N. 465 – 15 gennaio 2018

Bersani e D'Alema

Bersani e D’Alema

I SOCIALDEMOCRATICI TEDESCHI E QUELLI ITALIANI
Mentre, in nome dell’Europa, l’SPD di Martin Schulz si sta accordando con il Centro-destra di Angela Merkel, qui da noi gli europeisti Bersani e D’Alema non si accordano neppure con il partito che è stato il loro fino a pochi mesi fa. Leggi il mio primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 465.

Giorgio Tonini

Giorgio Tonini

TONINI: COME IL PD PUÒ ANCORA VINCERE QUESTE ELEZIONI
Il consenso sull’operato dei nostri Governi in questa legislatura è amplissimo: esso potrà tradursi in consenso al Partito democratico, se esso saprà spostare l’attenzione degli elettori dalle polemiche tra partiti e fazioni e dalle rincorse demagogiche con le opposizioni alla visione europeista che ha guidato il Paese e deve restare la nostra bussola: leggi l’intervista di Giorgio Tonini a Rai-News, che costituisce la prosecuzione ideale di quella che abbiamo ripreso la settimana scorsa.

Alessandro Maran

Alessandro Maran

DIARIO DELLA “LUNGA LEGISLATURA”
È la stagione politica apertasi nell’estate 2011, che ha portato alle esperienze montiana e renziana. Quest’ultima ricorda un po’ quel che accadde in Europa ai primi dell’800: anche gli Stati che ristabilirono l’equilibrio precedente alla «tempesta» napoleonica finirono per confermare buona parte delle innovazioni introdotte dall’imperatore deposto. Leggi l’articolo di Alessandro Maran, vicepresidente dei senatori Pd, pubblicato sul Foglio mercoledì.

Trasparenza e Valutazione nelle p.a.

La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli

Valeria Fedeli

UN APPELLO IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
Di fronte ai 2000 sms erotici del professore di un Liceo romano alle allieve, l’Amministrazione scolastica mostri che è finita l’era dell’inamovibilità dei docenti statali (fino a oggi è stata di fatto quasi assoluta): leggi il mio secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 465.

Piero Grasso

Piero Grasso

TASSE UNIVERSITARIE – 1. LA POLITICA NON È IMPROVVISAZIONE
La buona politica richiederebbe che ogni proposta nascesse da un’elaborazione e discussione approfondita del problema da risolvere e della soluzione possibile. L’uscita del neo-leader di LeU sulle tasse universitarie appare invece come un’escogitazione estemporanea: una gaffe che ora imbarazza lo stato maggiore della nuova formazione. Leggi il mio terzo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 465.

Andrea Ichino

Andrea Ichino

TASSE UNIVERSITARIE – 2. IL VERO PROBLEMA E COME LO SI RISOLVE
L’università ha bisogno di essere finanziata, e in modo abbondante, ma non direttamente dalla fiscalità generale: meglio dare agli studenti risorse e strumenti necessari per spostarsi geograficamente, in modo da poter scegliere e finanziare solo le università che sanno rendere l’investimento vantaggioso. Leggi l’intervista ad Andrea Ichino pubblicata sul Foglio di martedì.

Vai al portale della riforma del lavo

OECD Minimum wageMINIMUM WAGE – 1. COME FUNZIONA NEI PAESI DOVE È IN VIGORE
A quanto ammonta e come funziona lo standard retributivo minimo fissato per legge nei principali Paesi occidentali, nelle rassegne proposte da due osservatori molto qualificati: leggi le schede comparatistiche dell’Oecd e di Eurostat.

MINIMUM WAGE – 2. IL COMMENTO DI UN ESPERTO SULLA PROPOSTA
L’idea di introdurre anche in Italia uno standard retributivo minimo di fonte legislativa, avanzata dal segretario del Pd può dare un contributo positivo alla tutela del lavoro più debole;  ma sulla sua determinazione bisogna riflettere molto attentamente: leggi il condivisibile commento di Walter Galbusera, ex-segretario della Uil lombarda.

Il FoglioJOBS ACT – 1. IL PRESENTE E IL FUTURO PROSSIMO
Gli effetti delle buone riforme si vedono nel medio e lungo termine; al Jobs Act possiamo però attribuire fin d’ora la riduzione drastica del contenzioso giudiziale in materia di licenziamenti; mentre possiamo smentire, dati alla mano, la tesi della “precarizzazione”. Leggi il mio articolo pubblicato dal Foglio l’8 gennaio 2018., dove sottolineo anche la necessità della riforma anche per favorire la mobilità dalle imprese deboli a quelle ad alta produttività.

Diagramma JA 24XII17JOBS ACT – 2. QUANTO PESA L’INCENTIVO E QUANTO LA NORMA
Uno studio rigoroso della Banca d’Italia su quanto è accaduto nel Veneto attribuisce quasi un terzo dell’aumento delle assunzioni stabili verificatesi nel 2015 alla nuova disciplina dei licenziamenti, poco più di due terzi alla decontribuzione: leggi l’articolo di Andrea Ichino sul Corriere Economia.

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