L’IMPEGNO CHE CI ACCOMUNA NELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA

UNA TRINCEA SULLA QUALE – A DIFFERENZA DI ALTRE – VALE CERTAMENTE LA PENA DI RISCHIARE LA VITA

Interventi del presidente del Gruppo PD Luigi Zanda e mio, a nome del Gruppo di Scelta Civica, nella seduta antimeridiana del Senato del 23 gennaio 2014, a seguito della notizia secondo la quale un’organizzazione mafiosa siciliana aveva preparato un attentato a Monreale contro il Procuratore Pietro Grasso, ora Presidente dello stesso Senato

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ZANDA (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ZANDA (PD). Signor Presidente, chiedo di intervenire perché le agenzie di stampa, pochi minuti fa, hanno dato notizia della testimonianza del mafioso La Barbera il quale, sentito in una deposizione al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, ha confessato: «Per eliminare Pietro Grasso avevamo già l’esplosivo e i telecomandi. L’attentato doveva avvenire a Monreale, luogo in cui andava spesso per incontrare i suoceri». Signor Presidente, voglio portarle qui la solidarietà mia e credo di tutta l’Aula. (L’Assemblea si leva in piedi. Vivi applausi).

CORO DI VOCI DAL GRUPPO M5S. Fuori la mafia dallo Stato!

Fuori la mafia dallo Stato!

PRESIDENTE. Niente cori, per favore.

ZANDA (PD). Signor Presidente, le esprimo la solidarietà sincera, affettuosa e unita a un impegno politico dei senatori del Partito Democratico. Il nostro rigore nell’esaminare le norme contro la criminalità organizzata e la mafia è un rigore che purtroppo trova in queste notizie la necessità di essere confermato e rafforzato. Ancora la nostra solidarietà, signor Presidente. (Applausi).

PRESIDENTE. Colleghi, vi ringrazio per questo tributo di solidarietà.

[…]

ICHINO (SCpI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ICHINO (SCpI). Signor Presidente, nell’associarmi, a nome del Gruppo di Scelta Civica, alle parole del presidente Zanda vorrei ricordare come oggi si discuta se sia valsa la pena, esattamente cento anni fa, di chiedere ai nostri nonni di rischiare la vita per la conquista di un lembo di territorio. Credo che fra cento anni nessuno discuterà, nessuno dubiterà del fatto che oggi valga la pena, che sia dovere di tutti, anche rischiare la vita per la difesa della Costituzione repubblicana, della libertà di tutti di esprimersi (Applausi della senatrice Puppato) e di svolgere la propria pubblica funzione, là dove di questo si tratta, nei confronti di qualsiasi intimidazione. La più grave è l’intimidazione che viene dalla criminalità organizzata di natura mafiosa, ma sappiamo quante altre minacce violente alla libertà di pensiero e alla libertà politica e civile di qualcuno, quindi di tutti, si siano verificate nel nostro Paese. Piena solidarietà a lei, dunque, signor Presidente, e a tutti quelli che oggi si battono su questa trincea. (Applausi).

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