OCCORRE RICORDARE ANCHE I GENOCIDI COMUNISTI

UN LETTORE MI SCRIVE: “GIUSTO RIFLETTERE SULLA SHOAH, CHE SI È CONSUMATA IN CASA NOSTRA E CON NOSTRA GRAVE CORRESPONSABILITÀ, MA OCCORRE FARLO ANCHE SULLE IMMANI STRAGI STALINIANE E MAOISTE, NON ANCORA RICONOSCIUTE COME TALI DALL’ONU” – LA MIA RISPOSTA

Lettera pervenuta il 28 gennaio 2017, a seguito della pubblicazione di un post per il Giorno della Memoria della Shoah   .
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Caro Ichino, giusto, anzi giustissimo, commemorare la Shoah’ e fare di tutto perché venga mantenuta la memoria di quello che fu uno dei piu’ terribili crimini compiuto dall’uomo nel secolo scorso.
genocidi sovietici Ma mi indigna profondamente che nessuno ricordi un altro regime criminale ancora più terribile (di maggior durata e di maggior numero di vittime) del secolo scorso: il comunismo bolscevico nei Paesi dove è andato al potere. Non ho letto sui giornali né ho sentito alle TV di stato (ma neanche in quelle poche private che seguo) ricordare almeno incidentalmente l’esistenza di questa ideologia che – coetanea e molto simile a quella nazista e (quindi era giusto paragonarle ora) – voleva creare l’“uomo nuovo” e assassinava coloro che dissentivano. Invece di infilarli nelle camere a gas come i nazisti, i comunisti si limitavano a farli sopravvivere (nutrendoli con calorie assolutamente insufficenti) e lavorare nei Gulag a temperature medie che raggiungevano i -45 gradi vestiti con sole camicie. La sopravvivenza media era in inverno di pochi giorni e di poche settimane in estate.
Eppure non mancano le testimonianze di grandi storici in proposito: sia italiani (per esempio Elena Aga Rossi e – finche’ era in vita – suo marito Victor Zaslavskji che pur essendo russo si era rifugiato in Italia), sia stranieri: fra questi ultimi cito solamente Robert Conquest che sui crimini del comunismo stalinista, maoista, ecc., ha scritto oltre 30 libri.
A questo proposito le racconto questa mia esperienza: nel 1996 in occasione di un convegno a Roma sulle ideologie del ‘900 conobbi Robert Conquest a cui chiesi quante, secondo i suoi studi, sarebbero state le vittime del comunismo nei Paesi dove andò al potere . Mi rispose – cito le sue testuali parole –: “senza contare i morti della seconda guerra mondiale la cifra variava da 70 a 100 milioni con cifra più probabile 90 milioni”. Orbene caro Ichino, la Shoah ha fatto 6 milioni di vittime ma il bolscevismo ne ha fatte secondo Conquest 15 volte di più: 90 milioni. Non mi sembra che qualche “maître à penser“ nostrano abbia notato lo sbilanciamento. E lei? Non mi sarei aspettato urla 15 volte superiori a quelle per la Shoah ma almeno qualche considerazione in parallelo dei due regimi !! Invece silenzio. Non è che ci sono ancora in giro in Italia troppe “vedove del bolscevismo”?
Giuseppe Gloria, Roma

Se anche le vittime delle stragi e dei genocidi staliniani, maoisti, o di altra osservanza comunista – che solo il veto permanente russo o cinese continua a impedire all’ONU di riconoscere come tali – fossero “solo” 10 milioni invece che 90, come io credevo, questo non toglierebbe nulla al nostro dovere di riflettere su quella tragedia del ‘900, molto più di quanto non facciamo e comunque non meno di quanto dobbiamo riflettere sulla Shoah. Questo è il motivo per cui pubblico qui la lettera di G.G. e lo ringrazio della sollecitazione su questo punto. Ciò non toglie che permanga – a mio avviso – almeno un aspetto di peculiarità della strage nazista rispetto alle altre, che giustifica il dedicare a essa il Giorno della Memoria del 27 gennaio (così come al ricordo delle vittime delle foibe è dedicato, a norma della legge n. 92/2014, il 10 febbraio): cioè il fatto che questa si è compiuta anche in casa nostra e di essa siamo stati direttamente corresponsabili anche noi italiani. Rinvio a un’altra puntata di questo interessante dialogo la pubblicazione della pagina nella quale Primo Levi individua lucidamente un altro aspetto di peculiarità della Shoah nella storia dell’umanità: il fatto che essa non fosse dettata da motivi politici, economici, demografici, o di espansione territoriale, per quanto folli essi potessero essere, ma essenzialmente dal puro e semplice intento di cancellare dalla faccia della Terra gli ebrei in quanto tali.

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