4. LA RISTRUTTURAZIONE DEL FISCO E LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE

RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE SU LAVORO E IMPRESA, RIMODULARE L’IMU, UTILIZZARE MEGLIO LE BANCHE-DATI  DI CUI L’AMMINISTRAZIONE DISPONE PER COMBATTERE L’EVASIONE E RIDURRE IL PESO DEGLI ADEMPIMENTI RICHIESTI AI CONTRIBUENTI

Quarta delle nove schede presentate da Scelta Civica al Governo Letta, 18 giugno 2013 – V. anche la sintesi delle nove schede


Ristrutturazione e redistribuzione del carico fiscale:

1) Prima di tutto la riduzione del cuneo fiscale, sia a favore di chi lavora, agendo sulle detrazioni IRPEF, sia a favore di chi da lavoro, rendendo deducibile dalla base imponibile IRAP il costo del lavoro, con priorità nella priorità per il lavoro dei giovani e delle donne;

2) Quindi una profonda revisione del sistema degli incentivi alle imprese, al fine di recuperare risorse e concentrarne parte a incisivo e significativo sostegno delle attività di ricerca e sviluppo;

3) Parallelamente un aumento delle detrazioni per i figli a carico sia ai fini IRPEF sia ai fini IMU, partendo dal presupposto che, nella prima fase di riduzione della pressione fiscale, il prelievo IMU sulla prima casa deve essere opportunamente ridotto (raddoppiando la detrazione base da 200 a 400 euro e, appunto, quella per ciascun figlio a carico da 50 a 100 euro) e non direttamente azzerato;

4) Infine, allocando però una parte ragionevole e non preponderante delle risorse disponibili, eliminazione degli aumenti più recenti alle aliquote IVA e interventi ulteriori sull’IMU per gli immobili diversi dalla prima casa, con priorità per gli immobili utilizzati direttamente come beni strumentali dall’impresa che li possiede.

Un fisco più semplice nelle regole e negli adempimenti

1) Riorganizzare la materia tributaria in un codice normativo organico;

2) Recensire tutti gli adempimenti fiscali e procedere alla eliminazione o semplificazione di tutti quelli che, seppur utili in astratto per l’attività dell’Amministrazione finanziaria, non palesano una utilità proporzionata ai costi diretti e indiretti che determinano in capo ai contribuenti.

Certezza del diritto (tributario) e dei diritti (dei contribuenti)

1) Disciplinare in modo espresso il contrasto all’abuso del diritto, definendo la fattispecie e individuandone sanzioni e procedure di accertamento: disegno di legge Zanetti n. C -***/2013, già calendarizzato;

2) Elevare al rango di norma costituzionale i principi più pregnanti e irrinunciabili dello Statuto del contribuente, così da salvaguardarne l’inderogabilità: disegno di legge Zanetti n. C-***/2013.

Una lotta all’evasione fiscale per i cittadini, non contro i cittadini

1) Incentivare ulteriormente la tracciabilità dei pagamenti, senza però restringere ancora la già assai restrittiva soglia del contante;

2) Aumentare l’efficienza dell’anagrafe tributaria, in termini di estrazione e incrocio dei dati, sia al fine di un suo più incisivo utilizzo a servizio della lotta all’evasione, sia al fine di scongiurare la sistematica moltiplicazione degli adempimenti di comunicazione che in questi anni sono stati scaricati sui contribuenti anche per l’ottenimento di dati già estrapolabili dalle banche dati esistenti;

3) Confermare il positivo esempio dato dal Governo Monti, a differenza di tutti i Governi precedenti, smettendo di utilizzare le norme anti evasione per finalità di copertura dei provvedimenti legislativi nell’ambito delle quali sono introdotte, così da rendere libere le maggiori entrate che effettivamente ne conseguono per la riduzione delle imposte ai contribuenti onesti;

4) Operare una ricognizione e, ove opportuno, una revisione delle principali presunzioni fiscali che invertono l’onere della prova sul contribuente, a cominciare da studi di settore, redditometro e società di comodo, al fine di rafforzarne l’adeguatezza e ragionevolezza nel rapporto con il contribuente.

Sanzioni chiare, adeguate, proporzionate

1) Affinare ulteriormente l’attuale disciplina sanzionatoria pecuniaria;

2) Ricorrere senza indugio anche alle sanzioni penali in presenza dei comportamenti che denotano pericolosità sociale, evitandone invece l’applicazione in tutte quelle situazioni in cui, al di là della retorica delle “manette agli evasori”, questa scelta risulta sbagliata o addirittura controproducente.

Una riscossione efficiente, non feroce

1) Rivedere l’impianto dei costi della riscossione scaricati sul contribuente, oggi troppo elevati e talvolta assolutamente sproporzionati;

2) Rendere sostanzialmente impignorabile l’abitazione principale;

3) Mantenere anche in pendenza di giudizio, ove il contribuente faccia ricorso, la riscossione del 30% delle maggiori imposte contestate solo per le violazioni più gravi, come ad esempio le frodi, ed in ogni caso non per le contestazioni basate su presunzioni che ribaltano in capo al contribuente l’onere della prova.

Un rapporto tra fisco e contribuente fondato sulla giustizia, non solo sulla riscossione

1) Rendere l’ordinamento della giustizia tributaria indipendente dal Ministero dell’Economia;

2) Trasformare la figura del giudice tributario in quella di giudice professionale con percorso formativo specialistico giuridico –
economico, colmando così una grave lacuna a tutto danno di una adeguata uniformità e competenza nei giudizi di merito.

.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab