PERCHÉ LA GAFFE DI LANDINI NON È VENIALE

L’INDIFFERENZA PER GLI EFFETTI REALI DELLE MISURE DEL GOVERNO DEL LEADER SINDACALE CHE CONTRO QUELLE STESSE MISURE PROCLAMA SCIOPERI E LOTTE SENZA QUARTIERE

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 339, 28 marzo 2015.

Venerdì 27 marzo. Nella trasmissione L’aria che tira il segretario generale della Fiom-Cgil Maurizio Landini risponde a una domanda della conduttrice mostrando di ignorare totalmente che la drastica riduzione del cuneo fiscale e contributivo disposta dal Governo è già in vigore da quasi tre mesi; e su questa mancanza di informazione costruisce valutazioni del tutto inattendibili circa i fattori determinanti del forte aumento delle assunzioni a tempo indeterminato verificatosi proprio dall’inizio dell’anno. Una svista veniale, si dirà. Lo sarebbe se lo stesso Landini non fosse il segretario generale di un sindacato – e non si stesse proponendo come il leader di una “coalizione sociale” – che proclama scioperi e lotte senza quartiere proprio contro le misure adottate dal Governo in materia di lavoro. La sua gaffe televisiva mostra che quegli scioperi e quelle lotte epocali sono proclamate “a prescindere”: non sulla base di una osservazione e misurazione attenta degli effetti delle misure avversate, ma sulla base di una scelta politica a priori. Questa indifferenza per i dati economici concreti e le loro cause, soprattutto quando la posta in gioco è la sicurezza economica e professionale di milioni di persone, è imperdonabile. È questo modo di pensare e di fare che ha reso inutile o dannosa per i lavoratori la politica del lavoro della vecchia sinistra.

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