I PROBLEMI DEL LAVORO IGNORATI

Sull’esito del referendum ha sicuramente pesato l’astrusità e contraddittorietà dei quattro quesiti promossi dalla Cgil; ma anche il fatto che erano tutti rivolti a un impossibile ritorno al passato e ignoravano i veri grandi problemi del nostro mercato del lavoro attuale

.
Editoriale pubblicato dal
Corriere della Sera il 10 giugno 2025 – Sui quattro quesiti referendari in materia di lavoro v. la scheda elaborata da Franco Scarpelli e da me per lavoce.infoReferendum: le ragioni del sì e quelle del no Continua…

REFERENDUM: PERCHÉ SU ALMENO DUE QUESITI ANCHE L’ASTENSIONE HA UN SENSO

Anche se non sarà questa la mia scelta, il non ritirare la scheda ben può costituire un modo efficace per protestare contro il modo ingannevole col quale i promotori del referendum hanno presentato il contenuto effettivo della consultazione

.
Intervista a cura di Giambattista Pepi, pubblicata sul
Giornale d’Italia il 28 maggio 2025 – In argomento v. anche il mio faccia a faccia con il collega giuslavorista Franco Scarpelli pubblicato sul sito lavoce.info il 23 maggio scorso  Continua…

FACCIA A FACCIA CON ANDREA LASSANDARI SUL “SÌ” E SUL “NO”

Un onfronto pacato tra due giuslavoristi sulle implicazioni tecniche specifiche e su quelle di politica del lavoro generale di ciascuno dei quattro quesiti referendari in materia di lavoro

.
Dibattito promosso dall’Associazione bolognese PALCO-Politiche Attive del Lavoro e Collaborazione, con la partecipazione insieme a me del prof. Andrea Lassandari, svoltosi il 5 giugno 2025 – In argomento v. anche il mio faccia a faccia con il prof. Franco Scarpelli pubblicato sul sito lavoce.info il 23 maggio 2025, Referendum: le ragioni del “sì” e quelle del “no”

Continua…

REFERENDUM: LE RAGIONI DEL “SÌ” E QUELLE DEL “NO”

Al di là della valenza politica che opposizione e governo attribuiscono ai referendum, qual è il contenuto effettivo di ciascuno dei quattro quesiti in materia di lavoro sul piano giuridico e su quello degli effetti pratici? E quali gli argomenti a favore e contro?

.

Scheda a cura di Pietro Ichino e Franco Scarpelli, pubblicata sul sito lavoce.info il 23 maggio 2025 – In argomento v. anche il mio articolo   pubblicato il 15 maggio sul Corriere della Sera, Lavoro: su che cosa votiamo l’8 giugno  Continua…

“SÌ” SOLTANTO AL QUESITO SULLA CITTADINANZA

Non so se i promotori dei referendum sul lavoro fossero consapevoli degli effetti contraddittori e irragionevoli delle abrogazioni proposte; però è certo che la loro propaganda si fonda su una promessa agli elettori lontanissima dalla materia effettiva su cui si vota: in questo vedo un inganno (che contribuisce a spiegare la disaffezione degli elettori)

.
Intervista a cura di Claudia Marin, pubblicata sul
Quotidiano Nazionale il 16 maggio 2025In argomento v. anche il mio articolo sullo stesso argomento pubblicato sul Corriere della Sera il giorno precedente
Continua…

LAVORO: SU CHE COSA VOTIAMO L’8 GIUGNO

Sembra che i promotori di questi referendum non si siano resi conto degli esiti contraddittori e, per almeno due aspetti, gravemente irragionevoli di un ipotetico successo del “sì” – Non ho dubbi, invece, circa il voto favorevole sul quesito in tema di cittadinanza

 

.
Articolo pubblicato sul sito del
Corriere della Sera il 15 maggio 2025 – In argomento v. su questo sito la scheda tecnica sui contenuti dei quesiti referendari in materia giuslavoristica Continua…

REFERENDUM SUL LAVORO: COME VOTERÒ L’8 GIUGNO E PERCHÉ

L’esito di un ipotetico successo del “sì” sui quattro quesiti in materia di lavoro porterebbe un effetto paradossale sul licenziamento nelle imprese medio-grandi e risultati assai irragionevoli nel campo delle piccole imprese e degli appalti

.
Scheda tecnica sul contenuto dei quattro quesiti in materia di lavoro, sui quali saremo chiamati a votare l’8 giugno prossimo – In argomento v. anche la mia intervista
Ma la Cgil sa che cosa accadrebbe se vincessero i sì?  – Non dedico spazio al quinto quesito referendario, ovvero quello in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana agli immigrati, dando per scontato che la scelta giusta su questo punto sia quella del “sì” Continua…

MA LA CGIL SI È ACCORTA DI CHE COSA ACCADREBBE SE VINCESSERO I SÌ?

Il paradosso di un referendum che mira a ridurre l’indennizzo massimo per i licenziamenti nelle imprese medie e grandi e a rendere illimitato l’indennizzo in quelle più piccole

.
Intervista a cura di Antonio Troise, pubblicata sul quotidiano
L’altra voce il 1° maggio 2025 – In argomento v. anche l’intervista pubblicata il giorno prima sul quotidiano Italia Oggi Continua…

COME SI PUÒ RILANCIARE LA CONTRATTAZIONE DI SECONDO LIVELLO

Per far aumentare la produttività del lavoro, e dunque anche le retribuzioni, occorre che la contrattazione destini una parte maggiore del monte-salari alla parte della retribuzione che varia in relazione ai risultati aziendali – La contrattazione decentrata è necessaria anche per adattare gli standard retribuitivi alle differenze di costo della vita

.
Intervista a cura di Michele Carniani, in corso di pubblicazione su il Riformista, maggio 2025 – In argomento v. anche la mia intervista al Corriere della Sera del 27 ottobre 2024, L’iniziativa per un minimum wage milanese  Continua…

PRIMO MAGGIO: RISPARMIATECI L’IPOCRISIA

La Festa del Lavoro ha un senso positivo soltanto se è l’occasione per una riflessione seria sui problemi più gravi e urgenti del mondo del lavoro: la quale implica l’accantonamento di ogni retorica e il far luce sulle ragioni della paralisi attuale di ogni politica del lavoro nel nostro Paese

.
Intervista a cura di Alessandra Ricciardi pubblicata sul quotidiano Italia Oggi il 30 aprile 2025 – In argomento v. anche il mio articolo pubblicato il giorno prima sul sito lavoce.info, Le parti dimenticate del Jobs Act
Continua…

WP Theme restyle by Id-Lab
/* */