza di una nazione – dice il teologo – sta nel suo essere unita, al di là delle ordinarie divisioni politiche. Agli italiani questa coesione manca perché manca loro il senso civico radicato e diffuso che, nelle nazioni forti, induce ciascun cittadino a percepire  il bene comune come prioritario rispetto al proprio particulare

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SUI 500 STAGE DI DUE ANNI A 1000 EURO AL MESE PROMOSSI DALLA REGIONE CALABRIA

Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta del Governo all’interrogazione a risposta orale presentata alla Presidenza del Senato il 15 gennaio 2009

INTERROGAZIONE n° 3-00480
al Ministro del Lavoro e del Welfare, al Ministro della Funzione pubblica
e al Ministro per le Politiche Comunitarie

Presentata il 15 gennaio 2009 dai senatori Pietro ICHINO, Enrico MORANDO, Paolo NEROZZI, Maria Teresa BERTUZZI, Dorina BIANCHI, Franca BIONDELLI, Tamara BLAZINA, Marco FOLLINI, Maria Pia GARAVAGLIA, Antonio RUSCONI, Giancarlo SANGALLI, Luigi VIMERCATI

[Sullo stesso tema v. anche gli scambi di lettere con i Presidenti del Consiglio e della Giunta della Regione Calabria, del 14 e 15 gennaio, e la lettera al Corriere di alcuni dei laureati interessati agli stage]

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LA RIVOLUZIONE DEL SENSO CIVICO

COMPITO PRINCIPALE DELLA BUONA POLITICA E’ IL RILANCIO DELLA COSCIENZA DEL BENE COMUNE E DELLA CULTURA DELLE REGOLE: QUESTO COSTITUISCE UNA ENORME RISORSA CUI PUO’ ATTINGERE UN PAESE COME IL NOSTRO, DOVE LE CIVIC ATTITUDES SONO, PER TRADIZIONE SECOLARE, POCO ESERCITATE 

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 13 febbraio 2006, a commento del programma elettorale pubblicato pochi giorni prima dalla coalizione di centro-sinistra.

            C’è una materia, nel programma dell’Unione, che avrebbe meritato un primo capitolo a sé stante e un’indicazione più esplicita di priorità: potremmo chiamarla “promozione del senso civico”, o “cultura delle regole”. È una materia sulla quale l’Italia presenta un deficit grave rispetto ai Paesi dell’Europa centro-settentrionale, misurato con precisione da diversi studi economici e sociologici che mettono a confronto le civic attitudes delle nazioni. Quel deficit si manifesta sostanzialmente in un tasso troppo elevato di disapplicazione delle nostre leggi, di tolleranza e persino talora simpatia per chi le trasgredisce, di evasione fiscale, di corruzione, di lavoro irregolare nelle forme più svariate.

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AGLI ITALIANI MANCA UNA “RELIGIONE CIVILE”

LA FORZA DI UNA NAZIONE STA NELLA SUA UNITA’, AL DI LA’ DELLE DIVISIONI POLITICHE. IN ITALIA QUESTA UNITA’ MANCA PERCHE’ DIFETTA QUEL SENSO CIVICO RADICATO E DIFFUSO CHE, NEGLI ALTRI PAESI MAGGIORI, INDUCE CIASCUN CITTADINO A PERCEPIRE IL BENE COMUNE COME PRIORITARIO RISPETTO AL PROPRIO PARTICULARE

Editoriale del teologo Vito Mancuso pubblicato su la Repubblica il 13 gennaio 2009. Ringrazio l’Autore e l’Editore di aver acconsentito alla ripubblicazione dell’articolo in questo sito.

Non mi risulta ci sia lingua al mondo che usi l’aggettivo della propria nazionalità per designare qualcosa di imperfetto e di furbesco, come invece facciamo noi italiani dicendo “all’italiana”. C’è sfiducia verso l’Italia anzitutto da parte degli stessi italiani: quanti di noi oggi, immaginando di scegliere dove poter nascere, sceglierebbero l’Italia? Continua…

I 500 LAUREATI CALABRESI ECCELLENTI, CHE RISCHIANO DI ESSERE AVVIATI DALLA REGIONE ALLA NULLAFACENZA

COME SPRECARE I FONDI REGIONALI E DEL FONDO SOCIALE EUROPEO, ATTIVANDO NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CENTINAIA DI “STAGE” DELLA DURATA DI DUE ANNI, A MILLE EURO AL MESE, DI NATURA SOSTANZIALMENTE ASSISTENZIALE

Quella che segue è la lettera aperta inviata da me al Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero il 14 gennaio 2009. Segue, nello stesso giorno, la risposta dell’on. Giuseppe Bova, Presidente del Consiglio regionale della stessa Regione, con una mia replica, nella quale formulo una proposta per raddrizzare questa iniziativa, decisamente iniziata male.  A seguito di questo scambio, alla fine della seduta antimeridiana del Senato del 15 gennaio ho presentato una interrogazione parlamentare  recante le firme – oltre alla mia – di Enrico Morando, Paolo Nerozzi, Antonio Rusconi, Marco Follini, Maria Pia Garavaglia e numerosi alrti senatori della Commissione Lavoro del Senato. Nel pomeriggio del 15 gennaio è pervenuta infine una risposta di Agazio Loiero, Presidente della Giunta Regionale, che è pubblicata qui dopo l’interrogazione. Seguono la lettera inviata al Corriere da alcuni dei giovani laureati calabresi partecipanti all’iniziativa e i messaggi su questo tema di uno studente calabrese e di un sindacalista. Numerosi interventi di altri stagisti interessati sul blog “Repubblicadeglistagisti”.

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COME SI SUPERA L’APARTHEID TRA PROTETTI E NON PROTETTI NEL MERCATO DEL LAVORO

IL PROGETTO PER LA TRANSIZIONE ALLA FLEXSECURITY IN 30O PAROLE

 

Articolo pubblicato sul settimanale Oggi il 13 gennaio 2009

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I GIOVANI E IL FORMICAIO

Intervista a cura di Federico Ferraù, pubblicata dalla rivista informatica il Sussidiario (www.ilsussidiario.net) in data 8 gennaio 2009
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino

N. 40 – 12 gennaio 2009

PROSEGUE IL LAVORO SUL PROGETTO PER LA TRANSIZIONE ALLA FLEXSECURITY
Da ogni parte d’Italia arrivano manifestazioni di forte interesse per il progetto e richieste di federazioni e circoli del Pd per incontri pubblici su questo tema. Nel frattempo, oltre ad alcuni marginali aggiustamenti del testo del disegno di legge, è stata completata la prima bozza di relazione illustrativa dello stesso.
Per il facile accesso a tutti gli altri documenti relativi al progetto e per le F.A.Q., vai al
Portale della flexsecurity, che viene tenuto costantemente aggiornato.

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AVVICENDAMENTI

IL COMMIATO DALLA DIREZIONE DELLA RIVISTA GIA’ DIRETTA DA GIUSEPPE PERA, DOPO VENTICINQUE ANNI ININTERROTTI DI LAVORO IN UN RAPPORTO INTENSISSIMO CON IL MAESTRO

Articolo di apertura dell’ultimo fascicolo della Rivista italiana di diritto del lavoro – dicembre 2008

            Dal prossimo numero questa Rivista sarà diretta da Raffaele De Luca Tamajo e Luigi Montuschi. Un avvicendamento, questo, necessario e anzi obbligato a seguito della mia elezione al Parlamento; ma che sarebbe stato comunque opportuno anche indipendentemente dal presentarsi di questa incompatibilità. Sono ormai ventiquattro anni che, per volontà di Giuseppe Pera e sotto la sua direzione, “faccio” la Rivista: dal 1985, nella veste di caporedattore; poi, dal 1992, in quella di vicedirettore; infine, dal 2002, in quella di “direttore responsabile” affiancato al vero direttore. Sempre sotto la Sua guida vigile e in un rapporto di consultazione continua con un Comitato scientifico straordinariamente attivo e partecipe, ma anche sempre con le redini molto lasche sul collo e con una grande libertà nella scelta dei criteri di selezione del materiale e nella gestione dei rapporti con gli autori. È tempo che la collegialità – vero punto di forza della Rivista – si esprima in una rotazione nella sua direzione, in modo che il suo Dna si arricchisca di nuova linfa e sia evitato ogni possibile rischio di sclerosi o di personalizzazione, ora che è purtroppo venuta meno la garanzia costituita dalla straordinaria figura di Chi della Rivista ha tenuto il timone per quasi un quarto di secolo.

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