IL PD E MONTI

SE IL DISEGNO DEL PD È DI ALLEARSI CON IL CENTRO DOPO LE ELEZIONI, PERCHÉ QUEST’ALLEANZA NON FARLA ANCHE PRIMA?

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 228, 17 dicembre 2012

Tra meno di una settimana il Parlamento verrà sciolto e si aprirà anche ufficialmente la campagna elettorale. Bersani si mostra sempre più accigliato. È preoccupato. E lo si può capire: vede delinearsi al centro dello schieramento un competitor molto più pericoloso di quanto non sia oggi Berlusconi: un Mario Monti capace di raccogliere non soltanto l’appoggio del mondo intero (che ai fini elettorali in Italia conta poco), ma – secondo i dati offerti da Mannheimer sul Corriere della Sera – anche l’interesse e la fiducia di quattro elettori del centrosinistra su dieci. Lo stesso Bersani esorcizza il problema dicendo: “non c’è di che preoccuparsi: dopo le elezioni ci alleeremo con il centro per governare insieme il Paese”. Ma se questo è davvero il suo disegno, perché l’alleanza con il centro non farla prima delle elezioni, domani stesso? Solo perché Vendola non vuole? Se è per questo, Vendola non è stato mai d’accordo neppure con l’appoggio che il Pd ha dato a Mario Monti per tutto l’ultimo anno. Gli elettori hanno diritto di sapere con precisione per che cosa votano. Obiezione: “ma non eravate proprio tu e Renzi a dire che il Pd può rappresentarlo lui, il centro, senza bisogno di delegarne la rappresentanza ad altri?”. Cert0. Ma questo sarebbe stato possibile a un Pd che facesse proprio il programma e la strategia di Renzi. Se quella fosse stata la scelta, ora non ci troveremmo nella stretta che, giustamente, preoccupa Bersani. Ma possiamo ancora rimediare.

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