IL POZZO INFINITO DEL NOSTRO ERARIO SACCHEGGIATO DA DECENNI

Suggerimenti per una opportuna integrazione dell’affermazione del ministro Di Maio sul tema “di chi è la colpa del nostro debito pubblico”

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L’Amaca di Michele Serra su la Repubblica del 6 giugno 2019 – In argomento v. anche il riconoscimento esplicito da parte del ministro Tria delle responsabilità del Governo nell’attuale crisi del nostro debito pubblico, di cui parlo in Due governi in uno, con due idee opposte sulla politica economica.
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Michele Serra

Ha ragione Di Maio; il debito pubblico “è colpa del Pd”, che ha governato un paio d’anni prima di lui. Ma forse perché aveva fretta, forse perché la comunicazione politica costringe a una brevità incurabile, non ha potuto completare il suo post. Che avrebbe dovuto essere, riga più riga meno, questo:

“Il debito pubblico è colpa degli ultimi trent’anni (almeno) di storia italiana, nei quali ci siamo dimenticati un po’ tutti che le casse dello Stato non sono un pozzo senza fondo, ma un bene comune limitato. È colpa dell’evasione fiscale più alta d’Europa, furto di molti ai danni di tutti: è questo il principale buco nei conti pubblici, ma il mio alleato di governo, la Lega, non può dirlo perché tra i suoi elettori l’evasione è considerata legittima difesa. È colpa della tassazione ridicola che premia le rendite finanziarie e i monopoli del web: furto di pochi ai danni di molti. È colpa della demagogia che in cambio di voti promette benefici senza copertura, come sta facendo il mio governo nelle migliori tradizioni nazionali”.

“È colpa dell’assistenzialismo peloso, vera tragedia del mio Sud e del mio partito; del traffico di voti in cambio di posti pubblici; di pratiche economicamente dementi come il pensionamento a quarant’anni dei dipendenti pubblici. È colpa dell’incapacità della politica, noi per primi, di dire la verità alle persone, per il terrore di perdere voti. Siamo il governo arcitaliano, noi altri, la Lega garantisce gli evasori, noi l’assistenzialismo. Ovvio che il debito pubblico, con noi al governo, non possa che aumentare. Per fortuna se le cose vanno male sappiamo su chi scaricare le colpe: l’Europa”.

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