RIFORMA ELETTORALE: ORA È IL PD CHE DEVE SPINGERE A FONDO PER IL MODELLO FRANCESE

DOPO LE APERTURE DI PDL E UDC ALL’UNINOMINALE A DOPPIO TURNO, SAREBBE DAVVERO IL COLMO CHE IL FOSSE IL PARTITO DI BERSANI A VOLER ANDARE AL VOTO COL PORCELLUM

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 201, 21 maggio 2012

All’inizio di questa legislatura si diceva: il PD vuole l’uninominale maggioritario a doppio turno, alla francese, perché gli è indispensabile per aggregare le forze della sinistra e del centro; il PdL, invece, vuole l’uninominale maggioritario, ma non il doppio turno perché non ne ha bisogno,  visto il solido asse con la Lega e considerato che l’elettorato di destra usa snobbare il secondo turno; quanto all’l’UdC, essa vuole il proporzionale perché è il solo sistema che le dia un qualche spazio di manovra. Su questo presupposto per quattro anni la riforma elettorale non si è fatta. Ora, però, dopo la rottura con la Lega e la diaspora dell’elettorato di centrodestra, è il PdL ad avere un bisogno acuto del doppio turno. E – fatto nuovissimo – la vicenda greca confrontata con quella francese sembra aver convinto anche il leader dell’UdC della necessità del doppio turno. Parrebbe dunque che siano caduti tutti gli ostacoli che impedivano una riforma elettorale nel segno dell’uninominale maggioritario di tipo francese. Senonché i maligni dicono che ora è il vertice del Pd a nicchiare, ingolosito dalla prospettiva di poter conquistare alle prossime elezioni una maggioranza relativa che – per quanto bassa – gli consentirebbe di conquistarsi da solo, con la legge oggi in vigore (il c.d. porcellum), la maggioranza assoluta dei seggi. Ma, nella probabile ipotesi di grande frammentazione dell’elettorato, il risultato del Pd sarebbe probabilmente più vicino al 20  che al 30 per cento del totale dei votanti, e sotto il 20 per cento degli aventi diritto. Il vertice del Pd non può pensare di riuscire a governare il Paese, in una crisi gravissima qual è l’attuale, con un consenso elettorale così ridotto. Dunque, anche per mettere a tacere le malelingue, sarà bene che il vertice del Pd ora faccia tutto quello che è in suo potere per rilanciare la proposta dell’uninominale maggioritario a doppio turno. Siamo ancora in tempo, purché non se ne perda altro.

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