N. 359 – 14 settembre 2015

LA SCONFITTA DELL’ISIS
Nato per bloccare la globalizzazione e impedire la contaminazione del mondo musulmano con l’occidente, lo Stato Islamico sta ottenendo una impressionante accelerazione della commistione e osmosi  tra popoli e culture diverse. E una esaltazione, agli occhi degli arabi, proprio dei valori dell’Occidente: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.

LA VICENDA FIAT E I MEDIA SENZA MEMORIA
Il quotidiano diretto da Ezio Mauro riconosce ora, ma solo sull’inserto economico, i meriti del piano industriale di Marchionne che cinque anni fa lo stesso giornale denunciò avventatamente come “attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori”: leggi il mio secondo editoriale telegrafico di oggi.

POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO: NE SAREMO CAPACI?
Il decreto sui nuovi servizi per l’impiego incide profondamente e positivamente sui principi generali che governano il sistema, ma il successo della riforma dipende essenzialmente dalla volontà e capacità della sua attuazione pratica: leggi la mia intervista pubblicata venerdì sul quotidiano Libero.

LA RIFORMA DEL LAVORO SPIEGATA AI FRANCESI
L’idea fondamentale del passaggio da un ordinamento del lavoro centrato sulla job property a uno centrato su di una liability rule, cui si ispira la riforma italiana, è stata sviluppata all’inizio degli anni 2000 da due economisti francesi: Olivier Blanchard e Jean Tirole: leggi la versione italiana di un mio articolo pubblicato sulla Revue de Droit du Travail.

RAPPRESENTANZA E CONTRATTAZIONE: CHE COSA OCCORRE CAMBIARE
Il nostro sistema delle relazioni industriali deve aprire il Paese anche alla scommessa di imprenditori e lavoratori su piani industriali innovativi, che escono dagli schemi tradizionali incorporati nei contratti collettivi nazionali sull’organizzazione del lavoro e della retribuzione: leggi il mio articolo pubblicato su LibertàEguale, in preparazione del convegno di Orvieto del 24 e 25 ottobre.

CONTROLLI A DISTANZA: UNA REPLICA DEL GARANTE PER LA PRIVACY
A seguito del mio editoriale di lunedì scorso il Presidente dell’Autorità ha emanato un comunicato di replica, che riporto nello stesso post, con una mia risposta.

SE LA VAL D’AOSTA NON AMA PIÙ LA PROPRIA MUSICA
Dimezzare il bilancio di un Conservatorio e costringerlo a sopprimere numerosi insegnamenti, significa attentare alla sua stessa esistenza: leggi l’interrogazione al ministro dell’Istruzione che ho presentato mercoledì insieme ad altri otto senatori. Nello stesso post l’articolo col quale il quotidiano La Stampa dà notizia dell’interrogazione confermandone sostanzialmente il contenuto, e la posizione dissenziente del senatore valdostano Albert Lanièce.

È GIUSTO VIETARE CHE IL COLLOCATORE SI FACCIA PAGARE DAI LAVORATORI?
È la questione posta da un lettore qualificato. Rispondo limitandomi a richiamare la ratio della norma internazionale che pone questo divieto e il meccanismo economico che  produce  una redistribuzione automatica del costo del servizio sulle due parti del contratto, quando questo viene effettivamente stipulato; ma la questione è seria e non va liquidata semplicisticamente.

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