Intervista a cura di Alessandra Puato, in corso di pubblicazione sul Corriere Economia del 24 novembre 2008
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Intervista a cura di Tommaso Vesentini per Italia Domani,19 novembre 2008
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DUE DOMANDE A PIERRE CAHUC, L’ECONOMISTA FRANCESE CHE HA MOSTRATO COME IL DIFETTO DI SENSO CIVICO DIFFUSO COSTITUISCA UN OSTACOLO GRAVE ALL’INTRODUZIONE DEI MODELLI NORD-EUROPEI DI MERCATO DEL LAVORO NEI PAESI DELLA FASCIA MEDITERRANEA
Intervento al convegno promosso dalla Graduate School in Social Economic and politica Sciences in collaborazione con IBM Italia, per l’inaugurazione della terza edizione della IBM Rotating Chair (tenuta quest’anno da Pierre Cahuc) sul tema “Are models of capitalism exportable? “ – Facoltà di scienze politiche dell’Università di Milano, 18 novembre 2008
The Yann Algan and Pierre Cahuc paper of 2006 (Civic Attitudes and the Design of Labor Market Institutions: Which Countries Can Implement the Danish Flexicurity Model) has been regarded, in Italy, as a terrible disappointment for all those who believe in the necessity to shift from the old Mediterranean equilibrium to a Northern-European equilibrium in our labour market, i.e. to shift from high protection in the work-place to a system inspired by the “flexicurity” model. But Algan and Cahuc’s warning about the impossibility of introducing flexicurity in a country characterized by a low level of civic attitudes has not been sufficient definitively to cool down the attraction exerted by that labour market model on our low European latitudes. Continua…
Intervista a cura di Matteo Tebaldini per 360 Gradi – Il giornale con l’Università intorno, rivista degli studenti della LUISS il 1° novembre 2008
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Intervista a cura di Enrica Lattanzi, pubblicato su Il settimanale della Diocesi di Como 2 novembre 2008
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UN DISEGNO DI LEGGE DELLA MAGGIORANZA E UNO DELL’OPPOSIZIONE SU DI UN TEMA IMPORTANTE, CHE PERO’ DA SEMPRE TENIAMO IN FREEZER. DOBBIAMO CHIEDERCI PERCHE NON VIENE MAI IL MOMENTO GIUSTO PER SERVIRLO IN TAVOLA
Relazione di Pietro Ichino alle Commissioni riunite Finanze e Tesoro (VI) e Lavoro (XI) del Senato sui disegni di legge n. 803 e 964/2008, svolta nella seduta del 30 ottobre 2008. Segue la relazione aggiuntiva sui disegni di legge n. 1307/2008 e n. 1531/2009, svolta nella seduta del 20 maggio 2009. V. anche il testo unificato presentato nella stessa seduta del 20 maggio 2009.
Signor Presidente, Colleghi,
Entrambi i progetti oggi al nostro esame si collocano nell’area tematica della partecipazione dei lavoratori nell’impresa; essi però si differenziano profondamente per l’approccio alla materia: Continua…
UNA PROPOSTA: FLESSIBILIZZIAMO, PARIFICANDOLO, IL LIMITE DI ETA’ PER IL PENSIONAMENTO DI DONNE E UOMINI; AL TEMPO STESSO UTILIZZIAMO I RISPARMI CHE NE CONSEGUIRANNO PER RAFFORZARE E INCENTIVARE IL LAVORO FEMMINILE
Questa è la risposta in forma di lettera aperta – in corso di pubblicazione su la Repubblica del 28 ottobre 2008 – di un gruppo di parlamentari e di studiosi ed esperti in materia di welfare all’invito del ministro Sacconi per la discussione sul suo Libro verde, pubblicato nella primavera scorsa.
Signor Ministro, nelle 25 pagine del suo Libro Verde “La vita buona nella società attiva”, ci sono delle grandi assenti: le donne. Se è vero ‑ come lei scrive – che “vita buona” può esserci in una società attiva, ci chiediamo come possa sfuggire che in Italia le cifre più allarmanti su servizi di assistenza all’infanzia e sul mercato del lavoro riguardino proprio una parte importantissima della popolazione, quella femminile.
Continua…
UN CONTRIBUTO AL NEGOZIATO INTERCONFEDERALE: DUE IPOTESI DI CONFIGURAZIONE DELL'”ELEMENTO RETRIBUTIVO DI GARANZIA” IN FORMA DI “PREMIO DI DEFAULT“
Possibile formulazione della clausola dell’accordo interconfederale sull’E.R.G.
1. ‑ I contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria prevedono un premio di default legato a uno o più indici dell’andamento aziendale, destinato ad applicarsi nelle aziende nelle quali non sia applicata alcuna voce retributiva aggiuntiva rispetto allo standard minimo nazionale. Salvo diversa pattuizione esplicita in forma scritta, detto premio è assorbito fino a concorrenza in qualsiasi superminimo ad personam, o premio o altro importo comunque soggetto a contribuzione previdenziale di cui il singolo prestatore goda da meno di quattro anni sulla base di una pattuizione individuale, o per effetto di una erogazione unilaterale da parte dell’azienda datrice di lavoro, in aggiunta rispetto allo standard minimo nazionale. Continua…
Intervista a cura di Luca Iezzi – pubblicata su La Repubblica il 28 agosto 2008
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LE STRATEGIE DELL’ULTIMO QUINDICENNIO A CONFRONTO – UNA VERSIONE RAFFINATA DELLA STRATEGIA DEL “CONTRATTO UNICO”
Relazione introduttiva al seminario della Scuola di Politica che si è tenuto a Bertinoro il 4 settembre 2008, pubblicata nella rivista ItalianiEuropei, n. 4/2008. Seguono gli interventi sul di Pierpaolo Baretta e di Paolo Nerozzi (pubblicati anch’essi nella stessa rivista).
Sommario ‑ 1. Chi vuole il superamento del mercato del lavoro duale e chi no. ‑ 2. Le strategie che lasciano inalterata la disciplina attuale del rapporto di lavoro subordinato ordinario. A) L’estensione a tutti della protezione forte. ‑ 3. B) La strategia dello “Statuto dei Lavori”. ‑ 4. Un inciso sul contenuto assicurativo del rapporto di lavoro e i suoi costi. ‑ 5. Le strategie che prevedono la modificazione della disciplina attuale perché la sua applicazione possa essere generalizzata. Il possibile ruolo del PD nella promozione del new deal. ‑ 6. Ipotesi riconducibili all’idea del “contratto unico”. A) Il progetto Boeri-Garibaldi. B) Il progetto Leonardi-Pallini. – 7. Segue. C) Una soluzione più radicale, sulla linea della flexicurity. ‑ 8. Alcune obiezioni e le relative repliche. Alcuni esempi di come opera il firing cost. ‑ 9. Considerazioni conclusive: due enormità contrapposte che possono sorreggersi a vicenda.
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UN CONTESTO RIFORMATORE PER UNA PROPOSTA RIFORMISTA
Intervento di Pier Paolo Baretta – deputato del PD, già Segretario nazionale della Cisl – pubblicato sulla rivista Italianieuropei, n. 4/2008
C’è urgente bisogno di un nuovo diritto del lavoro che garantisca pari opportunità in ingresso e superi il dualismo attuale del nostro tessuto produttivo. E a questo scopo la proposta di riunificazione dei rapporti di lavoro in un unico tipo legale capace di soddisfare le esigenze di flessibilità del sistema e quelle di sicurezza dei lavoratori è convincente. Ma la riforma deve coniugarsi con un rilancio del modello partecipativo e con un rafforzamento del ruolo della contrattazione collettiva; e non deve sottovalutare i rischi di scollatura tra il nuovo disegno legislativo e il Paese reale, con le sue dinamiche talvolta perverse.
Scarica l’intervento di P. Baretta in formato pdf
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PRECARIATO E FLESSIBILITA’ IN ITALIA: RAGIONI E SOLUZIONI.
Intervento di Paolo Nerozzi – senatore del PD, già Segretario nazionale della Cgil – pubblicato sulla rivista Italianieuropei, n. 4/2008
Un PD che scelga di coltivare fino in fondo l’ambizione di un soggetto a vocazione maggioritaria dovrà necessariamente declinare questa sua ambizione in un incontro fecondo con il mondo del lavoro, dovrà entrare davvero in sintonia con il malessere profondo che lo attraversa e farsi portatore di un’idea unificante, che comprenda la difesa delle garanzie acquisite e la loro estensione, il recupero del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni e, più in generale, una rinnovata strategia per lo sviluppo dell’Italia.
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