NERVOSISMO SUL CENSIMENTO ESODATI: I FATTI E UN BREVE COMMENTO

I COMITATI ESODATI ACCUSANO LA COMMISSIONE LAVORO DEL SENATO DI “DEPISTAGGIO E FALSIFICAZIONE”, PER IL SOLO FATTO DI AVERE AVVIATO UN CENSIMENTO DELLE PERSONE RICONDUCIBILI ALLA NOZIONE DI “ESODATI NON ANCORA SALVAGUARDATI” – MA LO SCONTRO INCONCLUDENTE SI EVITA SOLO CON IL CONFRONTO PRAGMATICO SUI DATI

Nota sul comunicato della Rete dei Comitati degli Esodati, 30 aprile 2015 – In argomento v. anche la scheda scheda sui sei provvedimenti di “salvaguardia degli esodati”, 4 agosto 2014

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Prima di tutto i fatti:
– il 16 settembre 2014, all’esito della discussione sulla questione esodati, presento alla Commissione Lavoro del Senato una proposta di ordine del giorno in tema di promozione dell’invecchiamento attivo sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza della Commissione stessa, nel quale si osserva che dopo i sei provvedimenti di “salvaguardia” succedutisi dal 2011, i casi di lavoratori prossimi al pensionamento secondo le vecchie regole, che abbiano perso il posto prima della riforma pensionistica per effetto di accordi di incentivazione all’esodo, possono considerarsi interamente salvaguardati, tranne singoli casi particolari che devono essere individuati in modo specifico; si sostiene inoltre che le risorse disponibili devono essere utilizzate per misure volte alla promozione dell’invecchiamento attivo, cioè al reinserimento dei cinquanta-sessantenni disoccupati nel tessuto produttivo, piuttosto che al loro prepensionamento;
– il giorno successivo viene pubblicato il comunicato molto aggressivo di un Comitato Esodati contro quell’ordine del giorno;
– il 24 settembre 2014 la Commissione Lavoro del Senato approva il suddetto ordine del giorno in tema di promozione dell’invecchiamento attivo, col quale viene, tra l’altro, decisa l’attivazione di un censimento delle persone interessate da accordi di incentivazione all’esodo precedenti alla riforma del dicembre 2011, il cui diritto al pensionamento sia stato posticipato dalla riforma stessa e che non abbiano potuto beneficiare dei sei provvedimenti di salvaguardia già emanati;
– su questo ordine del giorno alcuni Comitati Esodati manifestano il proprio vibrato dissenso, accusando la Commissione di voler indebitamente “chiudere il capitolo” dei provvedimenti di salvaguardia degli esodati danneggiati dalla riforma del 2011, sostenendo che in realtà ci siano ancora poco meno di 50.000 persone rientranti in questa categoria;
–  il 12 novembre 2014 il Direttore Generale dell’Inps, dott. Mauro Nori, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Lavoro del Senato, afferma che, sulla base dei dati di cui l’Inps dispone, la platea degli “esodati”  propriamente intesi è stata interamente coperta con i sei provvedimenti di salvaguardia susseguitisi dal dicembre 2011 al settembre 2014, salvi casi individuali particolari che dovranno essere oggetto di rilevazione e studio specifico, e di provvedimenti ad hoc;
– in attuazione della decisione assunta con l’ordine del giorno del 24 settembre 2014, e a seguito della suddetta audizione del dott. Nori, lo staff della Commissione Lavoro  del Senato, in collaborazione con l’Istat, mette a punto una scheda per il censimento delle persone interessate;
– la scheda viene discussa dalla Sotto-commissione incaricata, presieduta dalla senatrice Annamaria Parente, anche con la Rete Comitati Esodati: alcune modifiche da questa proposte vengono accolte;
– l’8 aprile la scheda viene messa on line e ne viene data comunicazione ai Comitati interessati;
– il 27 aprile, a 20 giorni dall’avvio del censimento, le persone che hanno compilato la scheda-questionario sono meno di mille (per la precisione: 969); ancora non è dato sapere quante di queste posizioni corrispondano effettivamente alla nozione di “esodato” (l’analisi dei dati raccolti deve ancora essere avviata), ma, almeno da questo primo dato, le dimensioni del problema appaiono più vicine a quanto sostenuto dal Direttore Generale dell’Inps dott. Nori, che a quanto sostenuto dai Comitati Esodati;
– poco dopo che questo dato è stato diffuso, il 29 aprile la Rete dei Comitati Esodati emana un comunicato mirato a squalificare il censimento attivato dalla Commissione Lavoro del Senato, che viene accusata di “depistaggio e falsificazione”.

Un breve commento
Il vizio più grave della politica nel nostro Paese sta nelle discussioni senza fine tra posizioni che prescindono totalmente dai dati di fatto: discussioni destinate dunque inevitabilmente all’inconcludenza. Una volta tanto la Commissione Lavoro del Senato si è proposta di superare lo scontro tra posizioni contrapposte, sulla ormai annosa questione degli “esodati”, cercando di accertare sul campo, pragmaticamente, i termini quantitativi e qualitativi del problema. Chi solo per questo, prima ancora che i dati raccolti vengano analizzati e pubblicati, accusa la Commissione di “depistaggio e falsificazione” preferisce evidentemente al pragmatismo l’inconcludenza tipica della cattiva politica.

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