Intervista a cura di Antonella Rampino, pubblicata su La Stampa – 14 maggio 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.
PARTE IL NEGOZIATO FRA LA CONFINDUSTRIA E I SINDACATI SULLA STRUTTURA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: IL POSSIBILE RUOLO DEL GOVERNO E QUELLO DEL PD, TRA FALCHI E COLOMBE
Pubblicato su l’Unità il 18 maggio 2008
Giovedì prossimo l’assemblea degli industriali insedierà alla presidenza di Confindustria Emma Marcegaglia. Poco dopo si avvierà il negoziato con Cgil, Cisl e Uil per la riforma della rappresentanza sindacale e della struttura della contrattazione collettiva. Le tre confederazioni proporranno come base di discussione il documento sul quale hanno raggiunto l’accordo nei giorni scorsi e che sarà discusso nei luoghi di lavoro nei giorni prossimi: sul primo punto, nuove regole per una misurazione precisa della rappresentatività di ciascuna organizzazione; sul secondo, più spazio alla contrattazione aziendale, per far crescere i salari legandone una parte maggiore ai risultati. Confindustria si presenterà alla trattativa proponendo uno spostamento ancora più deciso del baricentro della contrattazione verso le aziende.
15 maggio 2008
Gentile Professore, il tintinnar di sciabole che le dichiarazioni di guerra del Ministro Brunetta evocano mi spinge a sottoporLe alcune considerazioni che, da un osservatorio privilegiato, non posso fare a meno di formulare.
Tra i primi annunci del nuovo Governo spicca quello del neo-ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, che dalle colonne di Libero (10 maggio) promette un impegno forte e severo nella lotta alle inefficienze e agli sprechi delle amministrazioni pubbliche. Allo stesso giornale, che mi ha intervistato oggi sull’argomento (Il PD, il Governo e i nullafacenti), ho risposto indicando i tre punti di forza di una iniziativa non velleitaria in questo campo, sui quali mi sembra possibile e auspicabile una cooperazione tra maggioranza e opposizione: la trasparenza totale (tutti i dati sul funzionamento interno delle p.a. accessibili on line), un sistema di valutazione indipendente, il metodo del benchmarking comparativo per attivare incentivi e sanzioni in modo efficace e incisivo.
Sono favorevole alla pubblicazione dei redditi dei contribuenti, che da un quarto di secolo è prassi pacifica in un Paese civilissimo come la Svezia. Per quel che riguarda i miei, pubblico nella pagina “Rendiconti” i dati analitici (singole categorie di reddito e irpef pagata) relativi agli anni 2005 e 2006, con l’impegno a fare altrettanto per quelli del 2007, non appena ne avrò presentato la dichiarazione.
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Intervista a cura di Barbara Romano pubblicata su Libero l’11 aprile 2008
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La questione se la produttività sia funzione soltanto dell’organizzazione o anche dell’impegno individuale del lavoratore
Relazione di Pietro Ichino al Forum ABI – Banche e risorse umane – Roma, 8 maggio 2008
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IL PROBLEMA DELLA SCOLLATURA TRA L’ORDINAMENTO STATUALE E IL SENSO COMUNE DIFFUSO NELLE AZIENDE
Articolo pubblicato su Il Giornale – 5 maggio 2008
Continuano ad arrivare moltissimi messaggi sul tema del ruolo di ministro del Lavoro nel nuovo Governo offertomi da Silvio Berlusconi. Ne ho selezionato uno tra i molti che dissentono dalla mia risposta negativa: Per favore, ci ripensi!; è nella sezione “Lettere”, con la mia risposta, che ovviamente è rivolta anche a tutti gli altri messaggi di contenuto analogo. A quelli – più numerosi – che esprimono invece consenso, non occorre altra risposta che un ringraziamento collettivo.
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Articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 27 aprile 2008
Devo una risposta all’editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere di ieri, ai numerosi articoli comparsi su altri giornali nei giorni scorsi, alle centinaia di messaggi che mi sono pervenuti, dopo la mia risposta negativa alla proposta di Silvio Berlusconi di assumere la carica di ministro del Lavoro nel suo governo. In questi messaggi di amici e sostenitori, circa due terzi esprimono pieno consenso (in qualche caso con motivazioni che non condivido, perché venate di manicheismo politico); gli altri esprimono dissenso e talvolta anche delusione. È soprattutto a questi ultimi che voglio rispondere.
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