NERVOSISMO SUL CENSIMENTO DEGLI ESODATI: IL COMUNICATO DELLA RETE DEI COMITATI

LA “RETE DEI COMITATI” ACCUSA LA COMMISSIONE LAVORO DEL SENATO DI  “DEPISTAGGIO E FALSIFICAZIONE”, PER AVERE ATTIVATO IL CENSIMENTO DEGLI ESODATI

Comunicato della Rete dei Comitati degli Esodati, 29 aprile 2015 – È disponibile su questo sito l’ordine del giorno in tema di active ageing approvato dalla Commissione Lavoro del Senato il 24 settembre 2014, col quale è stata, tra l’altro, decisa l’attivazione del censimento delle persone interessate da accordi di incentivazione all’esodo precedenti alla riforma del dicembre 2011, il cui diritto al pensionamento sia stato posticipato dalla riforma stessa – V. anche, in argomento, una scheda contenente i fatti e un mio commento telegrafico.

NOTA STAMPA DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI SULL’INDAGINE CONOSCITIVA CON SCHEDA DI RILEVAZIONE  DELLA “SOTTOCOMMISSIONE ESODATI” DELLA COMMISSIONE XI LAVORO DEL SENATO

TRABOCCHETTI E MANIPOLAZIONI

La “Rete dei Comitati” esprime la più profonda contestazione e contrarietà all’iniziativa promossa dalla Commissione XI Lavoro del Senato – Sottocommissione Esodati – in quanto, sia per la forma assunta dal “questionario”  sia per le modalità e procedure attuative messe in campo dalla Sottocommissione, otterrà come unico risultato quello di fornire una base propagandistica infondata a chi, come il sen. Ichino ed alcuni altri Parlamentari, da ormai quasi 4 anni dichiara che gli esodati sono un problema risolto, nascondendo intenzionalmente all’opinione pubblica quale sia invece la realtà dei fatti: che cioè esistono ancora intere platee di soggetti che a seguito della “manovra” Fornero, subiscono il tradimento di quel “patto rotto” dallo Stato non potendo godere del loro diritto di andare in pensione con le norme previgenti.

L’iniziativa aveva visto la risoluta disapprovazione della “Rete dei Comitati degli Esodati” fin dal suo primo manifestarsi, poiché è palesemente assurdo ed illegittimo che si pretenda di raccogliere, con un “sondaggio volontario”, informazioni già note per “compito di funzione pubblica” alle Istituzioni dello Stato (INPS e Ministero del Lavoro), di fatto sostituendosi ad esse.

La “Rete dei Comitati” tuttavia, sempre disponibile al confronto ed alla collaborazione, nei mesi scorsi aveva  cercato comunque il dialogo con la Sottocommissione Esodati per contribuire, con le proprie capacità e competenze, alla definizione di un “questionario” chiaro, efficace, intellegibile e che potesse essere  utilizzato in un percorso informativo e procedurale almeno accettabile. Spiace ora dover constatare che lo sforzo prodotto sia stato completamente ignorato dalla Sottocommissione e reso del tutto inutile!!

In quest’ottica, vogliamo anzitutto far presente che:

  • In data 11 marzo u.s. si è svolto un incontro formale della Rete presso la Sottocommissione Esodati del Senato. In tale occasione, non vi è stata alcuna condivisione dell’iniziativa (anzi è stata ribadita, come già fatto altre volte, la contrarietà della “Rete dei Comitati” al cosiddetto censimento sia perché i dati richiesti risultano già disponibili nel sistema informativo INPS, sia perché non potrebbe essere garantita la partecipazione/informazione di/a  tutti, oltre al fatto che risultano poco trasparenti, se non addirittura ambigue, le finalità dell’indagine);
  • Nonostante ciò , a prova della volontà di collaborare con la Sottosommissione e in accordo con la stessa, la “Rete dei comitati” prese l’impegno di segnalare problemi/inesattezze/mancanze  della bozza di scheda inizialmente redatta dalla Sottocommissione e dei criteri attuativi per la raccolta dei dati. La Sottocommissione si impegnò a sua volta impegnata a fornire alla Rete la prima bozza del questionario su cui effettuare le osservazioni e le proposte di modifica;
  • Subito  dopo l’incontro sopramenzionato la Sen. Parente, Presidente della Sottocommissione, rilasciava però ai media dichiarazioni non conformi alla realtà, affermando genericamente che “la Rete avrebbe collaborato all’indagine”,  forzando così il significato di quelle che furono le reali conclusioni dell’incontro dell’11 marzo;
  • Il sospetto di comportamento non chiaro della Sen. Parente viene ulteriormente rafforzato dall’assenza di un resoconto dell’incontro sul sito istituzionale del Senato, di fatto segnalato al link http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=00906822&part=doc_dc&parse=no&stampa=si&toc=no , ma completamente privo di un testo!  La “Rete” ha prodotto invece un puntuale resoconto  (di cui si allega copia), scrupolosamente inviato per la condivisione alla Sottocommissione, e mai riscontrato dalla stessa nonostante la lunga attesa e le  sollecitazioni, e pertanto la “Rete” ha provveduto a pubblicarlo sui gruppi di discussione nel Web;
  • La “Rete dei Comitati”, pur trovando queste forzature della Presidente della Sottocommissione inopportune, ha deciso  comunque di continuare a collaborare come d’accordo,  fornendo alla Sottocommissione il parere (realizzato con esperti interni ai Comitati) sia sulla scheda  “questionario” sia  sulle procedure attuative di diffusione e di rilevazione della stessa, come da documenti che si allegano e dai quali appare chiaro che :
    • L’impostazione e le potenzialità del “questionario” che la Sottocommissione ha attivato  potranno conseguire solo un sondaggio generico e non il dichiarato obiettivo di rilevazione degli esodati non salvaguardati
    • Le domande del questionario NON sono in grado di rilevare tutte le reali situazioni/casistiche relative a soggetti/platee non salvaguardati esistenti nella realtà
    • Molte domande mirano ad ottenere informazioni riservate e private NON attinenti al contesto della rilevazione della “privazione del diritto a pensione”, specifico del “questionario”
    • Molte domande sono ambigue, incomplete, errate e fuorvianti!
    • NON è stata definita, ne’ si considera di farlo, alcuna procedura che consenta con alta affidabilità di soddisfare le seguenti necessità organizzative e procedurali:
  1. evidenza e trasparenza dello scopo della rilevazione (che evidentemente NON può essere quello di un censimento esaustivo!),
  2. garanzia di diffusione capillare dell’informazione ,
  3. raccolta di informazioni in un bacino definito che possa consentire ad ognuno di identificarsi nella declaratoria di partecipazione (es. essere cittadino italiano, aver perso il lavoro o sottoscritto accordi inderogabili di cessazione entro il 31/12/2011, maturare il diritto a pensione entro il 31/12/2018 con le regole previgenti, etc.),
  4. definizione e trasparente pubblicazione in contemporanea della metodologia di analisi e di verifica dei risultati con possibilità di controllo da parte della Rete e/o di altri soggetti istituzionali (INPS, MinLav …) .
  •  La “Rete”, a fronte del proprio studio sul questionario e sui criteri di rilevazione, ha inviato una sostanziale e formale nota con richiesta di modifica e correzione della scheda proposta indicando i parametri di procedura minimi necessari  e sufficienti per permettere all’iniziativa di conseguire un risultato valido
  • Successivamente all’invio della sopracitata nota ufficiale la Rete non è più riuscita ad avere alcun contatto con la Presidente Parente o altri membri della stessa  Sottocommissione, nonostante i  ripetuti solleciti alla segreteria della Presidenza.
  • Senza alcuna condivisione o ulteriore confronto, ignorando l’intesa  con la “Rete dei Comitati”, è stato  pubblicato il questionario sul sito del Senato nella versione sostanzialmente iniziale, già  disconosciuta dalla “Rete”,  senza alcuna delle nostre richieste di garanzia sulle modalità e procedure di informazione, di monitoraggio, di analisi e controllo dell’iniziativa.

La “Rete” pertanto si vede di fatto costretta a denunciare alla pubblica opinione quanto segue:

  • La diffusione e la rilevazione del questionario nella forma attuale, conseguente alla immotivata unilaterale interruzione del confronto con la “Rete dei Comitati”, non fa che rafforzare il dubbio  che lo scopo dell’indagine fosse di nascondere, depistare e falsificare la realtà della situazione degli esodati non salvaguardati, confermando in tal modo il fallimento della Politica. Il Parlamento, nella veste della Commissione Lavoro del Senato anziché denunciare l’ambiguità con cui è stata trattata tutta la questione “Esodati” in questi oltre 3 anni, intervenendo, come sarebbe invece suo dovere, sul comportamento omertoso dell’INPS e del Ministero del Lavoro in merito alla verità sul numero degli esodati, sta cercando di coprire tale omissione con un ancor più forte depistaggio con la copertura e la collusione (poiché dovrebbe rilevare l’assenza di scientificità dell’iniziativa) di un altro Ente di Stato, l’ISTAT!
  • La “Rete dei Comitati degli Esodati”, rigetta fin da ora totalmente qualsiasi esito di tale  “sondaggio” che possa lontanamente avere la pretesa di sostituire i veri numeri degli “esodati non salvaguardati”, certamente in possesso dell’INPS e del Ministero del Lavoro. Esso é incompleto, parziale, NON scientifico e pertanto non veritiero per definizione!!

La “Rete dei Comitati degli Esodati”, nel rispetto delle persone e delle loro singole situazioni personali, a seguito di quanto ora esposto e denunciato, ritiene comunque di non dover dare alcuna indicazione agli iscritti  dei Comitati aderenti (e non) rimandando alla libertà del singolo individuo la decisione di partecipare o meno all’iniziativa di indagine proposta dalla Sottocommissione Esodati del Senato.

 Per la “Rete dei Comitati degli Esodati”
Francesco Flore tel . 0784 203888  – 3389976878 – Email: retecomitatiesodati@tiscali.it

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