COME FUNZIONANO VERAMENTE I SUPER-STAGE CALABRESI

UN TESTIMONE DIRETTO RACCONTA COME VANNO DI FATTO LE COSE AL COMUNE DI COSENZA

Lettera pervenuta il 2 agosto 2012 – Per tutti i precedenti in materia v. il Portale dei super-stage della Regione Calabria.
Gentile Senatore Ichino, da tempo lei si occupa costantemente della vicenda degli “stagisti” in Calabria (il virgolettato è d’obbligo).
Senza riprendere quanto già scritto da lei e confermandole ancora una volta il mio totale sostegno alla sua posizione, le espongo brevemente cosa avviene nel Comune di Cosenza, dove sono dipendente.
Nel nostro comune abbiamo 37 stagisti che lo scorso anno, dopo la scadenza del triennio, si sono visti riconoscere un contratto a progetto della durata di un ulteriore anno con scadenza 31 agosto 2012. Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e i politici tutti della maggioranza e dell’opposizione all’unanimità (anche nel mio/nostro PD) si stanno stracciando le vesti perché la Regione Calabria pare non voglia (o non possa) più rinnovare l’esperienza lavorativa di questi “ragazzi” (età media 37/38 anni).
Questi ultimi puntano chiaramente alla stabilizzazione in quanto ritengono di avere acquisito professionalità preziosa che l’Amminstrazione Comunale rischierebbe di perdere. La puzza di clientelismo elettorale è forte (non siamo certo nati ieri e camminiamo oggi e le vicende della Sicilia degli ultimi anni
chiedono di alzare il livello di guardia).
Preciso che nel settore dove io lavoro (Ragioneria) operano quattro bravissime ragazze, davvero in gamba. Io sono politicamente rimasto fedele all’idea che il settore pubblico, in tempi di crisi, possa essere un buon datore di lavoro di ultima istanza, cosa che lei non credo condivida (ma qui servirebbe un approfondimento che ci farebbe “sforare”: politica monetaria sovrana, deficit positivo, Keynes, ecc., avrò occasione di dirle che ne penso un’altra volta). Tornando alla questione del lavoro nella P.A., lo ripeto, sono favorevolissimo alle assunzioni (sono io stesso un dipendente pubblico, le pare che possa avere una posizione diversa?) anche al solo scopo di ridurre la disoccupazione. Ma c’è una regola aurea, una linea rossa, che non deve essere mai violata. Un principio di legalità. Di legalità costituzionale: SUPERARE IL
CONCORSO PUBBLICO (Ok, salvo casi particolare stabiliti dalla legge, ad esempio l’assunzione dei disabili), dove tutti coloro che posseggono i titoli ed i requisiti necessari possano partecipare. I più bravi vincono, gli altri a casa. Distinguo essenzialmente solo due categorie di impiegati pubblici: da una parte coloro che hanno legittimamente superato una selezione pubblica, dall’altra tutti gli altri che definisco di tipo clientelare (consulenze esterne, co.co.co., aiuti sociali, finte expertise, assunzioni per nomina, ecc.).
Aggiungerei, tra l’altro, stando sempre all’esperienza recente nel mio comune:
– cassintegrati dell’ex Società “Why Not” (Do you remember De Magistris nella veste di magistrato?) per un anno hanno prestato servizio al comune aiutandoci a scaldare meglio le nostre scrivanie; anche loro
sono in piazza chiedendo la stabilizzazione promessagli in campagna elettorale (semplice, no?);
– ogni anno c’è una corsa ad occupare per 12 mesi qualche altra scrivania da scaldare (con la clientela politica sempre attiva, la cui appartenenza è l’unico criterio di selezione; 400 euro al mese) per i
giovani prestatori del servizio civile (per favore, si batta anche lei per porre fine a questo scempio: potrebbero essere di aiuto nei Pronto Soccorso, nell’assistenza agli anziani, come baby-sitter nelle famiglie in difficoltà, a spegnere gli incendi, insomma facendo fare loro un esperienza forte e significativa,
ma se si dà loro la possibilità di fare i passacarte in qualche ufficio pubblico, è ovvio che preferiscano quest’ultima via).
A prescindere dalla necessità o no di aumentare o diminuire il numero dei dipendenti pubblici di cui le esprimerò il mio pensiero in un’altra occasione, ora le chiedo solo questo:
– E’ D’ACCORDO CON ME CHE LE ASSUNZIONI NELLA P.A. DEVONO AVVENIRE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CON LA FORMA DEL CONCORSO PUBBLICO SENZA “SE” E SENZA “MA”?
E.F.

 

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