LA LEZIONE GRECA

ALEXIS TSIPRAS, GIÀ PUNTO DI RIFERIMENTO DEI POPULISTI ANTI-EURO DI TUTTA EUROPA, CON IL SUO AZZARDO FALLITO È DIVENTATO L’OSTACOLO PIÙ GRAVE SUL LORO CAMMINO

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 354, 20 luglio 2015 – V. anche, in proposito, il primo editoriale telegrafico: La lezione tedesca.

Lo stesso popolo greco, che il 5 luglio scorso ha espresso il 61 per cento di “no” nel referendum sulla proposta di salvataggio rivoltagli dall’UE, secondo i sondaggi dei giorni scorsi è ora per il 70 per cento favorevole a una soluzione per diversi aspetti più pesante e costosa. Questa apparente contraddizione – che per la verità non depone a favore della lungimiranza e linearità dell’azione del Governo Tsipras – può spiegarsi in un solo modo: nella settimana successiva al referendum i greci hanno visto più da vicino che cosa li attende nel caso di bancarotta dello Stato e di uscita dal sistema dell’euro. Hanno fatto i conti con la prospettiva vicinissima di dover pagare interessi a due cifre sui debiti pubblici futuri denominati in dracme; di perdere lo stimolo europeo al miglioramento della qualità della loro economia e delle loro istituzioni; di diventare di fatto un protettorato russo per non ritrovarsi da soli di fronte all’ingombrante avversario storico turco. Così, a dispetto delle attese del loro ex-ministro dell’economia Varoufakis, l’ipotesi della Grexit si è rivelata molto più spaventosa per loro che per i loro interlocutori europei. Questa vicenda ha avuto un risvolto positivo anche in casa nostra: quegli stessi Grillo, Meloni, Salvini e Vendola, che il 5 luglio avevano esultato per il risultato del referendum greco e si erano mobilitati per un referendum italiano sull’euro, hanno improvvisamente cambiato argomento. Stranezze della politica: da leader dei populisti anti-euro, con il suo azzardo fallito Alexis Tsipras è diventato l’ostacolo più grave sul loro cammino.

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