PERCHÉ NON HA MOLTO SENSO PARLARE DI UN “SINDACATO DEGLI OUTSIDER”

“SINDACATO” SIGNIFICA MONOPOLIO DELL’OFFERTA DA CONTRAPPORRE A UN MONOPOLIO DELLA DOMANDA – GLI OUTSIDER HANNO BISOGNO DI MERCATO DEL LAVORO FLUIDO, CONTENDIBILITÀ DELLE FUNZIONI E PARITÀ DI OPPORTUNITÀ A TUTTI I LIVELLI: COMPITO DI UN PARTITO PIÙ CHE DI UN SINDACATO

Dichiarazione rilasciata a Marianna Rizzini per il quotidiano Il Foglio, 31 ottobre 2014, a seguito di una nota del Direttore del Foglio sulla prospettiva del “sindacato dei giovani e degli outsider” (*).

Il termine “sindacato” ha un significato preciso: quello di una coalizione di lavoratori capace di realizzare e incarnare un monopolio dell’offerta di manodopera, da contrapporre a un monopolio della domanda, per riequilibrare il potere contrattuale tra le parti. Se questa è la nozione, parlare di un “sindacato dei giovani” o di un “sindacato degli outsider” mi sembra inappropriato e fonte di possibili equivoci gravi. Non ho alcuna notizia di progetti di questo genere; ma, se davvero qualcuno sta pensando a questo, suggerirei di usare un lessico diverso, corrispondente a un’idea sostanzialmente diversa: quella di una associazione dei lavoratori di nuova generazione che si proponga di promuovere una legislazione del lavoro non sbilanciata a sostegno quasi esclusivo degli insider (come è la nostra attuale), un mercato del lavoro fluido e innervato da servizi efficienti svolti dalle agenzie specializzate capaci di svolgerli,  e soprattutto un regime di vera contendibilità di tutte le funzioni, in ogni struttura pubblica e privata, nel quadro di un sistema dedicato a rendere effettiva la parità delle opportunità per tutti i cittadini. A ben vedere, però, questo è il programma di una associazione ben conosciuta nel nostro sistema costituzionale, che si chiama “partito”: forse stiamo parlando proprio di quel nuovo “polo della riforma europea dell’Italia”, che in questi mesi si sta faticosamente costruendo.

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(*) La dichiarazione mi è stata chiesta in riferimento a questa notizia comparsa dal Foglio del 30 ottobre 2014, ispirata dal Direttore di quel quotidiano:

“Pare che ci sia in cottura negli ambienti renziani una novità politica sensazionale. Nel giro di Renzi qualcuno sta pensando a un’idea che è l’uovo di Colombo: fare un nuovo sindacato. Dei giovani, dei precari, di una sinistra sociale che prende atto della caduta del Muro di Berlino e conduce le lotte categoria per categoria, addirittura individuo per individuo”

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