IL NESSO SOTTILE TRA COMPLOTTISMO ED ENIGMISTICA

Tra i fattori che possono spingere una persona a elaborae una teoria del complotto per spiegare un fatto straordinario può esserci anche un piacere simile a quello che si prova individuando e unendo gli indizi emergenti dall’immagine di un rebus in un insieme organico, per scovare e portare alla luce la verità che si nasconde sotto l’apparenza

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Articolo pubblicato sulla Gazzetta di Parma il 21 gennaio 2024 – In argomento v. anche
 L’enigmistica al servizio dei valori civili  .

I motivi inconsapevoli che possono spingere una persona a elaborare o a far propria una teoria del complotto per spiegare un fatto straordinario sono diversi. Tra questi c’è anche un piacere simile a quello che si prova individuando e unendo gli indizi emergenti dall’immagine di un rebus in un insieme organico, che consenta di pervenire alla soluzione: cioè il piacere di scovare e portare alla luce la verità che si nasconde sotto l’apparenza.

Individuare un nesso non immediatamente evidente, che lega quegli indizi combinandoli tra loro alla perfezione come i pezzi di un puzzle, non soltanto può essere un gioco in sé divertente, ma – quando ci si riferisce non all’immagine di un rebus bensì ai fatti di attualità di cui parlano i media – consente anche di intrattenere parenti, amiche, colleghi sorprendendoli con qualche cosa che non sono stati capaci di vedere da soli: anche questo può essere assai gratificante. A ben vedere è lo stesso piacere che si prova unendo i punti di una “pista cifrata”, scoprendo che sotto l’apparenza di una loro disposizione casuale si nasconde un’immagine con un significato preciso.
Anche il gioco del cruciverba si fonda largamente sul doppio significato di molte espressioni verbali, sulla sfida a coglierne il secondo, non immediatamente apparente.

Al nesso sottile tra pensiero enigmistico e pensiero complottistico è dedicata un’intera sezione della Mostra Complottismo, fake news e altre trappole mentali, che apre i battenti il 5 febbraio prossimo all’Università Statale di Milano, per iniziativa del Dipartimento di Filosofia di quell’Ateneo. Per l’occasione lo stesso Dipartimento ha predisposto il “numero unico” di una gustosissima imitazione della Settimana Enigmistica. La Settimana Complottistica – questa la nuova testata – propone una serie di giochi enigmistici per far rivivere sulla carta una dialettica tra la verità apparente e quella sottostante, simile a quella che tanto appassiona i complottisti. Quattro cruciverba, costruiti prevalentemente con definizioni criptiche di parole italiane e inglesi che compaiono sempre più frequentemente nei media, attinenti alla sfera del complottismo e della disinformazione, si alternano nelle dodici pagine di questo numero unico a cinque rebus, realizzati con la collaborazione dell’Associazione Rebussistica Italiana, nonché ad altri giochi sempre in tema: “Vero o Falso?”, “Se voi foste il giudice”, “La pista cifrata”.

Di uno di questi giochi (“Terrapiattista incallito”) i lettori di questo quotidiano hanno già avuto l’anteprima il 31 dicembre scorso, nell’ambito di un articolo sui cosiddetti “rebus autodefinenti”, cioè quelli la cui immagine immette subito il solutore nell’ambiente tematico cui appartiene la frase risolutiva, anche se questa resta, ovviamente, nascosta e in attesa di essere scoperta. Appartiene alla stessa categoria il primo dei rebus contenuti ne La Settimana Complottistica, qui sopra riproposto, nel quale si vede il “verone” sovrastante la facciata della “Casa della buona informazione” che sta per crollare, essendo gravemente incrinati i quattro pilastri che lo sorreggono: “Affidabilità delle fonti”, “Deontologia giornalistica”, “Rigore scientifico”, “Cultura diffusa”. Con l’aiuto della scansione della prima lettura, il solutore esperto trova la prima parte della soluzione: “cede L verone”. A quel punto la seconda parte viene da sé: “L L E bufale”. Per la frase solutiva interrogativa: C’è del vero nelle bufale?

Un altro gioco contenuto nel numero unico de La Settimana Complottistica è quello che segue, anche questo appartenente alla categoria dei rebus “autodefinenti”: il solutore è introdotto in un cupo clima di guerra condotta per aria, per mare e per terra senza esclusione di colpi.

In alto a sinistra si vede volare, in formazione con i caccia-bombardieri T, il caccia A; la corazzata S è stata minata dai due sommozzatori; e sulla destra l’agente segreto (ma la sua qualità si riconosce anche lontano un miglio) libera da una gabbia varie specie di portatori di fake news: i piccioni viaggiatori prendono il volo, mentre il leprotto TTA corre via. Soluzione: in formazione con T A; minata è S; corre TTA = Informazione contaminata e scorretta.

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