IL PICCOLO: PERCHÉ GLI SPECULATORI SE LA PRENDONO CON BERLUSCONI

NON SONO MOSSI DA OBIETTIVI DI POLITICA INTERNA ITALIANA, COME QUELLO DI DISARCIONARE IL NOSTRO PREMIER, MA DALLO SCARSO AFFIDAMENTO SULLA CAPACITÀ DELL’ITALIA DI ABBATTERE IL PROPRIO DEBITO CON UN GOVERNO POLITICAMENTE DEBOLE E POCO AUTOREVOLE

Dichiarazione resa a Marina Nemeth, per un servizio pubblicato dal quotidiano Il Piccolo di Trieste il 4 agosto 2011

L’Italia è sotto l’attacco della speculazione internazionale, i mercati ci penalizzano. Hanno motivi reali, o dietro a queste operazioni si nasconde il tentativo di “liberare” l’Italia da Berlusconi?
Pensare che gli operatori finanziari di ogni parte del mondo rischino il loro denaro in una speculazione contro i titoli del nostro debito pubblico soltanto per un obiettivo di politica interna italiana, come quello di disarcionare il Presidente del Consiglio in carica, è davvero una sciocchezza. Più fondata mi sembra l’idea che Berlusconi, come capo del nostro Governo, ispiri poca fiducia negli stranieri sulla capacità dell’Italia di dare il colpo di reni necessario per abbattere il suo debito pubblico. Il Paese non può farcela senza una guida autorevole e politicamente forte: qualità, entrambe, che oggi fanno gravemente difetto al nostro premier.

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