TSIPRAS E LA FINANZA INTERNAZIONALE

LE POLITICHE ESPANSIVE PRESUPPONGONO UN RUOLO ESSENZIALE DELLE BANCHE E DELLA FINANZA INTERNAZIONALE

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 353, 8 giugno 2015.

Tsipras e i suoi ammiratori della vecchia sinistra e della vecchia destra nostrane indicano come grandi nemici del popolo greco e di tutti gli altri popoli la finanza internazionale e le banche. Allo stesso tempo indicano come attentato ai diritti dei popoli stessi il principio del pareggio tendenziale di bilancio degli Stati membri dell’UE (che è, in realtà, soltanto il presupposto necessario per poter arrivare a una politica economica propria della stessa UE). Questo parrebbe implicare una marcata preferenza per la libertà e facilità degli Stati, anche degli Stati-membri dell’UE, e ovviamente della stessa UE, di indebitarsi. Ma come potrebbero gli Stati e la UE indebitarsi, se non esistessero la finanza internazionale e le banche? Tsipras & Co non si rendono conto della clamorosa contraddizione tra le loro due parole d’ordine fondamentali?

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